Ci sono cose più dolci della vendetta…
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“Mi serve un fidanzato.”
Non sono certo queste parole a spingere Nate ad aiutare il suo molto etero, molto-ex migliore amico. Non solo il padre di Kellan Brooks, nella sua corsa verso il potere, ha distrutto la sua famiglia, ma lo stesso Kellan gli ha spezzato il cuore al liceo. Pensando di poter confidare al suo migliore amico il timore di essere gay, Nate ha fatto un terribile errore, diventando invece lo zimbello di tutta la scuola. Kellan dev’essere davvero disperato per rivolgersi a lui adesso.
Kellan è stanco di permettere al padre di gestirgli la vita e vuole fargliela pagare per averlo messo alla porta. Quale modo migliore per tormentare quel bigotto che dichiararsi omosessuale, fingendosi inoltre innamorato proprio del figlio dell’uomo che suo padre ha schiacciato pur di ottenere soldi e potere? Tuttavia, Kellan non se la sente di biasimare Nate per non voler avere niente a che fare con lui. Dovrà convincerlo a stare al gioco, ma sarà ancora più difficile convincere se stesso che l’elettricità che avverte tra loro è tutta una finta…
Il romanzo parte col botto, si potrebbe dire, perché in poche pagine vediamo Kellan spiattellare il suo piano di vendetta verso il padre a Nate e gettarsi letteralmente in ginocchio davanti a lui per dimostrargli tutta la propria determinazione. La riluttanza di Nate ad accettare è più che comprensibile, visto che l’amico d’infanzia in passato l’ha abbandonato ai bulli, subito dopo aver scoperto che era gay. In effetti, gli anni durante i quali i due non si sono frequentati mi sono sembrati un po’ troppi per giustificare il repentino ritorno di fiamma della loro amicizia: Nate si dimostra sì riluttante a partecipare al piano di Kellan, però è anche rapido a cambiare idea e accoglierlo in casa, quando capisce che l’altro non ha un posto dove andare. Leggendo, ho percepito il bisogno di maggiori giustificazioni alla loro rinnovata amicizia, nonostante quasi da subito si capisca che sotto c’è anche dell’attrazione.
“Non lo so. Immagino che mi sia sembrata una buona idea. Cioè, credo ancora che lo sia, ma mi sento strano.”
Lui tornò a guardare la finestra. “Già. Strano. Lo capisco.” Un Kellan molto più sexy di quanto potesse ricordare che dormiva accanto a lui, che lui poteva baciare ma non toccare, era la cosa più strana del mondo.
Kellan è un personaggio impulsivo, abituato a una vita sregolata e priva di responsabilità; durante il corso della storia matura, tuttavia mai fino al punto da sembrare abbandonare del tutto una certa leggerezza nell’agire. Anche le sue giustificazioni per essersi comportato tanto male nei confronti dell’amico, quando erano ragazzini, non arrivano davvero al cuore del problema, o perlomeno io ho sentito la necessità di un maggiore approfondimento.
Le riflessioni ingarbugliate di Nate e le sue battute sono divertenti, lo rendono da subito simpatico, eppure resta il più passivo nell’andamento della trama, permettendo a Kellan di coinvolgerlo nella vendetta e poi cedendo all’attrazione mai sopita che prova per l’amico.
“Hai un’idea di tutto quello a cui ho rinunciato per te?” Kellan aveva le guance paonazze e gli occhi verdi brillanti.
“Sì, cinque milioni di dollari. Come se potessi dimenticarlo.”
“Non sto parlando di soldi. Ho rinunciato a tutto. Tutto quello che pensavo di sapere di me stesso, della mia vita, perché…” Deglutì.
Com’era possibile che Nate avesse avuto il diritto di toccarlo, di baciarlo, per così poco tempo?
“Sei la cosa migliore di tutta la mia vita,” disse Kellan.
Il mutamento di Kellan e il suo innamorarsi di Nate sono convincenti, si capisce presto che si era tenuto dentro molte cose e solo il riavvicinamento con il vecchio amico gli ha permesso di affrontarle in modo serio. Una volta convinto Nate dell’autenticità dei propri sentimenti, Kellan si approccia al lato fisico del loro rapporto con la stessa impulsività con cui si lancia in ogni cosa, in un misto di sensualità, imbarazzo e risate.
Senza discutere della validità del piano per vendicarsi del padre di Kellan, perché svelerebbe troppo della trama, si può senza dubbio affermare che il romanzo è ben scritto, anche se come ho già detto forse i due protagonisti non hanno uno sviluppo del tutto convincente. L’amico di Nate, Eli, lascia il segno nella storia, perché con la sua effervescenza e i lampi di fragilità che lascia intravedere non si può fare a meno di chiedersi come sarà il libro a lui dedicato nella serie.
Recensione a cura di:
Editing:
1 Bad Company, Pessima compagnia – Nate e Kellan
2 Bad Boyfriend – Eli e Quinn
3 Bad Attitude – Gavin e Jamie
4 Bad Influence – Silver e Zebediah
5 Bad Behavior – David e Tai
6 Bad Habit – Scott e Liam
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