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Kevin Bivanti sogna da sempre di aprire una boutique di meravigliosi abiti nuziali, il posto in cui ogni promessa sposa possa sentirsi adorata. A trentotto anni, lascia una carriera di successo nel mondo della pubblicità per acquistare una vecchia brownstone in un quartiere prestigioso di Boston e realizzare il suo sogno. Quando uno dei suoi finanziatori è costretto a ritirarsi, il fato interviene presentandogli Casper James, un pasticciere che spera di aprire un’attività in proprio e che si rende disponibile a correre il rischio. Le loro ambizioni si fondono in una combinazione di boutique per abiti da sposa e pasticceria per torte nuziali.
I lavori di ristrutturazione della brownstone, la relazione con l’ex marito, i drammi familiari con le madri e l’ansia per i cambiamenti sconvolgenti della sua vita spingono Kevin sull’orlo di un crollo nervoso. In mezzo allo stress e alla preoccupazione, Casper diventa qualcosa di più di un socio in affari e la loro reciproca attrazione rende più intense le emozioni, mettendo però a repentaglio l’attività.
Proprio quando i loro sogni sono sul punto di trasformarsi in realtà, Kevin e Casper devono trovare il coraggio di affrontare lo stress che deriva dal loro rapporto, l’incertezza di una nuova avventura imprenditoriale e il ripresentarsi dei demoni personali di Kevin.
Confesso di aver intrapreso la lettura di questo libro desiderosa di immergermi in un mondo di pizzi e merletti, tulle e chiffon, aspettandomi una lettura leggera e, in parte, anche un po’ frivola.
Errore. Mi sono ritrovata in un mondo caratterizzato sì dal magico incanto degli abiti da sposa ma solo marginalmente, perché in questo romanzo sono l’ansia, il panico e i disturbi di Kevin a farla da padrone, arrivando quasi a eclissare la positività e l’incrollabile fiducia nel fato di Casper.
Come avrete dedotto da queste mie iniziali considerazioni, ci troviamo di fronte a due protagonisti con caratteri totalmente differenti. Kevin è un uomo profondamente insicuro, che vive di ansie e soffre di frequenti attacchi di panico e non solo.
Casper è fiducioso, ottimista e affronta la vita con l’ incrollabile convinzione che ogni cosa accada per un motivo.
Entrambi hanno un sogno, ma mentre Casper lotta giorno dopo giorno per cercare di realizzarlo, Kevin lo ha rinchiuso in un cassetto, scegliendo la sicurezza di un lavoro nel campo pubblicitario a cui si dedica anima e corpo, almeno fino a quando Noelle, una delle sue mamme, riesce a trovare il posto perfetto e lo spinge a fare il grande salto.
Complice un intoppo finanziario i due diventano soci in affari, arrivando a condividere, dopo la fine della relazione di Kevin con l’ex marito, ben più di un sogno comune.
Di particolare rilievo nel romanzo sono i disturbi alimentari di Kevin, che arriveranno a minare la sua salute, e la rete di bugie e sotterfugi tipica di chi, come lui, soffre di questa patologia.
Nonostante sia un uomo bellissimo, intelligente e capace, le sue insicurezze lo portano a considerare il cibo come un nemico, a punirsi e farsi del male in nome di una perfezione che non raggiungerà mai, perché anche i più bei cigni possono essere fragili e deboli, arrivando ad avere una visione così distorta del loro essere da considerarsi degli anatroccoli brutti e arruffati.
Sarà terapeutico, in questo senso, proprio il rapporto con Casper.
“Il tuo viso è perfettamente simmetrico. Giuro, è perfettamente uguale su entrambi i lati. È come un disegno perfetto.” Gli toccò piano un angolo della bocca con il pollice. “Anche il modo in cui si sollevano le labbra, qui. Esattamente uguale da entrambi i lati.”
“Wow, Kev, che medicine ti hanno dato?” La risatina di Casper sembrava forzata e imbarazzata.
“No, sul serio.” Gli sembrava di strascicare le parole, come se fosse ubriaco. Cercò di parlare meglio. “È rilassante guardare il tuo viso. Molto calmante.”
Lo era davvero. Contemplare i lineamenti di Casper sembrava fargli rallentare il battito cardiaco. Non c’era niente da sistemare. Aveva un viso ben organizzato.
Un romanzo ben scritto, scorrevole e che fa riflettere ma che, sfortunatamente, non mi ha coinvolto particolarmente. Trattandosi di una trasposizione romanzata del vissuto di una persona molto cara all’autore, mi aspettavo più pathos, mi aspettavo di sentire le emozioni, non solo di leggerle, molto spesso, invece, mi è sembrata una semplice esposizione dei fatti.
In ogni caso le emozioni e il modo in cui arrivano, o non arrivano, al lettore dipendono molto dalla percezione personale e dal momento in cui il libro viene letto, per cui non è assolutamente da considerarsi un difetto o una mancanza ed è per questo che L’imperfezione dei cigni è un romanzo che mi sento di consigliarvi, certa che sarà di vostro gradimento.
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Questa mia non vuole essere una vera e propria recensione, quanto piuttosto un pensiero, una sensazione, il sentimento che questo romanzo ha risvegliato in me.
La prima lezione ricevuta, come se già non lo sapessi, ma ribadirlo è sempre utile, è che non tutto è come appare. Mi spiego: seguo l’autore su Instagram e vedendo i suoi post e le sue foto mi sono fatta l’idea di una persona scanzonata, estremamente sensuale, non dico superficiale, ma che molto ci si avvicina, ebbene leggendo questo libro ho dovuto ricredermi completamente. Mai impressione fu più sbagliata; Brandon Witt si è rivelato una persona dolcissima e profonda, e la delicatezza con cui ha affrontato l’argomento mi ha lasciato senza parole. Ho amato ogni singola pagina, dall’inizio alla fine.
Non è facile parlare di anoressia, soprattutto quando se ne ha a che fare personalmente, inoltre sembra quasi un tema che riguarda solo le donne, raramente viene affrontato dal punto di vista maschile, come se gli uomini non ne possano essere colpiti. Leggendo le sue pagine ho purtroppo rivissuto situazioni simili, con una persona a me vicina: controllare l’orologio per poter andare in bagno a vomitare; trascorrere ore in palestra per bruciare calorie; fare il conto di ogni singola cosa messa in bocca; nei pasti prendere una portata minuscola e, nonostante questo, tagliarla in infiniti pezzettini e dire che è tantissima; mettere la persona davanti allo specchio e rendersi conto che la sua visione della realtà è distorta perché non vede uno scheletro ricoperto dalla pelle, ma una persona grassa; l’impotenza e la paura di chi è vicino e non sa come muoversi.
L’imperfezione dei cigni non è una storia semplice e leggera ma, a mio parere, deve essere letta. La scrittura scorrevole e lo stile non eccessivamente tragico rendono inoltre il romanzo di facile lettura.
Consigliato.
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Editing:
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