Un’armonia imperfetta può essere comunque bellissima…
John Fletcher, un ex musicista, è come bloccato in un limbo dopo aver perso il suo partner di lunga data, due anni prima. Ha tagliato fuori tutto ciò che gli ricorda quello che ha perso. Quando la sua vicina lo persuade a unirsi al coro locale, John riscopre il proprio amore per la musica e trova di nuovo una ragione per vivere.
Rhys Callington, il talentuoso e carismatico direttore del coro, cattura l’attenzione di John sin dal primo momento. Sembra essere il suo completo opposto: giovane, vibrante, pieno di vita. Ma nel passato del ragazzo c’è un’oscurità che lo trattiene, impedendogli di inseguire i propri sogni.
Nonostante una differenza di età di diciannove anni, i due uomini si avvicinano e tra di loro sboccia una fragile relazione. Ma i fantasmi del passato e le insicurezze riguardo al futuro minacciano quella loro nuova felicità. Se vogliono armonizzare nella vita e nell’amore, così come lo fanno nella musica, devono puntare allo stesso obiettivo.
«Dovrei ringraziarti.»
«Per cosa?» Rhys lo studiò, cercando il significato di quelle parole.
«Per avermi restituito la musica.»
Torna Jay Northcote con un’altra storia ambientata in una cittadina inglese di provincia, con altri due protagonisti “normali” in cui è talmente facile identificarsi che diventa impossibile non vivere le loro emozioni come se fossero le proprie. John e Rhys hanno diciannove anni di differenza, eppure sono stati segnati dalla vita in modo molto simile; dopo essersi avvicinati grazie all’amore per la musica, scivolano pian piano in una relazione dolce, nella quale entrambi cercano un contatto umano troppo a lungo negato.
Avendo perso all’improvviso il compagno, John è tornato a vivere nella cittadina in cui è nato per accudire la madre, ma dopo la sua morte è rimasto lì, come in un limbo, lasciandosi vivere quasi alla deriva. Sarà la vibrante energia di Rhys a restituirgli il gusto per la vita e quel legame con la musica che temeva di aver smarrito per sempre. La loro grande differenza d’età, però, lo spaventa, perché teme il giudizio delle persone e di legarsi di nuovo a qualcuno per poi perderlo, consapevole che stavolta non avrebbe la forza di riprendersi.
«L’età non conta se ami qualcuno. La gente dice che è soltanto un numero, ed è vero. È quello che sei dentro di te che conta.»
Più giovane ma non per questo meno saggio – anzi forse è il contrario – Rhys sa bene cosa significhi perdere qualcuno di importante, è tornato a vivere vicino alla famiglia e ha rinunciato a una carriera artistica che sembrava avviata sulla strada del successo. Insegna musica, dirige un coro locale e suona per gli anziani della casa di riposo, all’apparenza è felice, ma l’ombra del lutto subìto grava su di lui e grazie alla relazione con John riuscirà ad aprirsi di nuovo a un altro uomo, ritrovando una parte di se stesso che aveva smarrito.
«Non mi ero reso conto di quanto mi mancasseessere tenuto stretto così finché non abbiamo dato inizio a questa cosa,» disse Rhys a bassa voce. «Quando hai una relazione lo dai per scontato. Avere qualcuno da toccare, qualcuno che ti tocca, qualcuno che ti abbraccia quando hai bisogno di un abbraccio, e anche quando non ne hai bisogno.»
Il gruppo di personaggi secondari è piuttosto variegato per età, andando dall’anziana vicina di casa di John al fratello adolescente di Rhys, e supporta egregiamente i due protagonisti nel loro percorso, offrendo consigli e spunti di riflessione, mentre entrambi decidono quanto sono disposti a rischiare per ottenere la felicità.
Rispetto ad altri romanzi di Jay Northcote, forse questo è sottotono per certi aspetti, perché, nonostante un momento di difficoltà, la storia tra John e Rhys appare più o meno scritta dall’inizio, però la fragilità dei due uomini e la dolce passione che li unisce sono comunque ben descritte e arrivano a toccare il cuore del lettore. Chi ama questo autore, non resterà deluso.
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