Jack e Riley Campbell-Hayes iniziano un viaggio che cambierà le loro vite per sempre.
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Sullo sfondo del Double D, il cast della serie Texas affronta cambiamenti tali da non lasciare nessuno indenne.
Jack e Riley vogliono allargare la loro famigliola di tre persone. Per prima cosa, scelgono la gravidanza surrogata, con Jack come padre.
Quando tutto comincia ad andare per il verso giusto, i coniugi non possono fare a meno di pensare a quando le cose andranno storte. In fin dei conti, le loro vite sono tutto fuorché normali, e niente va mai liscio.
Aggiungete alla miscela un bambino di quattro anni in affido, e di colpo le cose cominciano a diventare molto più complicate.
Come già anticipato dal libro precedente della serie, questo si concentra sulla volontà di Jack e Riley di ampliare la famiglia tramite una gravidanza surrogata, seguendo passo dopo passo tutta la procedura necessaria e permettendo al lettore di capire come, almeno negli Stati Uniti, sia percepito come un modo perfettamente valido di avere figli non solo dalle coppie omosessuali. Per questo motivo ho trovato giusta la descrizione particolareggiata dei vari passaggi, con l’agenzia specializzata che seleziona sia le coppie che le madri surrogate, i colloqui individuali e lo scegliersi a vicenda. In una combinazione di risorse scientifiche e disponibilità umana, si arriva a concepire un bambino fortemente voluto, che alla nascita troverà ad aspettarlo dei genitori che hanno ben ponderato la decisione di averlo. Un bel messaggio, secondo me, che riesce a passare anche tramite un libro romance e ci mostra come questa sia la realtà di molte famiglie nel mondo, e non solo, ribadisco, di quelle omogenitoriali.
«Questa cosa non ci cambierà,» affermò, convinto.
«Invece sì,» protestò Riley. «Ci sarà una nuova dinamica per tutto questo.» Indicò la stanza con un ampio gesto della mano. «Il D cambierà, ci serviranno più stanze, e il tempo che potremo passare insieme…»
«Stai bene?» gli domandò Jack, in tono mortalmente serio.
Riley gli sorrise. «Certo che sì. Sono solo un po’ sopraffatto, tutto qui.»
«Non è troppo tardi per fermare tutto questo,» suggerì Jack, cauto.
Suo marito scosse il capo. «No. Mai. Lo voglio. Voglio te, me, dei bambini e il ranch. Diavolo, ci serviranno anche dei cani.»
«Cani.»
«Grossi cani.»
«Sei un idiota,» commentò Jack con affetto, prima di premere un bacio sulle sue labbra.
Riley si scostò con un ghigno. «Sì, ma sono il tuo idiota.»
La trama si concentra sul percorso intrapreso da Riley e Jack ma non trascura nemmeno il resto del loro gruppo di familiari e amici, che infatti ritroviamo con piacere, alcuni impegnati a loro volta a espandere la famiglia e altri, come Eden, ancora alle prese con drammi emotivi di non poco conto. Ci sono anche un paio di nuovi personaggi che fanno il loro ingresso e un loro futuro interesse reciproco è abbastanza prevedibile. Rivediamo inoltre Eli e Robbie, che ormai vivono insieme al ranch e hanno trovato un perfetto equilibrio di coppia, con il primo che continua a essere il più espansivo e ironico e l’altro che lo sostiene con la propria forza pacata.
«C’è Robbie?»
«Nudo, oliato e lì che mi aspetta a letto,» rispose subito il fotografo.
Il cowboy detestava quando Eli diceva cose del genere in tono tanto scherzoso. Forse Riley era in grado di sopportare l’amico, ma Jack non era ancora sicuro di capirlo completamente. Conoscendolo, c’era un cinquanta percento di probabilità che stesse dicendo la verità. Cauto, sbirciò da sopra la spalla di Eli.
Il fotografo imprecò quando Robbie comparve alle sue spalle e gli tirò un ceffone dietro la testa. Non solo era interamente vestito, ma aveva una tazza di caffè nell’altra mano.
Durante i mesi della gravidanza, sia Riley che Jack si preparano a diventare di nuovo genitori, insieme a Hayley che aspetta con gioia la nascita di un fratellino o di una sorellina, ma venire a contatto con la madre surrogata e la sua famiglia li metterà di fronte anche a nuove realtà. Capiscono che nei loro cuori c’è spazio per altri bambini e, facilitati dalla disponibilità economica di Riley, avviano un percorso di affido.
Ho giudicato questo dettaglio forse un po’ troppo forzato, non perché sia in contrasto con la personalità dei personaggi ma semplicemente, come molti altri avvenimenti in questa serie, per la rapidità con cui entrambi arrivano a prendere una decisione così impegnativa e per la facilità del raggiungimento dell’obiettivo che si erano prefissati. Per quanti ostacoli o drammi piombino nella vita di questi personaggi, la soluzione dà sempre l’idea di essere dietro l’angolo, e alla lunga è un espediente narrativo di cui l’autrice abusa.
«Pensi che potremmo farcela?» Riley sembrava in parte interessato e in parte dubbioso.
«Siamo sopravvissuti a un matrimonio, a Hayley, ad accuse di omicidio, incendi, sparatorie, quasi rapimenti, risse da bar… Credo che possiamo superare qualunque cosa vogliamo.»
Riley si spinse in avanti, finché tra le loro labbra non rimase che pochissima distanza. Uno dei vantaggi della sua altezza era che poteva protendersi senza restare impalato sulla leva del cambio.
«Ti amo così tanto, Jack. Ogni giorno un po’ di più. Ogni. Singolo. Giorno.» Schioccò un piccolo bacio sulle labbra del cowboy dopo ogni parola. Dopo un po’, il contatto si approfondì e solo quando Jack provò l’impulso di denudarsi e di saltare in grembo a Riley, i due capirono di doversi fermare. Essere arrestati per atti osceni non avrebbe fatto bene a nessuno dei due.
Di sicuro è un romanzo piacevole e soddisfacente per chi ormai ama questa coppia di protagonisti, come sempre legati da una profonda intesa fisica e sentimenti profondi, ma forse inizia a sentirsi una certa ripetitività nelle situazioni e ci si augura che la serie arrivi a un finale, per non rischiare di vederla prendere una china discendente.
Recensione a cura di:
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