♦ Traduzione a cura di Emanuela Cardarelli
Dreamspinner Press, acquistabile qui ♦
Quando l’uomo con cui sta da dieci anni lo lascia la sera del suo trentesimo compleanno e annuncia dieci ore dopo il suo fidanzamento con un ventiduenne, Angus è affranto, per non dire peggio. Trascorre intere giornate a letto, si ubriaca tutte le notti e finisce col perdere sia il lavoro che l’appartamento in cui abita. Il suo migliore e più vecchio amico, Reece, decide quindi che è ora di intervenire e di cambiare aria.
Reece e Angus partono insieme per un viaggio attraverso gli Stati Uniti. Non hanno un itinerario prestabilito; partono e basta. Ad Angus ci vogliono un paio di giorni per rispondere al suo amico con qualcosa di più che grugniti, ma alla fine si apre. I due guidano, parlano, si leccano le ferite, piangono, a volte bevono un po’ troppo, ballano, fanno nuove amicizie… e da qualche parte tra la Portland dell’Oregon e la Portland del Maine s’innamorano.
Ed è l’ultima cosa al mondo che Angus si aspettava.
“Nel pomeriggio si parte per Portland, e poi a casa. Da Portland a Portland.
Reece ridacchiò e gli fece scorrere le nocche delle dita lungo la schiena. “Mi piace. Sembra quasi di aver chiuso un cerchio.”
Sono appena tornata da un bellissimo viaggio. La compagnia era ottima e i luoghi che ho visitato meravigliosi.
Giunta alla fine del romanzo, mi sembra davvero di essere appena sbarcata dall’aereo con Reece e Angus, di aver percorso chilometri e chilometri sul sedile posteriore della loro auto, guardando, con gli occhi a cuore, l’evoluzione di una bellissima amicizia.
Angus e Reece sono amici da tutta la vita, inseparabili e interdipendenti, e a Brad, l’uomo che convive con Angus da dieci anni, nulla da più fastidio che questo loro grande legame.
Brad è uno dei personaggi che più ho odiato tra tutti i libri letti. Ce ne sono tanti di antipatici, ma lui è proprio insopportabile. In tutti gli anni che ha passato con Angus ha distrutto la bellissima persona solare ed eccentrica che era, per trasformarlo in un bambolotto insicuro e spento.
Quando Brad rompe la loro relazione la notte del trentesimo compleanno di Angus e si fidanza con un ragazzino molto più giovane, Angus cade a pezzi.
“Ci sono qua io” disse Reece stringendolo a sé e dandogli un bacio sulla testa.
Era una sensazione così familiare, anche se era da tempo che non stavano così fisicamente vicini.
Angus desiderava solo abbandonarsi a quella sensazione.
Soltanto tre mesi dopo, Reece si accorge di quanto è profondo il baratro in cui è caduto il suo migliore amico e decide di intervenire portandolo lontano da tutto quel che conosce, convinto che così possa dimenticare il suo ex e tutto il dolore che sta ancora provando.
Reece è un personaggio bellissimo, dorato; ha una bellezza che risplende, i capelli color del grano, gli occhi verdi, i muscoli definiti e il sorriso da modello… ed è etero o almeno questo è quel che ha sempre pensato Angus.
“Sei mai stato a Parigi?” gli chiese l’amico.
“Sto parlando sul serio.”
“Anch’io” ribatté Reece guardandolo. “Ci sei mai stato? A Parigi?”
“Lo sai che non ci sono mai stato.”
“Ma sei sicuro che, se dovessi andarci, ti piacerà” continuò Reece piegando la testa da un lato come se aspettasse che finalmente il tardo Angus ci arrivasse.
Oh. Merda. Reece gli stava davvero dicendo quello che lui pensava gli stesse dicendo?
“Quindi… non sei mai stato con un uomo, ma sei certo che non ti dispiacerebbe.”
“È più o meno così.”
Durante il viaggio, Angus riscopre se stesso e torna ad essere la bellissima persona che era prima di Brad e di tutto il vuoto che lo ha divorato. Tutto avviene grazie a Reece, alla costanza e all’impegno che mette per essere sempre a fianco del suo migliore amico.
Lentamente, macinando chilometri, entrambi i protagonisti riescono a vedere un futuro diverso, finalmente possibile, e l’amicizia si trasforma in un sentimento ben più passionale.
Tra una città e l’altra, tra sorrisi, abbracci e camminate mano nella mano, Reece a Angus scoprono quanto è bello l’amore che li lega e iniziano a viverlo pienamente.
“Quindi da uno a porca miseria, quanto sei ubriaco?”
“Porca miseria più dieci” rispose Reece. Si morse il labbro per nascondere un sorriso. “E tu?”
“Non lo so. Mi sembra di non riuscire a guardare altro che le tue labbra” rispose avvicinandosi.
Una storia molto dolce.
Le descrizioni dei luoghi visitati sono molto precise, i personaggi sono ben caratterizzati e la loro evoluzione è in perfetta sintonia con le vicende.
Una lettura scorrevole, dominata da un sentimento di grande tenerezza.
Ma quant’è bello questo libro. Me lo sono goduto, coccolato, ho fatto spazio nella mia personale classifica per Angus e Reece. Senza alcun dubbio, è uno dei libri che più ho apprezzato nell’ultimo periodo.
La vicenda si apre con Angus, preoccupato a morte che il compimento del trentesimo anno d’età gli porti via bellezza e spensieratezza. In un certo senso, è proprio ciò che accade: Brad, l’uomo che ama da un decennio, lo lascia per un ventenne che sembra la sua copia più giovane. Angus, incapace di accettare la separazione, cade in una spirale di autocommiserazione che gli fa perdere casa e lavoro.
Ma Angus, a dispetto di quanto crede, non è solo. Non lo è mai stato. Reece, il suo amico d’infanzia, con la pelle dorata e i tratti scandinavi, gli è sempre accanto per ricordargli che lui non è ciò che il suo ex ragazzo ha tentato di plasmare. Quando la situazione precipita Reece, senza pensarci due volte, fa salire il suo amico in macchina e i due si mettono in viaggio senza una meta precisa, con l’unico scopo di far riprendere Angus.
Chilometro dopo chilometro, città dopo città, mentre con molte difficoltà il carattere creativo, a volte sbadato e allegro di Angus emerge di nuovo, un sentimento troppo a lungo soffocato fa timidamente capolino, in modo tenero, incerto, eppure così rassicurante da riportare il sorriso ad Angus… e anche a Reece.
Ti ho amato per tutta la vita…
Ma in che modo? Come un amico, un fratello o qualcos’altro? Angus pensava di conoscere la risposta, e pensava di sapere, dopo tanti anni, come funzionava la loro relazione. Ma la notte precedente qualcosa era cambiato. O forse era stato a Santa Fe. O quando erano andati a ballare a Las Vegas. O quando si erano tenuti stretti al Coachella. O forse quel qualcosa c’era sempre stato.
Ti ho amato per tutta la vita. E ti amo adesso.
Era quello il sentimento che provava per Reece.
Perché già lo amava. E si erano baciati, ed era stato meraviglioso. E Angus lo amava, ed era spaventato a morte.
Questa storia d’amore è forse una delle meglio raccontate in cui io mi sia imbattuta. Le difficoltà di Angus, i sentimenti che prova – rabbia, dolore, sofferenza, malinconia, senso di perdita – sono descritti con pennellate decise e realistiche. La confusione che gli pesa sul cuore nel vedere il suo mondo capovolto è palpabile ma, in qualche modo, M.J. O’Shea è riuscita a non rendere troppo cupi questi passaggi.
Il miglioramento di Angus, così graduale, è accompagnato passo dopo passo dal carattere forte, dolce e protettivo di Reece, l’amico disposto a tutto per rimettere in piedi uno dei pilastri della sua vita. Vedere Angus attraverso i suoi occhi a volte spezza il cuore, per quanto le emozioni che cela siano potenti. Ogni abbraccio, ogni stretta, sono un balsamo per la mente e il cuore di entrambi e sono descritti in modo così soffice, delicato, da desiderare di leggerne ancora e ancora.
E quando, finalmente, entrambi lasciano spazio a ciò che trattengono da anni – Reece soprattutto – il loro mondo si colora di sfumature nuove, forse impreviste per la loro intensità.
“Sulla buona strada” è un romance dedicato a chi ama le storie d’amore che crescono piano piano, che entrano nel cuore un pezzetto alla volta per poi non lasciarlo più.
Editing a cura di:
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