Un giovane mago pasticcione e un detective privato disilluso dalla vita: due anime affini, separate da centinaia di anni, che si incontrano e si scontrano, lottando contro il fato avverso e facendosi beffe del famigerato “effetto farfalla”.
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Il futuro di Cedric Jefferson Douglas Hamilton III è stato stabilito fin dal giorno della sua nascita. Come primogenito il suo unico compito dovrà essere quello di perpetuare il nome della famiglia e divenire il Lord indiscusso della Contea di Hertfordshire.
Qualcuno però trama nell’ombra e Cedric è costretto a fare affidamento su abilità particolari che esulano dall’arte della guerra.
Un lavoretto facile facile, di quelli che filano lisci come l’olio e portano solo guadagno. Questo aveva pensato Ethan Ness, prima di ritrovarsi alle calcagna quattro energumeni intenzionati a riempirlo di botte.
E ci sarebbero anche riusciti, se all’improvviso uno strano ragazzo mascherato da paggetto non fosse intervenuto in suo soccorso. Sfoderando uno spadone più grande di lui.
Che diavolo stavo dicendo? Lo stavo accusando apertamente di essere un pazzo? D’altronde era vestito da paggio e asseriva di venire dal passato, non mi sembrava di essere così poco diplomatico. Certo avrei potuto giocarmela meglio.
Mi incenerì con uno sguardo furente e deluso. «Mi credi un folle? Pensi sia fuggito da qualche manicomio?»
Beh, sì, ma non mi sembrava carino spiattellarglielo in faccia. «No, certo che no…» cominciai a dire.
«Allora perché continui a parlare di terapie e medicine? Non c’è nessuno che mi cerchi» alzò la voce, il suo tono ormai disperato «perché non sono di questo mondo, vengo dal passato e devo trovare mio fratello, lui vive nel passato insieme a me. Lo so che è difficile da credere, ma ti do la mia parola di galantuomo che non mi sto facendo beffe di te. Ti prego, mi aiuterai a cercarlo?»
Erano lacrime quelle che brillavano in quello sguardo trasparente? Mi sentivo una carogna, ma allo stesso tempo l’effettiva gravità della sua condizione mi colpì come un pugno nello stomaco. Cedric era davvero molto molto malato e dovevo fare di tutto per aiutarlo. Cominciando dal non farlo innervosire, e riuscire a carpire qualche informazione facendolo parlare. «Certo, piccolo, non ti devi preoccupare. Ti aiuterò a rintracciare chiunque tu voglia. Mi vuoi raccontare tutto dal principio? Magari anche tuo fratello vuole dire la sua? Lo puoi, ehm… chiamare?»
Un moto di stizza attraversò i bei lineamenti di Cedric. «Non sono piccolo, sono un cavaliere e…» mi puntò addosso lo sguardo furioso «NON sono un demente, mio fratello esiste veramente, non è un parto della mia immaginazione.»
L’improvvisa immagine di Psyco e di Anthony Perkins vestito da donna si fece spazio nella mia mente. Sollevai entrambe le mani in segno di scuse, non avevo certo inteso quello, o no?
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