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Nonostante un’adolescenza triste e un presente solitario, Skipper Keith non ha mai desiderato altro che una famiglia. La cosa che più le si avvicina è la squadra di calcio che allena dopo il lavoro e il suo miglior giocatore, nonché migliore amico, Richie Scoggins.
Una fredda sera di ottobre, una conversazione dopo l’allenamento si trasforma in un incontro sessuale che nessuno dei due si sarebbe mai aspettato, né intende dimenticare. In breve, Skip e Richie vivono solo per i loro fine settimana, le partite di calcio, e i giochi che fanno insieme fuori dal campo. Tra nasi rotti, decorazioni per le feste e un’influenza devastante, imparano a conoscersi come mai avrebbero creduto possibile. E ogni nuova scoperta fa loro trascendere i confini del campo di calcio catapultandoli dentro alle infinite possibilità della migliore relazione della loro vita.
Skipper non riesce a immaginare una famiglia migliore di Richie, ma il ragazzo ha dei legami familiari che lo trattengono e dai quali non può liberarsi. Skip deve quindi convincerlo a restare con lui anche dopo la fine del campionato invernale, cosicché la storia che è cominciata sul campo possa diventare un futuro felice nella vita di tutti i giorni.
La copertina del libro, anche se non è delle migliori, ha subito attirato il mio sguardo, d’altronde ci sono due elementi che amo molto: il Natale e i gatti! Quello che però mi ha dato l’input decisivo è stata la frase scritta in alto: “Le partite che contano non si disputano solo sul campo…” Quanto è vera! Anzi, per una come me che non ama il calcio e tutto ciò che lo circonda, direi che le partite si giocano proprio al di fuori del campo e sono quelle più dure e difficili da affrontare. Lo sanno bene i nostri due protagonisti!
Skipper e Richie sono amici da anni, hanno alle spalle un passato familiare doloroso, nessuno dei due ha o ha avuto relazioni stabili e importanti, storie con diverse ragazze sì, ma nulla da sfociare in un rapporto durevole, fino a una certa sera…
Rimasti soli dopo un allenamento, entrambi giocano nella stessa squadra di calcio del campionato dilettantistico, accade l’impensabile: confidandosi le reciproche “difficoltà” nei rapporti col gentil sesso, scoprono che fra loro queste “problematiche” proprio non esistono, anzi… prendono coscienza che quella che credono una consolidata amicizia, forse, è ben altro.
“Quello che era successo non era stata solo un’eiaculazione-al-buio, un episodio di guarda-che-cavolo-abbiamo-combinato. Quello che c’era tra loro non era nato nottetempo, non sarebbe cambiato nottetempo, perché quel calore, quella scossa elettrica che dal suo corpo passava in quello di Richie e poi tornava indietro, si erano sviluppati piano piano. Sei anni prima, nel momento in cui Richie lo aveva guardato e aveva detto: ” Massì, giochiamo nel campionato dilettanti”, era stato posato il primo mattone di loro due insieme. O magari le fondamenta erano state scavate anche prima […]”
Con il progredire del rapporto gli ostacoli aumentano, non tanto tra di loro, ma con quello che è il loro vivere quotidiano: come spiegare la situazione al resto della squadra? Sapranno accettarli? Come può Skipper uscire allo scoperto al lavoro? Come deve affrontare Richie, la sua omofoba famiglia? Domande cui non è facile rispondere, ma a volte le parole non servono:
“Fu anche un bacio appassionato. Un bacio che gli fece sentire il sapore di Richie sulla lingua. Un bacio che confermò che la scintilla che si era accesa un giovedì sera dentro la macchina di Richie e che da allora bruciava furiosamente si era trasformata in qualcosa di diverso da un semplice fuoco. Li aveva trasformati e ora dovevano capire chi erano diventati. Erano gli stessi due ragazzi che si erano incontrati a scuola e che piano piano avevano forgiato un’amicizia profonda. Gli stessi due ragazzi che avevano scoperto l’uno tra le braccia dell’altro il sesso vero e il primo bacio e il primo amore.”
Nel breve lasso di tempo che va dal giorno del Ringraziamento a Natale tutto sembra precipitare, ma Skipper, ancora una volta, riesce a dare prova della forza dei suoi sentimenti:
” Io non ho scelta, Richie. Ho provato ad immaginarci separati e … mi ha fatto un male dell’anima. È per questo che sono venuto a cercarti. E non mi tiro indietro.”
Ancora una volta Amy Lane si conferma, anche se non ne ha certo bisogno, una scrittrice dei sentimenti, che riesce sempre a regalarci forti emozioni, in questo caso ulteriormente amplificate dall’atmosfera delle feste. Assolutamente da leggere e, visto che è il primo di una serie, non mi lascerò sfuggire di certo gli altri, Skipper e Richie sono fantastici, ma anche altri personaggi presenti nel libro meritano delle storie a sé.
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