Ci sono casi capaci di deviare una carriera e incontri che cambiano la vita. Henry Rios – giovane avvocato talentuoso e idealista deciso a vivere allo scoperto nella California degli anni Ottanta – ne ha conferma durante il suo primo incontro con Hugh Paris, un affascinante ex tossico arrestato per possesso di droga proprio quando si era ripromesso di restare pulito. Hugh gli racconta una storia improbabile di violenze e lontani omicidi avvenuti nel cuore della sua facoltosa famiglia. Rios è scettico, ma la scintilla dell’attrazione erotica accende tra loro un’avventura ossessiva che si conclude solo quando il corpo senza vita di Hugh viene ritrovato con un ago nel braccio nel campus della grande università privata fondata dal suo trisnonno. Rios si rifiuta di credere a un’overdose accidentale e, deciso a dimostrare il suo omicidio, comincia una crociata che finirà per portare alla luce segreti molto più torbidi dell’identità dell’assassino del suo amante.
Nel primo romanzo di una serie che ha segnato il gay noir americano, vincitrice di numerosi Lambda Awards, Michael Nava racconta una vicenda intricata e dolorosa, dove fino all’ultimo niente è quello che sembra, e comincia l’affresco potente di un periodo che, nel bene e nel male, ha cambiato l’orizzonte della comunità gay americana.
“Il cielo protegga gli innocenti” è il primo libro di una serie che, di sicuro, non mi perderò: Harry Rios.
Harry Rios è il protagonista principale di questo libro, ambientato nella San Francisco degli anni 80.
Michael Nava riesce a farci respirare l’atmosfera di quegli anni in cui gli omosessuali erano alla ricerca di una propria identità pubblica, di un’affermazione, di un riconoscimento come individui e non come aberrazioni. Peccato che ancora oggi i problemi siano sempre gli stessi.
Quegli sono stati anche i primi anni dell’AIDS, il cancro gay, come viene citato anche in queste pagine.
Era troppo presto per chiamarlo amore? E in ogni caso, l’amore cos’era? Potevano due uomini amarsi? Il mondo diceva che qualunque cosa chiamassimo amore era solo una parodia. Quell’idea era un veleno che cominciavamo a bere dal primo istante in cui prendevamo coscienza della nostra diversità e nessuno di noi ne era completamente immune. Combattevamo tutti con il terrore che il mondo avesse ragione, che due uomini non avrebbero mai potuto essere nient’altro che le loro parti e che anche sommati insieme avrebbero dato come risultato zero.
Harry Rios è un giovane avvocato penalista di origini ispaniche, la cui famiglia ha sempre condannato la sua omosessualità seppur non dichiarata; è stato vessato da un padre violento da cui si è allontanato appena possibile e si è laureato grazie a una borsa di studio.
È un personaggio davvero complesso e interessante, deve ancora accettare realmente se stesso e la propria omosessualità, fa l’avvocato per prestare la propria opera agli altri in un sistema che presenta molte falle e in cui fatica a riconoscersi.
A seguito della condanna a morte di un suo assistito, peraltro innocente, lascia la professione. Nei suoi ultimi giorni da avvocato conosce un giovane tossicodipendente, Hugh, verso cui prova un’attrazione immediata.
Harry e Hugh si riconoscono immediatamente come due anime affini. Dopo poco tempo si ritroveranno e questo darà inizio a tutta la parte crime del libro.
La loro storia d’amore è lo stimolo per Harry a indagare, dopo che Hugh viene ritrovato morto nella propria auto per overdose. Harry non crede alle circostanze, perché Hugh era uscito da una disintossicazione e aveva la reale convinzione di cambiare vita, di vivere qualcosa di intenso con lui.
So che non posso restare pulito per nessuno a parte me stesso, ma lui mi fa desiderare di essere una persona migliore, se questo è possibile, se non sono così spezzato da non poter amare, da non poter essere guarito dall’amore.
Potrebbe bastare questo per far dubitare Harry della morte accidentale: la sua convinzione e i suoi sentimenti per un ragazzo che era riuscito ad aprire una crepa nel suo muro protettivo, se non che Hugh si portava dietro dei segreti molto pericolosi. Discendente della famiglia Linden, fondatrice dell’università locale e costruttrice di una importante linea ferroviaria, aveva alle spalle un’infanzia tragica. Figlio di un’alcolizzata e di uno schizofrenico, Hugh aveva vissuto con un nonno che accusava di pedofilia e che riteneva responsabile della morte della moglie e del figlio.
Morte accidentale quindi, oppure omicidio per metterlo a tacere?
L’indagine di Harry mossa dai sentimenti diviene una ricerca della verità e un modo per conoscere realmente il suo amante.
Un noir in cui il protagonista ci offre non solo uno spaccato della società americana, ma anche una seria indagine deduttiva che lo porterà a scoperte amare.
Ho amato molto questa lettura, decisamente distante dai classici romance, forse ancora più coinvolgente perché riesce a conciliare mente e cuore e a coinvolgere i lettori nel profondo. Lo stile diretto e asciutto rende la narrazione incisiva e mette i personaggi a nudo, mostrandoceli totalmente con le loro fragilità e la loro determinazione. Non mancano momenti in cui la storia ci travolge lasciandoci l’amaro in bocca, ma è questo un aspetto, a mio giudizio, decisamente positivo.
Se volete un libro completo, capace di cogliere anche gli aspetti negativi dell’individuo, se amate le storie noir, questa serie fa per voi. Per me è stata una vera scoperta.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
1 The Little Death, Il cielo protegga gli innocenti
2 Goldenboy
3 Howtown
4 The Hidden Law
5 The Death of Friends
6 The Burning Plain
7 Rag and Bone
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