Dreamspinner Press (9 luglio 2019), acquistabile qui.
Miro Jones e Ian Doyle, vicesceriffi federali, sono adesso partner sia sul lavoro che fuori: la calma professionalità di Miro compensa il carattere passionale e irascibile di Ian. Ogni relazione, però, ha dei problemi, e a volte Miro si chiede quale posto abbia nel cuore del suo focoso amante. I nodi d’amore che così di recente li hanno uniti corrono forse il rischio di sciogliersi?
Il loro legame è continuamente messo alla prova da intrusioni familiari, amici benintenzionati e insicurezze personali. Inoltre, devono affrontare una vera e propria prova del fuoco anche al lavoro, quando un vecchio caso di Miro torna a perseguitarli. Ce ne sarebbe abbastanza per convincere Ian a farsi venire dei dubbi riguardo alla sua decisione di impegnarsi con Miro, il quale può solo sperare, a questo punto, che i sentimenti che legano lui e il suo partner siano talmente forti da resistere a tutto.
Si può sempre contare su Miro Jones.
Serve qualcuno che si lanci da un palazzo mentre insegue un fuggitivo? C’è Miro.
Qualcuno che non riesca a trascorrere una serata tra amici senza finire coinvolto in una sparatoria? C’è Miro.
Qualcuno che ami il proprio partner con tutto se stesso, al punto da provare ad allontanarlo fisicamente dal pericolo? C’è Miro.
In modo molto simile al primo volume della serie, anche questo secondo è una specie di ottovolante di emozioni, con picchi di passione rovente e rapidissime cadute verso tensione e pericoli. L’amore tra Miro e Ian non viene mai davvero messo in discussione, ma i due uomini a volte hanno visioni diverse di come viverlo e questo li porta a scontrarsi, mettendo in luce tutta la loro testardaggine.
“Sto bene,” lo assicurai ridacchiando. “Non c’è bisogno che mi strattoni.”
Ian però continuava a controllarmi, ancora spaventato.
“Mi ha mancato di molto.”
Annuì, ma senza ascoltare, senza capire le mie parole. Fui sul punto di prenderlo in giro e fargli dimenticare così la preoccupazione, quando mi accorsi che stava tremando.
“Vieni qui.” Lo presi per il maglione e lo avvicinai a me. Non potevo abbracciarlo (non con tutte quelle persone intorno), ma potevo parlargli all’orecchio. “Sto bene, baby. Te lo giuro.”
Introverso e scontroso, è Ian quello che stupisce con lampi di fragilità improvvisa, con slanci emotivi causati dal suo assoluto bisogno di sapere che Miro resterà sempre al suo fianco. E Miro lo rassicura ogni volta, dimostrandogli il proprio amore anche se, alla fine, è quasi sempre lui a metterli nei guai con l’impulsività che lo spinge ad agire ancora prima di pensare.
L’ironia di Miro si infiltra in quasi tutti gli aspetti della storia, narrata dal suo punto di vista, e regala sorrisi persino nei momenti più disperati della vicenda, quando ogni speranza sembra essersi smarrita. L’amicizia tra lui e Ian è alla base del loro amore, che conserva la passione che li ha travolti ma si è evoluto rispetto all’inizio, dando a entrambi nuova forza per affrontare qualsiasi avversità.
“Ti dispiace?”
“Che vuoi dire?”
Dovevo strapparglielo di bocca, altrimenti si sarebbe infettato e si sarebbe trasformato in una barriera tra noi. “Ti dispiace di esserti messo con me?”
Lui mi guardò in maniera perplessa.
“Se non mi amassi, non ti saresti sentito così.”
Ian mi scrutò in viso.
“Ma… se non mi amassi,” ripetei lentamente, “non ti saresti sentito così.”
Gli accarezzai il lato del collo, lo baciai sulla tempia e sulla guancia destra e gli strofinai la guancia all’angolo della bocca. Solo dopo alcuni secondo rispose: “Sì.”
Sollevai le sopracciglia. “Sì, cosa?”
“Sì, ne vale la pena,” rispose. “Sì, mi sembrava di non riuscire a respirare, ma… non cambierei niente e… anche se potessi tornare indietro, non lo farei.”
Non c’è modo di parlare della trama di questo libro senza rovinarne la lettura: ci sono inseguimenti su inseguimenti, casi che si susseguono e intrecciano, un pericolo terribile che minaccia Miro e arriva quasi a minare le fondamenta del suo rapporto con Ian, vecchi personaggi che ritornano e nuovi che arrivano a movimentare le acque.
Come spesso accade nei romanzi di Mary Calmes, ogni tanto fanno capolino antiche conoscenze provenienti da altri suoi lavori, uno su tutti Sam Kage, il capo di Miro e Ian, che è estremamente divertente da vedere sotto un diverso punto di vista, sapendo quello che sappiamo su di lui grazie alla serie “Questione di tempo”.
Rispetto ad altri romanzi dell’autrice che ruotano intorno alla suspense, quelli su Miro e Ian possiedono una trama più compatta e fluida, risultando più convincenti pur con il susseguirsi continuo di scene d’azione all’apparenza slegate l’una dall’altra. È merito della coppia di protagonisti: due personaggi appassionanti, con Miro che alterna l’assoluta mancanza di paura in azione alla quasi dipendenza da tutto ciò che è moda (le scommesse sui suoi bagagli sono davvero esilaranti) e il temerario soldato Ian che cela il terrore di essere abbandonato da chi diceva di amarlo.
Questo secondo capitolo delle loro avventure li lascia segnati nel corpo e nello spirito, ma forti della certezza di essere una coppia salda e inattaccabile: aspettiamo il terzo, magari per vedere se Miro si lancerà da qualche altro palazzo.
Recensione a cura di:
Editing:
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