♦ Traduzione a cura di N.A.M.
Dreamspinner Press, acquistabile qui ♦
Quando Glenn Holloway dichiara la propria omosessualità alla famiglia, la sua vita viene sconvolta. Per aggiungere al danno la beffa, se ne è andato via dal ranch in cui è nato e cresciuto per aprire il ristorante che ha sempre desiderato. Senza alcun aiuto da parte del padre e del fratello, e troppo orgoglioso per accettare una mano da chiunque altro, ha dovuto ricominciare da zero. Col tempo le cose hanno iniziato a funzionare: Glenn ha avviato un’attività di successo, si è costruito una nuova casa e ha creato una vita di cui essere orgoglioso.
Nonostante i successi, però, il suo allontanamento dalla famiglia, gli Holloway, è ancora una ferita che non riesce a guarire. Rendere un favore si trasforma nel suo peggiore incubo. Per mantenere la parola data, infatti, Glenn ritorna alle sue radici, dove è costretto ad avere a che fare con il fratellastro Rand Holloway e si ritrova faccia a faccia con Mac Gentry, un uomo che lo affascina fin troppo. Tutto potrebbe finire in un disastro: sia i tenui legami familiari, sia quel desiderio che non sapeva di avere nel cuore.
Glenn è riuscito a farsi una vita lontano dal ranch, ha aperto un ristorante esaudendo così il suo desiderio, e come dipendenti ha un mix tra ragazzi e ragazze di culture, razze e storie diverse: una specie di assistente sociale per i rifiutati. Tra questi ragazzi, a inizio libro, conosciamo Josie e la sua “fantastica famiglia”: dopo essersi occupato di lei, Glenn deve tornare al Ranch per aiutare il suo fratellastro Rand a organizzare e condurre una transumanza e, visto che Stef lo aveva a sua volta aiutato ad aprire il ristorante, gli lascia in mano la gestione durante la sua assenza, anche se non è molto felice di tornare a casa e rivedere i suoi fratelli e Mac.
Rand era una potenza con cui bisognava fare i conti e nessuno, io incluso, reggeva il confronto. Dato che cercare di essere al suo livello era stancante, per rimanere sano di mente mi ero allontanato da lui, suo marito, il loro figlio, e la loro vita idilliaca al Red Diamond. Ma adesso mi ero trovato in un vicolo cieco perché dovevo ricambiare un favore, e sebbene fossi certo che se la sarebbero cavata anche senza di me, ripagare il mio debito per non doverci pensare più era un’occasione troppo ghiotta da farsi sfuggire. Quando mi fossi sdebitato, io e Stef saremmo stati pari, e non sarei mai più dovuto tornare al Red e sentirmi uno schifo. Non avrei più dovuto vedere Rand, non avrei più dovuto trovarmi nella situazione di desiderare quello che non avevo, bramare la sua vita, il suo compagno e la pace che sembrava avvolgerlo.
Ma questo rientro al Ranch sarà fondamentale per sistemare un po’ di incomprensioni famigliari e non.
Mac pensava fossi stupido, fine della storia. Non avrebbe potuto essere più chiaro
“Perché sei qui?” Sperai che il tono della mia voce fosse gelido come mi sentivo dentro. Ricambiò con uno sguardo freddo. La tenerezza che mi aveva dimostrato si era dissolta come se non fosse mai esistita. “Non ne ho idea.” Nella tenda l’atmosfera cambiò l’istante dopo che se ne fu andato – come se con lui fosse andato via tutto il calore – ma non mi importava. Per l’ennesima volta avevo avuto la riprova che io con il Red Diamond non c’entravo nulla. Cosa cambiava se Mac era gay? Di sicuro non era adatto a me.
Un bel racconto corale, oltre che incentrato su Glenn, ci viene infatti spiegato il perché dei suoi comportamenti nei libri precedenti; si capisce, finalmente, che tutto quello che ha fatto in passato è dovuto alla sua insicurezza, alla convinzione che la sua famiglia lo ritenga un fannullone perché non interessato a lavorare in un ranch (grazie al simpatico papà Holloway) oltre al susseguirsi di un insieme di sfortune capitate all’apertura del suo ristorante, sia con Rand che con Zach. Quegli scontri gli fanno comprendere quanto i suoi fratelli gli abbiano sempre voluto bene: era lui a vedere tutto nero e a reagire attaccando, prima di essere ferito. Come diceva mia nonna: “Chi semina vento raccoglie tempesta, ma che semina tempesta raccoglie uragani”, e Glenn ha seminato e raccolto male, anche se, per fortuna, una ferita al fianco e una coltellata alla spalla gli faranno aprire gli occhi. Il personaggio più divertente è Juju, spettacolare, la voglio pure io! Spero ci sia un quarto libro che parli di Josie, perché secondo me la sua sarà una storia intensa.
Imperdibile.
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