Buongiorno, Feelers, l’avevamo intervistata prima del debutto sul palcoscenico di The Acrobat (Blood Ties), adattamento teatrale del suo romanzo “L’Acrobata”, potevamo non farlo “a fine spettacolo”?
Non sapete di cosa stiamo parlando?
No, no, no! Non ci posso credere!
Va be’, siccome tutto può essere, allora ve lo spiego: L’Acrobata, primo romanzo della serie Legami di Sangue, dopo la sua traduzione in inglese è stato letto da Adrian Buckle, direttore del Unifaun Theatre di Malta, che ha pensato potesse essere adattato per il palcoscenico. Tra il dire e il fare cosa c’è di mezzo? Eh sì, una chat dove ha contattato Agnes e… il resto è storia!
Ma come quale? Va bene, non vi basta il riassunto, ho capito! Cliccate qui per leggere la prima intervista per i retroscena 😉
E adesso la parola all’inviata “super speciale” Monica!
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Monica: Ciao Agnes, mi fa piacere incontrarti dopo tutto questo tempo. È da un po’ che ci giriamo intorno, ma non c’è mai stata occasione di conoscerci (e se qualcuno sta pensando a Psycho… be’, come biasimarlo?). Cominciamo con la prima domanda, com’è stato il viaggio in aereo fino a Malta?
Agnes: Come ben sai, ho il terrore di volare e ho preferito prendere un mezzo più consono e sicuro, nella fattispecie: la macchina, il traghetto, di nuovo la macchina, un altro traghetto e ritorno. In totale circa 48 ore di viaggio, ma con la scusa meschina di una luna di miele tutta per noi, mio marito si è lasciato convincere. È siciliano, è bastato dirgli che volevo taaanto visitare Taormina e Noto et voilà, il gioco era fatto.
Monica: Cos’hai provato nel momento in cui sei entrata in teatro?
Agnes: È stata un’emozione irripetibile, anche perché sono salita sul set e ho scoperto che Romualdo Moretti, lo scenografo italiano che ha curato ambienti e arredamento, era riuscito a cogliere in maniera perfetta lo stile misterioso e decadente che avevo immaginato per la villa di Vincent. Il teatro è semicircolare e il pubblico ha una visione completa della scena, inoltre la prima fila è distante pochi centimetri dagli attori. Questo permette di vivere in maniera intensa ed emozionante ogni minuto dello spettacolo. I tre schermi piatti, dai quali si diffonde la splendida musica dei Depeche Mode, sono fondamentali nei momenti in cui Vincent intravede l’Acrobata introdursi in casa, e quando scopre che lo scaltro ladruncolo – che crede incatenato al letto – si aggira non visto alla ricerca della daga.
Monica: Mi stai dicendo che sei salita sul set e hai toccato tutto?
Agnes: Sì, per prima cosa ho preso in mano la frusta (ahahha), poi la DaguedesAnges e infine mi sono seduta sulla chaise longue utilizzata per esigenze di scena al posto del letto al baldacchino. Ero nel mio universo! Quello creato per i miei amati Vincent e Liam e non potevo essere più felice.
Monica: Ho saputo che eri nervosa all’idea di conoscere il cast – non chiedermi chi me l’ha detto, ma lo so per certo – ci puoi dire come è andata?
Agnes: E sì, avevo il timore di andare a rompere le scatole, specie durante le prove, invece mi sono ritrovata circondata da persone gentili e disponibili con le quali mi sono trovata subito a mio agio. Marco Michel, l’attore che impersona Vincent, è una persona squisita che oltretutto parla l’italiano in quanto è nato in Svizzera, mentre Cody Edward, il giovane interprete di Liam, viene da New York. Capirlo è stata una vera sfida, ma la sua travolgente simpatia ha reso tutto più facile. Il resto del cast è composto dal britannico Mark Windsor, al quale sono toccati i ruoli più ostici (Gottenbraun, Curt e il pedofilo Steven) e da un trio di giovanissimi e talentuosi attori: Martin Székely, Jamie Cardona e Rambert Attard, rispettivamente Bastien, Mal/Philip e Boris.
Monica: Dicci la verità, li immaginavi così mentre scrivevi il libro?
Agnes: La verità è che sono stata incredibilmente fortunata. Cody è identico a come immaginavo Liam mentre scrivevo il romanzo, ed è bravissimo a interpretarne le intemperanze, il linguaggio sboccato (mai sentiti tanti fuck in vita mia) e le dolci debolezze. Marco non si avvicina come colori, ma per carisma e prestanza è un Vincent perfetto, il suo magnifico stile di recitazione fa il resto. C’è da dire che sul palco hanno una chimica pazzesca, una sintonia che gli ha permesso di esprimere al meglio tutta la gamma di emozioni che i due protagonisti sperimentano durante l’evolversi della storia. Odio, amore, lussuria…
Quanto a Mark… è un cattivo perfetto! Lo so pare brutto dirlo, ma ha senza dubbio il giusto physique du rôle, senza contare che è talmente bravo da rendere difficile riconoscerlo tra un ruolo e l’altro. Rambert è muscoloso a cazzuto come Boris, Martin raffinato ed elegante come il suo alter ego Bastien e Jamie sembra piccolo e dolce quando recita nel ruolo di Mal, ma si tramuta nel potente e irriverente Philip con incredibile facilità.
Monica: Foto? Riprese? Non ci fai vedere nulla?
Agnes: Ahimè, le uniche foto che vedrete sono quelle di scena, scattate da due fotografi professionisti il giorno della prova generale. Durante lo spettacolo era tassativamente vietato fare foto, peggio ancora riprendere. Purtroppo non ci sarà un video, a causa di alcune scene di nudo la cui visione si è preferito limitare al pubblico presente in sala. Comprensibile, ma devo ammettere che mi è dispiaciuto molto, mi sarebbe piaciuto poter rivedere lo spettacolo ogni volta che volevo. Le scene di nudo non erano poi così… no, va be’, devo dire la verità! Erano incredibilmente sensuali. Comunque non fare la gnorri, cara Monica, tu le hai viste, no? Basterà cercare di non dimenticarle.
Monica (sospira): Come potrei?
Agnes: Appunto.
Monica: C’erano molti spettatori in sala? Qualcuno dall’Italia è venuto a vedere lo spettacolo?
Agnes: Il teatro era pieno ed è stata un’emozione difficile da descrivere rendermi conto che così tante persone stavano godendosi le avventure del mio amato Acrobata. Dall’Italia è arrivata un’unica lettrice a supportarmi, ammetto che mi sarebbe piaciuto incontrarne di più – e un po’ ci avevo sperato – ma capisco che logistica, tempi e costi abbiano giocato un ruolo di rilievo. Comunque Dafne è stata ampiamente premiata perché le ho presentato il cast, ha potuto fare le foto insieme a loro e le hanno anche autografato il libro.
Monica: Un uccellino mi ha detto che a fine spettacolo c’è stata un’intervista. Mi chiedo in che lingua, visto che entrambe sappiamo che a scuola…
Agnes: Zitta, spiona! L’intervista era in inglese, e nonostante abbia sudato le proverbiali sette camicie, me la sono cavata alla grande, almeno spero. Adrian Buckle, il produttore dello spettacolo, mi ha anche presentato alcuni giornalisti ed è andato tutto bene.
Monica: Ma se un paio parlavano italiano!
Agnes: Va be’, quisquilie.
Monica: Dopo la premiere sei andata a festeggiare con il cast?
Agnes: Certo che sì! Siamo andati nel pub dove Oliver Reed ha bevuto così tanto da morirne! Non conoscevo questo aneddoto, ma considerato l’alcol che ho visto ingurgitare, non fatico a crederci. Mi sono sentita molto artista, molto bohémienne, almeno fino alla mattina dopo, quando mi sono svegliata con un incredibile mal di testa.
Monica: Curiosità? Gossip?
Agnes (scuotendo il capo): Sai benissimo che ci sono dei gossip, ma non mi sembra giusto parlarne. Però posso raccontare però qualche piccola curiosità. Ad esempio, la famosa frustata che Vincent dà a Liam era vera! Ogni sera il povero Cody si beccava una frustata che gli lasciava un segno rosso sulla schiena, per non parlare di tutte le botte che prendeva a destra e manca. Gli ho chiesto se mi odiasse per quello che gli facevo sopportare, ma si è limitato a ridacchiare e a dirmi che era divertente. E poi gli sputi! Non potevo crederci, Liam sputa davvero in faccia a Vincent, ben due volte a ogni spettacolo, che moltiplicato per nove fa diciotto. Non proprio piacevole per Marco, ma sempre meglio di tutte le botte che prende Cody.
Monica: Dai, dicci qualche altra cosa!!
Agnes: Be’, ci sono stati dei problemi con il collare che si è rotto sul più bello, costringendo gli attori a improvvisare. Devo dire che sono stati bravissimi, hanno finto che fosse normale che si rompesse, e hanno cambiato in corsa alcune battute per renderlo credibile. Chapeau a entrambi!
Monica: Il giorno della partenza come stavi?
Agnes: Molto triste, non volevo partire, e avrei voluto avere la possibilità di vedere gli spettacoli fino al 24 febbraio. Purtroppo non era possibile, senza contare che ero in debito di una luna di miele con mio marito.
Monica: Già, quel poveretto! Si è visto tre spettacoli di fila senza capire una parola, circondato da persone che parlavano una lingua sconosciuta, ha fatto foto a comando e sopportato il tuo nervosismo e le tue ansie… non ti puoi lamentare.
Agnes: Ehi, ma tu che ne sai?
Monica: Sempre il solito uccellino.
Agnes: Un uccellino piuttosto linguacciuto, oserei dire! Comunque, hai ragione, mio marito è stato fantastico a supportarmi in tutto questo e non potrò mai ringraziarlo abbastanza. Comunque l’ho fatto per lui, almeno ha visitato la sua terra!
Monica: Siamo arrivati alla fine dell’intervista, ti ringrazio per la tua gentilezza e disponibilità, vuoi aggiungere qualcosa?
Agnes (strizza l’occhio a Monica): È stato un piacere essere qui con voi! Vorrei salutare tutti i lettori di Feel di Book, quanto a te… ci vediamo a casa!
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Un grazie di cuore ad Agnes per la disponibilità, e noi tutti di Feel ti rinnoviamo i complimenti per questa bellissima avventura e… be’, speriamo che in futuro la pièce teatrale possa avere spazio anche in Italia. Sarebbe davvero magnifico!
Oh, dimenticavo: grazie Monica XD
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