Quixote Edizioni, acquistabile qui.
Jesse Peterson ha ventisei anni e ama lavorare in un negozio di animali. Ama i gatti, i cani e in particolar modo Sniffles, il coniglio. Quello che non ama è il modo in cui le persone danno per scontato che sia ritardato. Che non riesca a occuparsi di se stesso, che non sia un uomo.
Perciò quando un nuovo cliente, venuto a comprare cibo per il suo gatto, gli chiede di uscire, Jesse fa fatica a capirne il motivo. Lui sa di non essere stupido, ma nessun altro sembra capirlo. La gente vede in lui solo un giovane attraente, il cui sorriso sembra la cosa più brillante che possiede.
Drew Oliver non è “le altre persone”. Insegnante di liceo con una storia di decisioni personali sbagliate, Drew è paziente, affettuoso, e non gli importa che Jesse sia diverso. Vuole solo farlo sorridere il più possibile.
Sembrano tutti avere un’opinione sulle differenze tra Drew e Jesse, e pochi sembrano notare le cose che hanno in comune. Può la loro relazione sopravvivere allo scrutinio e al giudizio di chiunque attorno a loro? E quando una delle pessime scelte di Drew torna dal passato, l’amore sarà sufficiente per aiutarli a sopravvivere a quello che succederà?
“Stupido è chi lo stupido fa” cit.
Ho scelto questa citazione dal famoso film “ Forrest Gump” per il semplice motivo che fin dalle prime pagine di questo libro ho avvertito un filo che univa queste due storie, delle forti somiglianze tra Forrest e Jesse; questa frase rappresenta benissimo il pensiero di entrambi.
“Jesse sa di non essere stupido. Né ritardato, e non importa ciò che dicono certe persone. Persone che pensano di essere normali. Non capisce le cose nel modo in cui le capiscono gli altri e a volte tutto diventa confuso, soprattutto se è sotto pressione, ma non equivale a essere stupidi.”
Jesse è cosciente dei suoi limiti, ma sa anche che questi limiti non definiscono chi lui è e, soprattutto, non ha intenzione di lasciare che questi gli impediscano di vivere la vita al meglio. Lui è sensibile e dolce e ha una forza interiore che tanti “normali” si sognano. Con pazienza e volontà ha trovato il suo posto nel mondo, ha una casa sua, un lavoro in un negozio di animali che ama e che lo soddisfa, è felice; eppure gli manca ancora qualcosa, o meglio, qualcuno. Jesse spera come tutti di trovare qualcuno che lo ami, che veda oltre i suoi disturbi cognitivi, il suo autismo e le sue piccole manie, qualcuno che veda lui e tutto quello che può offrire ed in questo è perfettamente “normale”. Cupido nelle vesti di una piccola palla di pelo miagolante di nome Birba porta, prima nel negozio per animali e poi nella sua vita, Drew, proprietario della suddetta “bimba pelosa”.
“Jesse scuote la testa. «No, devi lasciarmi finire. Non sono normale, Drew. So di non esserlo. E non è come un raffreddore, non mi sveglierò domattina e sarò normale,» dice. Poi continua, con una voce che gli spezza il cuore. «Vorrei che fosse così. Vorrei potermi svegliare una mattina ed essere come tutti gli altri. Come te. Ma non posso. Mai. E lo so. E anche se lo so, non mi dà più tanto fastidio. Non come prima. Perché mi fai sentire felice.”
Drew è un professore di inglese, che dopo essere uscito a pezzi, non solo figurativamente, da un rapporto malato, si trova a innamorarsi piano piano di una persona molto diversa da lui e da chiunque abbia mai conosciuto; insomma, di una persona unica nel suo genere. E’ stato bellissimo leggere come e con quanta dolcezza Drew tratti Jesse, e come voglia a tutti i costi capirlo e supportarlo; ma soprattutto come voglia difenderlo quando il suo passato irrompe nella loro vita e rischia di vanificare tutto quanto hanno fin lì costruito.
“Ma non riesce a credere che sia una cosa sbagliata. Jesse non è un bambino e generalmente non si comporta come tale, ma lui trova che la sua trasparenza e la sua innocenza ispirino tenerezza. Ha pensato più volte che al mondo potrebbero servire più persone come Jesse.”
Quello che potrebbe sembrare un rapporto sbilanciato tra uno “normale” e uno no, in realtà è un legame che ha il suo equilibrio e che insegna qualcosa a entrambi, soprattutto a Jesse che, grazie a Drew, acquisisce più fiducia in se stesso e nelle sue capacità. Ma il loro rapporto incontra il pregiudizio della società, in particolare delle loro famiglie. Passo dopo passo e con tanta pazienza i due riescono a dimostrare che il loro è un rapporto come tanti altri.
“La giornata è stata abbastanza difficile anche senza dover spiegare un’altra volta la loro relazione. Soprattutto a qualcuno che era certo avrebbe capito. È stancante dover costantemente difendere le proprie emozioni, difendere la capacità di Jesse di avere emozioni. Se solo potesse convincere tutti che non è amare Jesse a essere difficile, quanto dover spiegare come e perché.”
Lo stile con cui è scritto il libro mi ha stregato, come quando da bambina leggevo le favole e non riuscivo a smettere di leggere: ogni momento libero mi fiondavo sul lettore, curiosa di sapere. Mano a mano che giungevo vicino alla fine un leggero dispiacere ha cominciato a fare capolino; il pensiero che poche pagine mi separavano dal dover dire addio a Jesse e Drew mi faceva venire le lacrime agli occhi.
Questa storia tocca argomenti molto forti e l’autrice è stata molto brava a trattarli con molta delicatezza senza mai scadere nel pietismo, o appesantire la narrazione. Insomma, ha scritto una storia che ti cattura, ti fa riflettere, ti fa piangere e ti fa ridere ma soprattutto ti fa innamorare dei due protagonisti.
Spero vivamente di poter leggere ancora qualcosa che parla di loro – fosse anche una novella – perché anche io, come Drew, mi sono innamorata del sorriso di Jesse.
Recensione a cura di:
Editing:
Che bella recensione! Sai che io sono sensibile su questo tema, me lo segno subito
Grazie mille Chiara, questo libro è davvero bello, a me è piaciuto tantissimo. Il tema è trattato con molta delicatezza.
Mi ricordo che ne abbiamo già parlato di questo libro e mi fa proprio piacere ti sia piaciuto, stai diventando un recensore formidabile!
Grazie mille Chicca sei troppo gentile.