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Miro Jones sta vivendo la vita dei suoi sogni: ha un lavoro appassionante e gratificante come vicesceriffo federale, una bella casa alla periferia di Chicago, una splendida famiglia adottiva e soprattutto ha l’uomo che ha catturato il suo cuore, Ian Doyle. Il problema è che Ian non è solo uno sceriffo: è anche un soldato, e questo lo costringe ad assentarsi spesso e all’improvviso, gettando così un’ombra su quella che per Miro potrebbe essere una vita perfetta.
Senza Ian, la casa e il lavoro non sono gli stessi, e Miro deve fronteggiare le sue paure da solo: mantenere la calma in ufficio, sopravvivere a minacce provenienti dal passato e andare avanti tutti i giorni senza la presenza rassicurante di Ian al suo fianco. La sua vita sembra essere a un punto morto, e forse per sbloccarla dovrà prendere una decisione drastica. Ma cosa comporterebbe quello per lui e Ian? Le scelte che si prospettano a Miro sono difficili, ma a volte l’unico modo per trovare scampo non è sciogliere il nodo, ma tagliarlo.
Ero stato l’unico a partire da solo, perché Ian, il mio partner, amante, migliore amico e forse promesso sposo (difficile dire come quelle due parole lo facessero sentire) era in missione con la sua squadra delle Forze speciali e quindi non poteva rischiare la vita con me. Se fossi morto durante quell’incarico, Phillip ‘Chiamami Phil, amico’ Tull (il quale, mentre diceva questa cosa, metteva le dita a pistola) sarebbe stato dato in pasto al nostro cane, a cominciare dai testicoli. Non conveniva a nessuno far arrabbiare Ian Doyle, soprattutto se c’ero di mezzo io. Era piuttosto possessivo.
Pensavate che ormai Miro e Ian si fossero sistemati? Che amandosi tanto intensamente non li aspettasse più nessuna sfida? Che le loro vite fossero destinate a diventare rilassate e tranquille?
Se conoscete almeno un poco questi due, sapete che nessuna di queste cose è realizzabile: come potrebbero resistere senza inseguire i sospetti o saltare davanti ad auto in corsa e da un balcone all’altro (questo è Miro, lo sappiamo, ma non è che a Ian manchi la propensione a cacciarsi nei guai)?
Arrivati al terzo volume della serie, però, una cosa è certa: l’amore che li unisce è solido e indissolubile, una certezza assoluta su cui entrambi potranno contare per sempre. Peccato che tutto il resto sia un turbine di sparatorie, inseguimenti, problemi che si sommano ad altri problemi, persone da aiutare e vittime da salvare, tremende minacce del passato che non accennano a svanire. Senza dimenticare le ferite che tornano a farsi sentire e i traumi interiori da superare (se dico “costola”, scommetto che vi sale un brivido lungo la schiena).
Mi baciò fino a lasciarmi senza respiro, afferrandomi per il sedere e stringendomi a sé, mentre io gli tenevo il viso così che non si staccasse da me. Quando alla fine interrompemmo il bacio per riprendere fiato, lui mi tenne bloccato contro il muro.
“Goditi questo momento,” gli dissi, “perché a casa sarai tu a fare quello che voglio, e come lo voglio.”
A Ian si mozzò il respiro. I suoi occhi carichi di desiderio non lasciarono i miei.
Al susseguirsi dei casi e dei pericoli affrontati da Miro e Ian, bisogna aggiungere il rapporto sempre più stretto che hanno instaurato con gli altri sceriffi della squadra, un gruppo eterogeneo con dinamiche a volte assurde e divertenti ma legato da una profonda amicizia.
Poi c’è la “famiglia” di Miro, le sue amiche/sorelle che non lo abbandonano mai e compaiono nel momento del bisogno per affogarlo nel loro amore.
E non dimentichiamo Sam Kage, il granitico capo dei Marshals, che lascia intravedere sprazzi di sé man mano che il rapporto con Miro si fa più stretto, permettendoci allo stesso tempo di scoprire qualcosa di come sta proseguendo la sua vita accanto a quell’uragano incontrollabile che è Jory.
Mary Calmes ha come sempre la tendenza a infilare innumerevoli trame nella storia, perdendosi spesso a raccontare per filo e per segno il passato di alcuni personaggi e i complicati passaggi delle indagini che li riguardano; chi segue tutti i suoi romanzi può ritrovare a volte nomi noti, comprendendo come faccia agire i suoi personaggi in un unico universo fitto di linee che uniscono storie diverse. A differenza di altri suoi libri, in cui questa sua abitudine va a discapito della linearità della storia, qui non succede, probabilmente perché la serie ha una struttura solida e, conoscendo già alla perfezione i due protagonisti, non ci si distrae e si resta focalizzati su di loro.
Un libro dal ritmo incalzante che non permette mai di prendere fiato, con un buon equilibrio tra parti d’azione e la profonda passione a cui Miro e Ian ci hanno abituati: un nuovo passo verso l’agognato lieto fine che questi due uomini coraggiosi senza dubbio si meritano.
Recensore:
Editing:
Qui le recensioni dei primi romanzi della serie.
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