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Ian McVeigh è un seduttore felicemente single da anni, disinibito e apertamente gay, che non riesce a spiegarsi l’inaspettato desiderio e il sentimento di protezione che prova quando incontra David: rugbista, disoccupato e nuovo delizioso amante del suo capo. David Kelly è un mantenuto, e decisamente al di fuori della sua portata. È impossibile che un ragazzo così esigente e affascinante presti un briciolo di attenzione a un uomo come lui, con pochi mezzi per corteggiarlo.
Eppure, un giorno, David non solo lo guarda, ma lo tocca, lo stuzzica, e fa di tutto meno che invitare Ian a rubarlo al suo protettore. Ma David non può permettere a niente e a nessuno di abbattere i muri protettivi che ha costruito attorno a sé con tanta attenzione. Ian non sa molto del suo passato, e quello che non sa potrebbe nuocere a entrambi.
Ian sostiene che i trascorsi di David non abbiano importanza, ma quando lo vede con un ricco uomo maturo, pensa immediatamente al peggio. Dovranno entrambi imparare a essere onesti, se non vorranno restare da soli per sempre.
Vi è mai capitato di leggere un libro, trovarlo carino, ma alla domanda “Piaciuto?” non sapere bene cosa rispondere? Ecco, io sono in questo piccolo buco nero, non so cosa scrivere perché il libro è piacevole, la storia interessante ma… manca qualcosa: non mi ha entusiasmato come avrebbe potuto, se non avessi dovuto recensirlo forse non lo avrei finito.
David e Ian non mi sono entrati sottopelle, ho trovato la storia nebulosa e da un certo punto in poi incasinata e raccontata con poca chiarezza; c’è molta, troppa carne al fuoco e in alcuni tratti si salta da una cosa all’altra, particolare che mi ha obbligato a tornare indietro con le pagine perché pensavo di averne girate due insieme.
David è un giocatore di rugby che per integrare lo stipendio fa il “mantenuto” di uomini ricchi (si potrebbe definire escort, ma lui si riferisce a se stesso come mantenuto), ed è l’amante di Richard, un direttore di produzione decisamente… antipatico. Negli studi televisivi conosce Ian, lo scenografo, e fin da subito tra i due inizia un bel gioco di sguardi e di battute. C’è attrazione ma niente di più, fino al giorno in cui Richard esplode contro il suo mantenuto\amante per l’ennesima volta e Ian si mette in mezzo: Richard lo attacca e David lo difende.
“L’hai trovato?” ringhiò Cornwall a David, che lo fissò torvo, le labbra strette in una linea sottile.
“Non l’ho neppure cercato. Te l’ho detto, non mi importa.”
“Ti importerà.”
“È una minaccia? Hai intenzione di distruggere di nuovo il set?”
E la domanda di David mi fece sentire un verme, perché anche se il tono era stato ringhiante, i suoi occhi non lampeggiarono come avrebbero dovuto.
“Tu hai molto più da perdere di me, ragazzo,” replicò Cornie.
David inclinò la testa. “Cos’hai intenzione di fare? Dire a tutti che mi scopi tutti i giorni?” Indicò con un ampio movimento del braccio tutti i lavoratori lì presenti. “Lo sanno!”
“Sei davvero una piccola puttana, non è così?” sibilò Richard, e le sue parole crudeli tagliarono il silenzio.
“Non mi interessa nascondere chi sono, Ricky.”
Risultato? Ian viene licenziato, David lo porta a casa, la forte attrazione finalmente ha il suo sfogo e tra i due inizia una relazione. Dopo qualche giorno “il grande capo degli studi”, Dale, contatta Ian per offrirgli il posto di Richard, e David per proporgli il lavoro di Ian ma lo fa in un modo, con un comportamento anomalo: che Dale sia un ex amante di David?
Fino a questo punto della storia poco si sa della vita dei due protagonisti, qualche accenno ma nulla di più. Solo nel momento cui David cade accidentalmente da una scala e si frattura una gamba, viene svelato da Dale a Ian il passato di David e quindi il legame che li lega e…
Come dicevo prima il romanzo è piacevole, il testo – grazie alla buona traduzione e all’editing – è scorrevole ma, a mio avviso, vi manca il mordente, manca la passione; una storia con del gran potenziale, purtroppo non sfruttato a dovere. Non so cosa altro dire: di solito finito un libro mi parte la penna, nel bene o nel male, in questo caso ho faticato per mettere giù i miei pensieri. Peccato.
Recensione a cura di:
Editing:
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