♦ Traduzione a cura di
Dreamspinner press – acquistabile qui ♦
Il paradiso può diventare un inferno.
Per molti, rimanere bloccati a Ibiza, nella villa dell’armatore Miguel García Arquero, non sarebbe poi una tragedia. Ma Hudson Barber non la pensa così. Per lui, ritrovarsi senza passaporto, in un paese straniero tanto lontano da casa, è un incubo, reso peggiore dal fatto che ne è responsabile il suo inaffidabile gemello.
Non volendo denunciare Dalvon per furto d’identità, Hudson è costretto ad aspettare, e ne approfitta per occuparsi di alcune attività di Miguel che, a causa dell’inesperienza del fratello, sono sull’orlo del fallimento. Quegli affari in perdita sono però un dono dal cielo, perché se riuscisse a riportarle in attivo, Hudson potrebbe sfruttare quell’esperienza per finire il suo master in gestione d’impresa.
Quando Miguel torna a Ibiza, invece di trovare un toy boy scopre che Hudson ha trasformato la sua fredda villa in una casa calda e accogliente. Per Miguel non ci sono dubbi: deve convincere Hudson ad abbassare le sue difese per accogliere l’amore.
Dalvon e Hudson sono gemelli eterozigoti, cresciuti da famiglie affidatarie non proprio amorevoli, e stremamente diversi tra loro. Dalvon cerca di compiacere tutti per farsi amare ma di base è un uomo inaffidabile e irresponsabile, mentre Hudson è l’esatto contrario: responsabile, diffidente verso tutti, vuole, e deve, farcela sempre da solo. Una volta cresciuti hanno preso strade diverse: Dalvon è diventato un modello, mentre Hudson si è concentrato sugli studi e sta facendo un master all’università.
Hudson viene invitato a Ibiza da Dalvon perché quest’ultimo sta per sposarsi con Miguel, un miliardario spagnolo. Peccato che una mattina Hudson scopra che Dalvon se ne sia andato dall’isola portandosi dietro il suo passaporto. Così, abbandonato lì, sarà costretto a spiegare al fututo sposo che Dalvon lo ha lasciato e dovrà, per giunta, sistemare anche un casino che il fratello ha combinato.
Sarà durante una telefonata fra i due gemelli che scopriremo il motivo per cui Dalvon è scappato da Ibiza…
“Non gliene hai mai parlato?” “Potrei averlo fatto, ma dov’è il problema? Il fatto che tu abbia problemi a fidarti non significa che tutti quanti siano manipolatori.” “Va bene.” “Vuole solo restare qui e amarmi.” “Perfetto.” “Davvero? Sei felice per noi?” “Ma certo.” “Non voleva mandarti il passaporto perché temeva che saresti venuto qui e ci avresti divisi.” Doveva esserci qualcosa, era chiaro. Conoscevo mio fratello, dopotutto. Non avevo ancora capito cosa stava tramando. “Non l’avrei mai fatto.” “Lo so, e gliel’ho anche detto. Gli ho detto che avevamo la coscienza a posto e che tu non sei vendicativo.” Il fatto che Will fosse il mio ex avrebbe dovuto renderlo off-limits per mio fratello, ma Dalvon non era il tipo da rispettare le regole. Se voleva qualcosa, faceva di tutto per ottenerla. In lui c’era una certa incoscienza che ammiravo ma che non potevo imitare. Io ero un pianificatore e mi piaceva essere pronto per ogni evenienza. Non mi sarebbe più stato portato via niente, come invece mi era sempre successo crescendo. Dalvon si lanciava in ogni nuova situazione come se fosse la prima volta, e anche quando gli veniva spezzato il cuore, continuava ad avere fede. Era una cosa ammirevole, se si sorvolava sulla componente egoistica.
Sulle prime Hud si arrabbia, ma poi, grazie anche al carattere intraprendente e all’affidabilità che lo contradistingue, prende letteralmente il posto del fratello, aiutando e organizzando sia nell’attività lavorativa che in quella famigliare. Tanto tutto questo finirà non appena tutto sarà risolto e riavrà il suo passaporto, vero?
Certo, ‘peccato’ che al rientro di Miguel le cose tra loro prendano una piega inaspettata e…
Non riuscivo a respirare. Il martellare del mio cuore e un groppo in gola me lo impedivano. Lui era lì, così vicino, ma era troppo per me. “Lo so,” dissi a bassa voce, perché se l’avessi detto a voce alta sarebbe stata una verità che non volevo affrontare. “Ma… devo tornare a casa.” “Penso tu ci sia già.” Mi baciò di nuovo, facendomi passare qualsiasi voglia di abbandonare il suo abbraccio. “Qui con me, sei già a casa.”
Quindi ‘tutto è bene quel che finisce bene’? Eh, prima dovranno risolvere i problemi, non da poco, che si è lasciato alle spalle Dal, e Hud dovrà imparare a… lasciarsi andare.
Un bel racconto, forse un po’ troppo veloce, ma tenero e appassionato. Mrs Calmes è riuscita a delineare molto bene i caratteri dei due gemelli, mostrando le motivazioni che li spingono ad agire come fanno, e del bellissimo e passionale armatore. Forse è un po’ troppo rapido l’innamoramento tra Hud e Miguel, ma … hey i colpi di fulmine esistono, quindi perché no?
Una favola leggera, scorrevole, divertente, appasionante, e con un pizzico di suspense, da leggere in un pomeriggio di relax sul divano.
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