Il cappio si stringe attorno al collo del boss della mafia Stefano Marino.
♦ Traduzione a cura di
Triskell Edizioni – acquistabile qui ♦
Mentre Silvio Spadaro va all’attacco e colpisce i mafiosi russi che minacciano il potere del boss, all’interno della sua famiglia criminale si sta compiendo un ammutinamento. Il viceboss Augusto Viero sfida l’autorità di Stefano. Presto diventa chiaro che lui non può fidarsi di nessuno, eccetto forse di Silvio.
Ma la presenza stessa di Silvio potrebbe distruggere tutto ciò che Stefano ha di caro: la sua posizione nella mafia, il rispetto dei suoi uomini e, ultimo ma non meno importante, il suo matrimonio.
L’arrivo del fratello di Silvio, Franco, di ritorno dalla Legione straniera francese, è provvidenziale: un abile cecchino è indubbiamente benvenuto nel mezzo di una guerra brutale, ma per Stefano avere a che fare con due Spadaro potrebbe essere troppo.
“Allora dimmi.” Stefano zoppicò fino a lui e gli posò una mano sul ventre. Tutto muscoli, asciutti e sodi. La posizione rilassata era solo una finta. Silvio era teso e pronto ad attaccare. Stefano allargò le dita, strofinò quel punto, sentì il calore sotto il tessuto. Voleva alzare la maglietta e toccare la pelle nuda. “Voglio capire.”
Silvio gli prese la mano e se la premette con forza contro la pancia. “Tu capisci più di tutti.”
Letto il primo romanzo speravo, da fedele romanticona, che in qualche impossibile modo Stefano, andando avanti nel corso della storia, avrebbe dato colore all’anima di Silvio. Ho ancora una speranza per il futuro ma, letto questo secondo volume, è oramai ridotta al minimo.
Stefano è sempre Stefano: un boss della mafia con, nel petto, quello che sembra essere un cuore pulsante, vivo. Stefano è un uomo duro all’apparenza, è costretto ad esserlo, ma dentro sta fortemente cambiando se stesso, si sta mettendo in gioco e non riesce più ad allontanarsi dal precipizio a cui si è avvicinato troppo. Il desiderio di scoprire, di trovare ciò che davvero gli appartiene lo sta lentamente facendo impazzire.
Silvio è sempre più difficile da comprendere e, proprio per questo, estremamente affascinante. Silvio è una giovane anima a pezzi, tanto spietata e impassibile all’apparenza quando fragile all’interno. Nessuna debolezza, nessuna incertezza, nessuna paura… eppure la paura si legge anche se non è espressa: paura dell’abbandono, paura della solitudine, paura del buio, paura di se stessi.
“Silvio è alla ricerca di qualcosa. Lo è sempre stato,” mormorò Franco. “Qualcosa che non sono mai riuscito a dargli.”
“E cos’è?” Marino si sporse in avanti.
“Un posto in cui essere se stesso. Qualcuno che lo accetta così com’è, con tutta la sua oscurità.” Franco svuotò il bicchiere. “Qualcuno che lo tenga stetto e gli faccia da àncora. Non credo che nessuno, a parte Topolino, ci sia mai riuscito.”
“Chi è Topolino?”
“Il suo cane.”
Ho letto e ho sofferto; ho messo da parte le consuetudini, le convinzioni e, alla fine, ho dovuto cambiare le mie certezze. Quel che convenzionalmente è “sbagliato” è stato “giusto”, non per me, non per un individuo qualsiasi, ma per un’anima fragile che ha bisogno di una casa sicura. Non sempre, però una casa è fatta di travi e mattoni, qualcuno non cerca pareti per ripararsi dal freddo, non cerca una porta per chiudere fuori gli estranei, qualcuno ha solo bisogno di braccia e gambe conosciute, di baci e carezze per ritrovare se stessi dopo essersi persi nell’oscurità. Ciò che conosciamo ci dà sicurezza, ci permette di aprirci ed essere davvero liberi.
Stefano mollò la presa sulla sua gola e gli passò la mano sulla guancia, gli infilò un pollice in bocca e si piegò per baciarlo. Dal potere al bisogno selvaggio alla tenerezza e alla sincerità in pochi istanti. Per Silvio era cambiato qualcosa? E Silvio era cambiato? E lui?
La lettura non è semplice: cattura a tal punto da far mancare il fiato.
La crudeltà è spesso gratuita: perfetta per l’ambientazione che vortica attorno ai protagonisti.
Sono stata rapita, sono andata in pezzi e, alla fine, mi sono dovuta ricostruire da sola perché non mi è stata data certezza per un roseo futuro.
Una storia da leggere senza pregiudizi, con un filo di paura.
Recensione a cura di:
Editing:
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