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L’ultima cosa che desidera Twig Starfig, investigatore privato mezzo drago e mezzo fairy, è recuperare un corno incantato rubato da un fae infido; però non può rifiutare quando un unicorno di abbacinante bellezza gli chiede di farlo. Non può rifiutare alla lettera, perché costringere il riluttante detective fa parte della magia seduttiva dell’unicorno.
Per giunta, Twig si ritrova sul groppone il saccente servo a contratto, Quinn Broomsparkle. In teoria i draghi dovrebbero aver voglia di mangiare gli umani, ma il lato mezzo drago vorrebbe ingoiare Quinn in un modo più… personale. E tanto per peggiorare le cose, è chiaro che quell’aiutante bello da togliere il fiato, ma inaffidabile, nasconde qualcosa. Qualcosa di grosso. E non si tratta di quello che ha nei pantaloni. Nel lavoro di un investigatore privato questo vuol dire guai con la G maiuscola.
Aggiungeteci anche un esercito di zombie, un’inquietante nave pirata fantasma, un tappeto volante malfunzionante, e l’imperioso padre fairy a pretendere che Twig sia all’altezza dell’illustre nome degli Starfig. Naturalmente, un vecchio ma costante nemico sceglie proprio quel momento per tornare in superficie. Tutti questi inconvenienti Twig può gestirli con tranquillità. Ma rendersi conto che si sta innamorando di un umano che non è libero di ricambiare il suo affetto, e la cui vita potrebbe dipendere dal successo di quest’ultimo caso… ecco, quello fa più fatica a gestirlo.
Divertente e ironico: una scrittura fluida e un susseguirsi di avvenimenti, dialoghi e descrizioni frizzanti e colorate fanno di questo libro una lettura da affrontare.
L’autrice si è sbizzarrita nel creare un mondo fantasy popolato di creature dai tratti particolari, che intrecciano vicende e poteri magici e che i nostri personaggi principali incontrano nel loro percorso.
Protagonisti della vicenda sono Twig, investigatore privato mezzo drago e mezzo fairy, e Quinn, schiavo di letto umano di un magnifico unicorno che incarica Twig di recuperare il proprio corno, lasciando Quinn in pegno.
Quinn si strinse la radice del naso, guardandomi da sotto ciglia assurdamente lunghe ed evidenziate dai glitter. «Badate, vi chiederà di trovare il suo corno.» Sollevò una mano proprio nel momento in cui avrei voluto interromperlo. «Vi racconterà una storiella lacrimosa su come gliel’abbiano rubato… e non potrebbe una creatura grossa e forte come voi aiutare lui a riaverlo indietro, poverino e inerme com’è?»
I nostri si troveranno a dover fronteggiare pericoli di ogni tipo, vecchi nemici e magie straordinarie mentre cercano di costruire il loro rapporto che, nato in modo pessimo, si evolverà arrivando prima all’amicizia e poi a qualcosa di più intenso e completo; qualcosa per cui varrà la pena lottare.
Sì, d’accordo, essere un mezzosangue era uno schifo. Non mi adattavo in nessun posto. Torreggiavo su tutti gli altri minuscoli membri degli Alphae, eppure ero troppo piccolo per volare con un clan di draghi… se mai fossi riuscito a trasformarmi completamente, cosa che non potevo fare. Poco da stupirsi che mi avessero scacciato. Per cui sì, capivo la sua situazione. «Ovvio. Secondo te perché la penso così sulla gerarchia sociale? Non è equa. Non è gentile. Se potessi abolirei tutte le servitù debitorie e il sistema delle corporazioni. Ma continuo a non vedere il tuo punto.»
«Il punto è che noi siamo simili e dovremmo restare uniti. Io posso essere di grande aiuto. Per favore, non fatemi sentire inutile. Sono stati tre lunghi anni, con Brandsome.» Bel discorso. Ma continuavo a non volerlo mettere in pericolo. Sospirai.
«Non penso che tu sia inutile. Solo che […]
Twig e Quinn sono entrambi rifiutati dalla società per le loro caratteristiche, viste dai più come difetti insormontabili, ed è abilità dell’autrice riuscire a inserire tematiche importanti in uno scenario all’apparenza più leggero.
Un intreccio di magia, sentimenti e desiderio spingono Twig e Quinn uno nelle braccia dell’altro solo dopo numerose resistenze, mancanza di fiducia e paura del legame, ma sono compagni e il lieto fine è inevitabile.
Il mio lato drago stava digrignando i denti all’idea di allontanarsi da lui, e persino il mio lato fairy pareva guardarlo con le stelline negli occhi. In sostanza, ero fottuto.
Il tutto è condito da sprazzi di colore che accompagnano le entrate di un unicorno ben lontano dall’immagine idilliaca che abbiamo di solito. Eh sì, nel mondo magico le sorprese sono all’ordine del giorno.
Wow. Erano scintille color arcobaleno quelle che aveva attorno?
Ho chiuso il libro con un gran sorriso e di sicuro lo avrete anche voi a fine lettura.
e 1\2
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