Buondì, Feelers!
Oggi, nel salotto virtuale di Feel the Book, ospitiamo Ashlyn Mckyle per un’intervista esclusiva!
Buona lettura!
Quanto la scrittura influenza la tua vita? E quanto la tua vita influenza la scrittura?
La mia vita è dentro le mie storie e le mie storie sono dentro la mia vita. Scrivere è il mezzo con cui far incontrare entrambi i miei mondi. Da piccola mio padre mi diceva che prima o poi avrei dovuto mettere la testa sulle spalle, ma non ho intenzione di farlo, mi mancherebbe l’aria.
Cosa ti ha spinto a iniziare a scrivere?
Scrivo da quando ne ho memoria. Ho iniziato con il diario segreto delle elementari e poi ho cominciato a inventarmi storie su tutto quel che mi circondava, dal gatto, alla prima cotta, a personaggi di pura fantasia. La svolta, però, è stata recente. Tre anni fa ho vissuto una coincidenza di eventi (tempo, ispirazione, incontro con le persone giuste) e da lì è iniziata la mia avventura nel mondo self.
Quando ti senti ispirata a scrivere? C’è un momento preciso della giornata che dedichi alla tua passione?
A me accade una cosa strana. Più ho tempo libero, meno scrivo; al contrario, se ho la giornata piena di impegni, mi vengono in mente mille idee, e non vedo l’ora di potermi fermare per poterlo fare. Porto il mio Mac ovunque: dal pediatra, dal medico di base, alle poste, fuori scuola mentre aspetto mio figlio, in libreria, in biblioteca… insomma, scrivo ovunque capiti, perché l’ispirazione potrebbe cogliermi in qualsiasi momento e voglio farmi trovare pronta. In genere, però, mi impongo di sedermi dietro la scrivania almeno un’ora al giorno, la mattina, dopo aver assolto i miei doveri di casalinga: non sempre riesco a essere produttiva, ma cerco di darmi un “metodo”.
Tre aggettivi per descriverti e tre per descrivere quello che hai cercato di trasmettere con la tua ultima opera pubblicata.
Tre aggettivi per me? Sognatrice, inquieta, volubile.
Tre aggettivi per descrivere “Il Risveglio”: potente, misterioso, sensuale.
Com’è stata la sensazione di avere un seguito, un pubblico che ti leggeva e ti rispondeva sui social?
Sorprendente. “Il Risveglio” parla di evoluzione, crescita interiore, di risposte ai grandi perché della vita e della morte: scoprire che i miei lettori sono stati in grado di condividere e apprezzare quel messaggio, è un piccolo miracolo.
Puoi concederci un piccolo spoiler su qualcosa su cui stai lavorando o sul quale vorresti lavorare?
Tra progetti top secret, sogni e lavori che stanno prendendo forma, ci sono sempre gli Akeros.
Nel secondo libro della serie la trama è molto più articolata: l’amore (o il non amore) tra Mikhail e Theresa prenderà una piega inaspettata, anche grazie al contributo dei personaggi secondari. Insomma: azione, Vita e Morte in eterno conflitto. E Theresa che, finalmente, si riscatterà.
Intervista a cura di:
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