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Melice Redding è convinta di aver già toccato ogni limite tollerabile con le proprie mani. Conosce il dolore della perdita, la paura della morte, la sofferenza del sangue versato. È capace di sopravvivere. Eppure, dal momento in cui riapre gli occhi in quel letto di ospedale, si ritrova ferma in un tempo che non riconosce come suo, e ogni passo diventa una sfida. La risalita è troppo lunga per riuscire ad affrontarla da sola. Le servono i suoi amici, sua figlia. Le serve Gabriel.
Ma chi sono le persone che ha davanti? Cosa nascondono? Quanto può essere pesante la verità che sta inseguendo?
Era carne, e sangue, e paura che spargeva la sua puzza oltre ogni cosa. Era una massa di corpi morti che si stendeva sopra a quelli che stavano per morire. Nessuno si capacitava di tanto dolore, perché a tutti veniva promesso un nuovo inizio mentre correvano verso la fine. Una fine che non cambiava mai.
Era guerra.
Era ancora guerra.
E giungiamo in fondo alla trilogia cominciata con 83500. Avevamo lasciato la protagonista con un cliffhanger dei peggiori alla fine del secondo volume e qui la ritroviamo decisa a riprendere il controllo della sua vita.
Melice è fuori da Re-Burning, ma non è davvero libera. Troppi segreti, vincoli e situazioni che ancora non comprende le impediscono di vivere la sua vita, in un mondo che nemmeno riconosce più.
Come il lettore, Melice deve capire cosa c’è dietro a tutti questi avvenimenti, cosa davvero le ha fatto perdere 10 anni di vita in una prigione, ma soprattutto deve capire chi sono davvero i suoi nemici, perché niente di quello che ha passato è casuale.
Evolvi o muori
Nel frattempo conosciamo o ritroviamo personaggi vecchi e nuovi, ognuno con un suo ruolo e riusciamo subito ad affezionarci. In una sequenza di avvenimenti e di problemi che si susseguono (e, devo dire, uno forse mi è sembrato un po’… troppo) non abbiamo il tempo di annoiarci.
E nello scoprire tassello dopo tassello l’immagine che si cela dietro, e cosa è successo al mondo nel tempo in cui Melice è stata rinchiusa, tocchiamo anche tematiche importanti e dolorose. Perché la visione del mondo della trilogia è fortemente distopica e dietro una bugia si celano verità tremende, in cui forse i veri nemici non sono quelli che si credeva all’inizio.
Ed è quindi un intreccio di maturazione dei personaggi, di scoperta, di intrigo, di speranza, fitto e denso in modo da catturare chi legge e intrappolarlo fra le righe, fino a quando tutti gli indizi trovano una collocazione e un po’ di luce, in fondo al tunnel, compare.
«Ti capita mai di sentire il dolore del mondo?»
«Cosa?»
Si girò a studiarmi, cupa.
«Il dolore del mondo. Io lo sento,» disse. «La violenza delle guerre, i pianti dei bambini, la morte di chi non riesce a procurarsi da mangiare, le grida del cielo disperato che ci vede tutti.»
Una trilogia, quindi, interessante e originale, con spunti marcati di thriller nel contesto distopico, che richiede però una certa attenzione nella lettura per non perdersi nei molti avvenimenti, a mio parere, forse, in alcuni casi un po’ forzati, ma che prima di tutto ci mostra come le nostre convinzioni possano essere sbagliate e che, a volte, bisogna tornare sui propri passi per poter arrivare alla verità.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
1 – “83500” Trama e recensione qui
2 – “M.T.V.M.” Trama e recensione qui
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