Dreamspinner Press, acquistabile qui.
A sedici anni, Matt Bowers è vittima del crudele tradimento di qualcuno di cui avrebbe dovuto potersi fidare. Ridotto all’ombra di se stesso, deve combattere contro un disturbo ossessivo-compulsivo e la sindrome da stress post traumatico. Vive in un terrore costante, in esilio dal mondo. Dopo aver acquistato un remoto lotto di terra, pensa di aver trovato il luogo perfetto in cui nascondersi e ritrovare un po’ di pace. Per dieci anni, resta aggrappato a questo senso di tranquillità, finché uno sconosciuto non decide di mettersi a correre proprio davanti alla sua casa.
Quell’intruso sgradito fa la sua comparsa ogni giorno, sconvolgendo la sua vita organizzata nei più minimi dettagli. Matt si rivolge allo sceriffo della città, ma questi si rifiuta di aiutarlo: dopotutto, il corridore non sta facendo niente di male. Col tempo, dopo aver goffamente rotto il ghiaccio con lui, Matt comincia ad accettare la sua presenza.
Ma un giorno l’uomo non passa. La sua assenza manda di nuovo nel caos il mondo di Matt, che sarà costretto a prendere la decisione più difficile della sua vita.
“Il Corridore” è un libro che ho scelto di leggere viste le buone premesse della trama, ma che purtroppo non ha soddisfatto a pieno le mie aspettative. Nonostante questo però, non è un libro da bocciare: stile e scrittura, per esempio, mi sono piaciuti. Inoltre l’autore ha fatto un buon lavoro descrivendo la lotta contro l’ansia e lo stress post traumatico che il giovane Matt è costretto ad affrontare dopo quel tremendo avvenimento avvenuto all’età di 16 anni, e questo è un elemento molto importante, perché quando si trattano degli argomenti molto delicati come questi va fatto con estrema cura, senza forzare i toni, senza far credere al lettore che esista una sorta di cura definitiva per guarire, perché non c’è, certi traumi li porti per tutta la vita, modificano le tue abitudini, cambiano il tuo concetto di vivere.
Ho trovato invece po’ inverosimile, facendo quindi fatica ad accettare, il fatto che un ragazzino venga lasciato libero di isolarsi in mezzo al nulla senza contatti col mondo esterno per anni, e nonostante sia stato spiegato nel corso della storia la sua scelta di allontanarsi, di staccarsi dalla figura della madre e del fratello, ho avuto come la percezione che per lui non si sia lottato abbastanza. Capisco che sia difficile relazionarsi con una persona che ha subito quello che ha subito lui, spesso ci si trova impreparati, ma esistono legami imprescindibili, come quello di una madre per il proprio figlio, che se si ha la fortuna di avere, devono rimanere essenziali nella vita di ognuno di noi, specie nei momenti di maggior bisogno e soprattutto a quell’età.
“Avevo sempre creduto che non avere bisogno degli altri significasse essere forte. Le bugie che raccontiamo a noi stessi sono le peggiori: si finisce sempre per crederci. La verità era troppo spaventosa da contemplare e la verità era che ero controllato dalle mie paure”
La parte della storia in cui Charlie entra nella routine quotidiana di Matt è stata estremamente carina ed è sicuramente quella che mi è piaciuta di più. Charlie è un bel personaggio, entra in punta di piedi, abbatte quel muro di isolamento che il ragazzo si è autoimposto, e per la prima volta dopo molto tempo Matt impara a combattere le sue paure senza più volerne essere schiavo.
“Ci vuole coraggio a chiedere aiuto. Grazie per esserti fidato di me ieri sera”
Non vi nego, che alcuni passaggi tra i due mi sono risultati un po’ troppo affrettati, rischiando quasi di risultare poco credibili specie se si pensa alla vita che ha scelto di intraprendere il protagonista nei 10 anni precedenti. Dal il mio punto di vista andavano approfonditi di più, invece mi è risultato esserci “troppo” in poco tempo.
L’autore da comunque una bella interazione tra Matt e Charlie. Un’interazione che appassiona, fatta di sguardi, parole e successivamente descrivendo gesti, piccoli e grandi, che definiscono un sentimento vero, profondo.
Un romanzo sull’importanza di amare e prendersi cura anche, e soprattutto, delle persone più fragili che affrontano situazioni difficili nella propria vita, di accettarsi e comprendersi l’un l’altro.
Recensione a cura di:
Editing:
Commenti
Nessun commento ancora.