♦ Traduzione a cura di Alex Krebs
Quixote Translations, acquistabile qui ♦
Niente può fermare il vero amore. Nemmeno il tempo. Nemmeno il diavolo in persona.
1805. Laurent. Servo a contratto. Desidera disperatamente sfuggire da una vita che sta andando in rovina.
2017. Beast. Vice presidente del club motociclistico Kings of Hell. I suoi pugni parlano per lui.
Beast è rimasto sfigurato in un incendio, ma ha coperto la sua pelle di tatuaggi per assicurarsi che nessuno confondesse le sue cicatrici con segni di debolezza. L’incidente non ha solo danneggiato il suo corpo, ma ha trafitto anche la sua anima e la sua autostima, così lui si è chiuso in un guscio di violenza e caos dove nessuno può raggiungerlo.
Fino a quella sera, almeno, quando nella sede del suo club trova un giovane uomo ricoperto di sangue. Dolce, innocente, bello come un angelo caduto dal cielo, Laurent colpisce Beast al cuore. Il giovane è così alla deriva nel mondo che lo circonda ed è un tale insondabile mistero che Beast non riesce a impedirgli di farsi strada attraverso la corazza che è il suo cuore.
Nel 1805 Lauren non ha famiglia, non ha uno scopo, le prospettive per il suo futuro si stanno assottigliando. Per sfuggire alla povertà, usa la sua bellezza ma gli si rivolta contro trascinandolo in una catastrofe che cambia la sua vita per sempre. Fa un passo verso l’abisso e viene trasportato nel futuro, pronto a combattere per una vita degna di essere vissuta.
Quello che non si aspetta di trovare è una brutale, goffa montagna di muscoli tatuati con un lato tenero che solo a lui è permesso toccare. Eppure, se Laurent vuole guadagnare la libertà, deve spezzare il cuore a quell’uomo che si è preso cura di lui quando ne aveva più bisogno.
Potrebbe sembrare assurdo o strano ma per me la parola “Beast” ha una valenza speciale, positiva e bella, legata alla mia infanzia e alla mia favola preferita che è sempre stata “La Bella e la Bestia”.
Adesso che sono adulta, mi piace ricercare la stessa magia in libri che in qualche modo ripropongono questa storia.
“Laurent e la Bestia” delle K.A. Merikan mi è piaciuto molto, anche se leggendolo, mi sono resa conto che i richiami non sono solo alla favola che adoro, ma anche un po’ al celebre “Il ritratto di Dorian Gray” e questo dà al racconto sicuramente delle tinte un po’ più dark.
Le due autrici hanno costruito molto bene la loro storia. Time-travel, paranormal, MC romance e molto altro, potevano essere troppa carne al fuoco, invece tutto è stato studiato alla perfezione, creando una ambientazione realistica e dei personaggi credibili, che ti “catturano”.
Ammetto che con Laurent non è stato amore a prima vista, Dopo le prime pagine ero un po’ prevenuta nei suoi confronti. In effetti ripensandoci adesso, mi aveva preso proprio male. Qual era la sua colpa ai miei occhi? Meglio partire dal principio.
Siamo a Brecon, nel Maine, anno 1805, Laurent è un giovane servo, senza soldi, senza una famiglia, con grossi problemi alla vista. Non sa cosa potrà riservargli il futuro, ma è consapevole che non sarà roseo per una persona come lui. All’improvviso si trova in guai seri, uccide una persona seppur per legittima difesa. La loro differenza di classe sociale lo porterà di sicuro al patibolo, ed ecco che all’improvviso gli appare un demone che gli propone un patto, in cambio della libertà. Laurent spinto dalla disperazione accetta e si ritrova catapultato nel futuro, nell’anno 2017, con una missione da compiere, in cambio della sua vita.
Il nodo è proprio questo, la profonda differenza tra Laurent e Bella: Bella si sacrifica e rimane con la Bestia per salvare il padre, Laurent pensa a se stesso. Se fai un patto col diavolo, sai per certo che il prezzo da pagare sarà molto alto e a carico di altri.
Pagina dopo pagina aspettavo Laurent al varco e… niente… mi sono innamorata di lui, della sua vera ingenuità, della sua dolcezza, delle sue fragilità e incertezze, ma soprattutto del suo modo di “vedere” Beast, di accettarlo per quello che è, rendendolo sereno e felice, facendolo sentire amato e accettato.
Era passato molto tempo da quando qualcuno lo aveva abbracciato in quel modo, tanto che ne era quasi sorpreso, e si sentiva un po’ incerto su come reagire, ma il modo in cui Laurent si stringeva a lui era diverso dai brevi abbracci di Knight o da quelli che a volte scambiava con i suoi fratelli. Era lungo, caloroso, e il capo di Laurent era appoggiato con decisione al suo petto, come se cercasse la sua protezione.
Tra me e Beast, invece, è stato un vero colpo di fulmine, ma non avevo dubbi al riguardo. Beast è il figlio di King, presidente dei Kings of Hell MC, era un ragazzo bellissimo, solare, ma a causa di un incidente, nel quale ha perso anche la madre, è rimasto profondamente sfigurato da delle ustioni. Non ha mai voluto accettare la pietà degli altri e ha reso ancora più unico e intimidatorio il suo aspetto ricoprendo il corpo di tatuaggi, per distogliere l’attenzione della gente dalle sue cicatrici.
Ha una personalità molto forte, è incapace di accettare compromessi, preferendo la solitudine a false amicizie, sapendo distinguere bene chi lo vuole sfruttare solo per interesse da chi invece è veramente suo amico.
Beast trova Laurent ferito, confuso all’interno del moto club dei Kings of Hell. Diverse cose lo insospettiscono: la storia che racconta Laurent fa un po’ acqua da tutte le parti, son più le cose che non dice di quelle che rivela, e ha un tatuaggio particolare, uguale a quello del padre, King.
King gli ordina di tenere d’occhio Laurent, cercando nel frattempo di scoprire la verità su di lui.
Beast sente subito una profonda attrazione per il giovane, Laurent è bellissimo, ma forse quello che lo colpisce di lui è la sua vulnerabilità e innocenza, che va a risvegliare qualcosa nel profondo del suo animo.
A volte sembrava davvero che riuscissero a comunicare senza parlarsi e quando Beast appoggiò il palmo sulla schiena di Laurent e gli accarezzò il braccio con l’altra mano, entrambi cominciarono a muoversi al ritmo che sentivano.
Il loro legame, la loro storia nasce piano piano, in modo graduale, l’attrazione fisica che li spinge l’uno verso l’altro è solo la punta dell’iceberg. È un rapporto complicato, hanno entrambi paura, sono persone che hanno sofferto molto in passato e ogni tanto scatta l’istinto di auto preservazione che li fa allontanare. Beast sa che Laurent nasconde dei segreti, Laurent ha paura di perdere Beast, di non essere così importante nella sua vita e teme di rimanere di nuovo solo e abbandonato.
Ho adorato il fatto che Beast, nonostante tutto ciò che prova per Laurent, sia rimasto lucido e coerente con se stesso, mandando anche a “quel paese” il suo amante quando se lo meritava, senza cancellare però il suo istinto protettivo nei confronti di Laurent.
Tra loro, a complicare tutto, ci si mette anche King, il padre di Beast, un personaggio che è davvero “disturbante” per la sua cattiveria, ma questa parola non rende l’idea, posso dire “marcio dentro”, quotando una mia amica? King è così, ma la sua presenza in questa storia è fondamentale – non è detto però che per questo mi debba piacere di più…
È un romanzo con momenti che ti mettono di fronte a forti contrasti: sesso estremo, romanticismo, dolcezza, ingenuità e tinte più dark.
Se posso trovare un neo forse è stato solo il finale che mi è sembrato un po’ affrettato nei confronti del resto del racconto.
Da amante dei libri MC romance faccio poi una piccola riflessione, per quanto riguarda le traduzioni nei libri di questo genere: i moto club sono una realtà al di fuori della nostra cultura, non abbiamo proprio i termini base per parlarne, perché è un loro modo di parlare, il loro gergo. A questo punto perché cercare di tradurre per forza? Una old lady lasciamola così, cut e prospect pure. Al limite si metta un’appendice con un glossario per chi non ha mai letto questi libri * chiusa riflessione *.
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