Dreamspinner Press – acquistabile qui
Boone Walton ce l’ha messa tutta per mettere un po’ di distanza tra lui e il suo passato. Ha investito nella sua nuova vita, nella sua galleria d’arte a New Orleans e nella sua amicizia con Scott Wren. Tutto sembra sistemato e Boone non potrebbe essere più felice della ritrovata normalità.
Lo chef Scott Wren vuole qualcosa di più della semplice normalità con Boone. Vuole far fare un passo avanti al loro rapporto, ma l’amico è spaventato, e non a causa dei fantasmi che infestano l’appartamento di Scott o della sua famiglia. No, il passato di Boone sta per fargli visita, e l’unica cosa che potrebbe mettersi tra lui, Scott e la strana ricetta di una mousse al cioccolato trovata in un curioso ricettario è il fiume di sofferenza che Boone ha dovuto attraversare per arrivare a New Orleans. C’è però un segreto dietro agli ingredienti, un segreto che potrebbe far emergere la verità e l’amore che sono sempre mancati nella vita di Boone.
MOUSSE AL CIOCCOLATO PER DARE UN SENSO: “… la mousse al cioccolato per dare un senso alle cose è per chi si ama e per chi essi a loro volta amano.”
È tempo che Boone affronti ciò che prova per il migliore amico, Scott, e cosa meglio di una mousse al cioccolato da mangiare rigorosamente in due per scoprirlo? In questo nuovo volume della serie Il curioso ricettario di Nonna B, Mary Calmes sfrutta uno dei cliché letterari che preferisce, due amici di vecchia data che non hanno mai trovato il coraggio di esplorare davvero i sentimenti che li legano, per proporci una storia molto dolce e simpatica, venata da una potente malinconia che il protagonista porta dipinta in modo indelebile sul suo stesso corpo.
Boone all’apparenza è la parte forte della coppia di amici, l’ancora senza la quale Scott andrebbe alla deriva, dimenticando persino di mangiare quando stacca dal lavoro, eppure la tragedia che ha segnato il suo passato lo rende incredibilmente bisognoso d’amore, di qualcuno che lo stringa e non lo lasci mai più da solo. All’inizio non lo capiamo, vedendo soltanto quello su cui Boone si ostina a concentrarsi, e siamo tentati di sorridere della sua gelosia non troppo velata degli altri uomini che ronzano di continuo attorno a Scott.
C’era sempre un tipo.
Nessuno si fidava più velocemente, si innamorava più follemente o si buttava in una storia così a capofitto e con tanto trasporto come faceva Scott. Ci metteva tutto sé stesso e dava il suo cuore a chiunque. Mi faceva impazzire quanto facilmente qualcuno diventava ‘quello giusto’, ma addirittura peggiore era l’inevitabile dolore quando ne rimaneva deluso. Ogni singola volta mi sorprendeva vedere quelli che se ne andavano dalla sua vita, scomparendo come se non ci fossero mai stati, o che approfittavano vergognosamente di lui.
Dopo però il ricettario entra in scena, con quella sorta di magia delicata, e tutto appare più evidente. In poche pagine, l’autrice costruisce una storia completa, arricchita da tanti personaggi secondari che a volte vorrebbero far aprire gli occhi a Boone e a volte creano situazioni un poco surreali nelle quali l’amore che lega i due amici ha modo di emergere, anche in modo divertente.
Mi si mozzò il fiato quando mi buttò le braccia al collo. Le mie mani si mossero istintivamente sul suo sedere per sollevarlo mentre lui mi circondava la vita con le gambe.
“Ecco fatto,” mugolò, con voce forte e seducente, prima di avvicinarsi e impossessarsi della mia bocca per un bacio profondo, eccitante. Mi spinse la lingua tra le labbra, costringendomi ad aprirle per lui.
Lo sentii poi, un brivido di paura, e mi resi conto che avevamo girato intorno al vuoto del mio cuore per due anni, e la colpa era solo mia.
Una nota particolare va rivolta all’ambientazione: New Orleans, dalle strade profumate di gelsomino e spezie, alle cui atmosfere misteriose Mary Calmes rende un piccolo ma bellissimo omaggio con la casa di Scott e il suo fantasma.
“Ho detto ‘domandalo a lei’.”
“Domandaglielo tu,” mi sussurrò avvicinandosi, toccandomi la spalla con la sua.
Alzai gli occhi al cielo prima di guardare la foto nel soggiorno della bellissima donna afro-americana in un abito vittoriano a collo alto. “Accidenti, Florence, eri molto sexy.”
Le luci della cucina si attenuarono per un secondo e poi tornarono alla normalità.
“Un semplice dessert” non è una portata principale, un romanzo che vi lacera l’anima per poi esaltarla, ma ha il pregio di possedere le stesse qualità della mousse al cioccolato di Nonna B: dolcezza e romanticismo, con un pizzico di ironia, per superare il dolore del passato e conquistare il diritto di amare ed essere felici.
Recensione a cura di:
Editing:
Commenti
Nessun commento ancora.