♦ Traduzione a cura di Emanuela Graziani.
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In congedo assoluto dalle forze armate dopo che la sua unità è stata attaccata in missione, Eric Tremaine sta cercando di rimettere insieme la sua vita così come i dottori gli hanno ricostruito la gamba ferita. Eric non ha una casa a cui tornare, visto che la sua famiglia in Louisiana lo ha rifiutato, quindi finisce in Texas con il vecchio commilitone Adam Winchester e il suo compagno Sage.
Quando Eric decide che è arrivato il momento di smettere di stare con le mani in mano e piangersi addosso, conosce l’allenatore Troy Daniels, che ha perso entrambe le gambe in un incidente da adolescente. Troy sa come ci si sente quando il tuo corpo sembra un nemico. Dopo un inizio difficile, i due scoprono presto di avere abbastanza cose in comune per costruire un’amicizia, se non di più. Ma far crescere la loro relazione significa scoprire cosa possono offrire l’uno all’altro, e al mondo, prima di essere certi che l’amore che li lega non causerà più dolore che piacere.
Voi non lo vedete, ma tra me e questa pagina bianca è in corso un duello, da un bel po’ di tempo, per parlare di “Congedo assoluto” di B.A. Tortuga.
La storia non mi ha convinto, anzi, se proprio devo dirlo, mi sento un po’ come un gatto che è stato appena accarezzato contropelo… questa sensazione nasce probabilmente anche dal fatto che il libro precedente, “Libertà condizionata”, mi era piaciuto davvero molto. Era stato veramente un buon inizio per la serie Liberi.
Leggendo la trama di questo nuovo racconto mi avevano intrigato molto i due nuovi protagonisti, la loro storia personale e i temi delicati che si andavano ad affrontare, tra cui amore e disabilità, ma poi sono state proprio queste le cose che mi hanno fatto storcere il naso… Ma andiamo per gradi.
Eric è stato congedato in modo permanente dalle forze armate degli Stati Uniti, dopo essere rimasto gravemente ferito in missione.
Al suo ritorno a casa le cose vanno di male in peggio, e si trova da solo ad affrontare la situazione, senza l’aiuto dei suoi familiari e in grosse difficoltà economiche. Il perfetto candidato a diventare uno dei tanti veterani senza-tetto in giro per il Paese. Per fortuna accorre in suo aiuto Adam Winchester, un suo ex compagno d’armi, che lo accoglie, in accordo con il suo compagno, Sage, nella loro nuova casa.
Win e Sage li avevamo già conosciuti nel libro precedente, sono una splendida coppia e la vera nota felice di questo nuovo romanzo. Dopo averne passate un po’ di tutti i colori, soprattutto Sage, adesso possiamo vederli alle prese con un “nuovo inizio” del loro rapporto, lontano dai luoghi e dalle ombre del passato. È un Amore con la A maiuscola, pieno di passione, tenerezza, ma anche generosità, che permette loro di saper accogliere e aiutare un amico in grossa difficoltà.
I problemi di Eric non sono legati solo ai danni fisici subiti e che lo limitano, ma anche psicologici, ed è una persona piena di rabbia nei confronti di se stesso e della sua vita. Ha sempre nascosto la propria omosessualità, un vero e proprio tabù ai suoi occhi, preferendo celare la verità durante la sua vita da militare, e così facendo ha rinunciato anche a parte della sua serenità e libertà.
Vivere insieme a Win e Sage, gli dimostra come le cose avrebbero potuto essere diverse, anche se adesso è convinto di averne perso ogni possibilità. Poi incontra, o meglio si scontra, con Troy, trainer e fisioterapista di Sage e si apre un nuovo capitolo nella sua vita, anche se le cose non erano partite proprio benissimo tra i due.
Troy è un bellissimo ragazzo, gay, spigliato, socievole ed è una delle persone che potrebbe essere più d’aiuto a Eric, vista la sua storia personale e il modo in cui ha saputo ripartire da zero dopo aver perso entrambe gli arti inferiori, a causa di un incidente.
Dico potrebbe, perché questo è uno dei punti del libro che mi ha lasciata perplessa: Troy, un uomo e un grosso punto di domanda, ma enorme. Tra i due doveva essere quello più di aiuto e supporto a Eric e invece ho scoperto che forse sarebbe stato meglio mettergli qualche “goccina” nel bicchiere per tenerlo buono.
Alla lunga mi ha un po’ stufato e irritato per i suoi atteggiamenti e per questo suo continuo voler dimostrare agli altri di essere in grado di fare tutto, di non avere paura di niente.
Andando avanti con la storia, invece, ho rivalutato e apprezzato molto di più Eric, che si è rivelato poi essere una persona straordinaria e forte, ma mi permetto di mettere un bel “crocione” su Troy, come si dice da queste parti.
Un’altra cosa che mi ha lasciato perplessa è che, secondo me, è venuto un po’ a mancare un vero approfondimento psicologico dei personaggi, soprattutto nell’affrontare la fisicità del loro rapporto. Mostrarsi nudi ti rende vulnerabile, soprattutto se hai un corpo con cicatrici o menomazioni e questo momento nella storia fra Eric e Troy è volato via in modo superficiale, dando invece spazio ad altri aspetti più “tecnici” della vita di Troy, come per esempio, mostrando in modo più completo, la differenza nell’autonomia della vita di tutti i giorni per una persona come lui, in una casa con barriere architettoniche.
Tutte queste cose, insieme a uno stile che non ho trovato propriamente scorrevole durante la lettura, non mi hanno fatto apprezzare appieno la storia.
Il mio è un nì: se avere amato Win e Sage, allora vi consiglio di leggere il libro per incontrarli di nuovo. Eric merita senz’altro anche lui, Troy, mi spiace, lo butto giù dalla torre, ma visto i suoi hobby, garantisco che il ragazzo si divertirebbe, ringraziandomi pure del gesto.
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