♦ Traduzione a cura di Emanuela Graziani
Dreamspinner Press, acquistabile qui ♦
Riusciranno un militare girovago e un cowboy abitudinario a trovare il modo di far funzionare la loro storia? Tate ha l’impressione che la parte migliore della sua vita gli sia sfilata davanti, ecco perché il cowboy passa tutte le sere nei bar. Quando conosce Dave, un giovane soldato di una vicina base dell’esercito, pensa però che le cose potrebbero migliorare. Il loro primo incontro è un po’ rocambolesco, ma presto Tate scopre che lui e Dave hanno abbastanza in comune da rendere i loro appuntamenti interessanti. Dave non condivide l’atteggiamento dell’esercito nei confronti degli omosessuali e non si preoccupa di nascondere agli amici la sua relazione con Tate. Quando si rende conto che avrebbe dovuto essere più cauto, potrebbe essere ormai troppo tardi. Ma Dave è disposto a combattere per Tate, anche se significa sfidare proprio l’esercito.
A volte la vita andava proprio come doveva andare.
Tate è un cowboy vecchio stile, uno di quelli con le corna appese in salotto, con quell’aria bruciata dal sole che lo rende una creatura senza tempo una volta raggiunta una certa età. È un uomo temprato dal lavoro, sulla via della disperazione a causa della solitudine e delle difficoltà economiche. Spesso Tate affoga i suoi dispiaceri nei bar ed è proprio in uno di questi che, una sera, incontra Dave.
Dave è un soldato; non sappiamo molto di lui, delle sue capacità, delle sue esperienze, della sua vita alla base, sappiamo solo che ha un amico davvero pessimo, pronto a tirargli uno sgambetto che gli causerà non pochi problemi.
“Continua a baciarmi, Dave,” disse Tate, sorridendogli e interrompendo il filo dei suoi pensieri, che stavano andando in direzioni che lo distraevano.
“Certo.” Inclinando la testa, gli diede un bacio, poi un latro, il lieve pizzicore del sapone che gli faceva arricciare il naso.
Tra Dave e Tate è amore a prima vista. I due uomini hanno fin da subito una profonda affinità e iniziano una relazione che avanza, tappa dopo tappa, fino a farli innamorare. Ho poco apprezzato i vezzeggiativi con cui, fin da subito, sostituiscono i loro nomi. Caro, tesoro e altri nomignoli simili, sono usati a mio avviso con troppa leggerezza e danno poca credibilità ai personaggi.
Nonostante la stretta vicinanza, Tate fatica a lasciarsi andare per paura di essere troppo vecchio e non riuscire a sopportare il ritmo di Dave.
Non ho capito queste titubanze. Per buona parte del romanzo Tate si tira indietro, lasciandosi coinvolgere solo da semplici lavoretti di mano per paura di non riuscire a sopportare un rapporto completo, poi verso la fine tutti questi dubbi spariscono improvvisamente e gli uomini vivono liberamente una relazione fisica oltre che sentimentale. In realtà l’età di Tate non si capisce: viene chiamato vecchio diverse volte, ma Dave dice di non dargli più di 30/35 anni. Questo aspetto mi ha confuso perché non sono riuscita a dare un volto chiaro, nella mia mente, a uno dei protagonisti.
La mattina seguente Tate si svegliò con Dave premuto contro il suo sedere, un braccio sopra il suo torace, la mano poggiata sul suo petto, proprio sopra al cuore.
Avrebbe dovuto essere soffocante. Forse stupido. Non lo era.
Dave aveva detto il grande ti amo. Non l’aveva mai detto prima. neanche per il gelato.
I due uomini sono chiamati a superare alcuni piccoli ostacoli, tutto ruota attorno ai loro incontri e a qualche dubbio che li assilla. Speravo in una storia più ricca, in una narrazione più corposa.
I personaggi sono abbastanza descritti, ma non perfettamente chiari. L’ambientazione è solo accennata e quel che gira attorno ai protagonisti è un gioco di luci e ombre che lasciano con più domande che risposte.
Una storia carina che però non mi ha convinto fino in fondo.
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