♦ Traduzione a cura di Cristina Fontana
Dreamspinner Press, acquistabile qui ♦
Chico vive da due anni una relazione che lo consuma con un uomo prepotente. Quando il suo ragazzo gli rivela che sta vedendo qualcun altro, a Chico non resta altra scelta che trasferirsi sopra il garage del cugino in un piccolo paese tra i boschi di sequoie. Qui tira avanti svogliatamente. Per farlo uscire, il cugino lo spinge a offrirsi come volontario per aiutare con lo spettacolo annuale della scuola di danza del posto.
Chico non si aspetta di finire a una lezione di ballo o di iniziare a sentirsi di nuovo vivo tra le braccia del suo maestro. Rafael, il figlio del proprietario della scuola, è stato un ballerino di talento, ma ora ama insegnare. Sebbene Chico ne sia attratto, ha paura di avvicinarlo. Rafael, però, è determinato, e a Chico basterà un solo ballo per capire che ha ancora qualcosa da imparare.
Appena letto il titolo non ho potuto fare a meno di buttarmi su questo libro… amo il ballo e, detto fra noi anche i ballerini, capirete quindi che inevitabilmente doveva essere mio a tutti i costi.
Mi aspettavo una sorta di remake di “Dirty Dancing”, una passione che si sviluppa lenta e sensuale a ritmo di musica e invece… è molto di più, il ballo è solo un corollario, una cornice alla vera e propria storia, che è quella di una rinascita, la riconquista della propria autostima, il riconoscimento del proprio valore.
Chico, che non è un ragazzo ventenne o giù di li ma un uomo di circa trentacinque anni, è un’anima distrutta, preda della depressione. Lasciato dal suo uomo cui ha dedicato tutto e per cui si è in sostanza annullato, vive in pratica barricato in casa, nutrendosi di gelato, facendo fatica a uscire dal letto e a trascinarsi al lavoro. Costretto dal cugino, che lo ama moltissimo e che lo vuole aiutare, a trasferirsi dalla città in un piccolo paese in mezzo ai boschi. Lo stesso cugino costringe Chico a offrirsi come volontario per aiutare a preparare l’annuale spettacolo della scuola di ballo del posto, per errore è scambiato per un allievo e si ritrova al centro di una lezione di ballo con niente dimeno che… il figlio del proprietario della stessa, Rafael. Sono quei pochi momenti passati tra le sue braccia, prima del chiarimento dell’equivoco, che segnano l’inizio della risalita di Chico, certo non si tratta di una cosa rapida, molti i rallentamenti e le battute d’arresto, ma, una volta iniziato, questo processo non si può fermare, se poi aggiungiamo la forza, la dedizione, il sostegno e l’amore di Rafael il gioco è fatto.
Molto ben caratterizzato il personaggio di Chico, rimane piuttosto in secondo piano Rafael, di cui avrei voluto sapere qualcosa di più e che, a mio giudizio, avrebbe meritato più spazio, così come il cugino transgender, che svolge un ruolo di sostegno importante per Chico. Nell’insieme una bella storia che ci fa capire, se già non ne fossimo consapevoli, come la violenza, non fisica ma psicologica, subita da Chico, sia parimenti deleteria e ancor più subdola da sconfiggere. Unico neo: alcune parti risultano essere un pochino confuse, rallentando il ritmo, per restare in tema, della narrazione, che non per questo è meno gradevole.
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