♦ Traduzione a cura di Micol Mian
Triskell Edizioni, acquistabile qui ♦
Noah Tanner ama la vita e gli uomini gay che la vivono. Anche i bisessuali sono fantastici. Gli incerti? Ancora meglio. Le avventure vanno e vengono come date su un calendario, ma i suoi amici e la sua vocazione non cambiano mai. Ha passato anni a raccogliere fondi per i senzatetto di San Francisco in onore del suo fidanzato morto. Assicurarsi il successo di un esclusivo evento di beneficenza è al momento la sua priorità numero uno. Ha quasi raggiunto il suo obiettivo, ma uno dei partecipanti all’asta, il dottor Kyland Davis, deliziosamente trasandato e terribilmente sexy, si sta rivelando una notevole distrazione.
Chirurgo texano con i piedi per terra, Ky Davis preferisce i suoi logori stivali Stetson ai Louboutin. Ha sacrificato molto per aiutare a crescere le sue sorelle, arrivando a tenere segreto il suo orientamento sessuale. Dopo l’anno difficile vissuto da sua sorella, farebbe qualunque cosa per vederla di nuovo sorridere, perfino accettare di prendere parte alla raccolta fondi che lei sta organizzando per lavoro.
Purtroppo, il conseguente rinnovamento del suo look a opera del bellissimo e irriverente Noah Tanner potrebbe essere la sua rovina…
Devo confessare di essermi innamorata di questa serie sin dal primo libro, per la fluidità della scrittura e l’intreccio accattivante, ma soprattutto per i suoi personaggi: prima Alec e Dylan che fingono una relazione e finiscono per innamorarsi, poi Tyler (che avevo cordialmente detestato all’inizio e poi mi ha conquistata) e Memphis con la sofferenza del loro passato, ma sapevo che Noah sarebbe stato speciale, l’ho capito sin dalla sua prima battuta. L’ironia sfrontata con la quale era chiaro nascondesse un animo ferito prometteva una vicenda appassionante: non immaginavo fino a che punto.
«Oh, avevo un sacco di cose,» spiegò. «Solo che tutto quello che possedevo – la mia bella auto, il mio splendido appartamento, tutto – apparteneva a mio padre.» Giocherellò con i bottoni della giacca di jeans. «Mia madre non contestava mai le sue decisioni. Mai. E mio padre non pensava che un senzatetto che faceva marchette per strada potesse tenere a suo figlio per motivi diversi dal potenziale della sua eredità futura.»
Sapevamo già di Rick, il suo amato morto, in nome del quale lui e Dylan hanno forgiato la loro amicizia e fondato un’associazione benefica, eppure solamente qui emergono tutte le sfumature del dolore che Noah si porta nell’animo. Le incrinature nella sua facciata velata di sarcasmo si fanno più marcate e intravediamo le ragioni oscure che lo spingono a perseguire solamente uomini con i quali non avrà mai e poi mai qualcosa che vada oltre il primo anonimo orgasmo.
Fino al dottor Ky Davis, che l’aveva già lasciato a corto di parole al termine del romanzo precedente (come dimenticare la tremenda battuta relativa al suo nome che esce dalla bocca di Noah in quella scena in ospedale). Nemmeno Ky, con il suo amore feroce per le sorelle minori e il carico di responsabilità che ne deriva, è un uomo felice, costretto a nascondere la propria natura sin dall’adolescenza.
«Lo capisco. Le cose sono un po’… complicate,» proseguì l’uomo, ignorando l’interruzione. Si mosse, premendo più forte il viso contro di lui e continuando con uno sbuffo, in tono leggero. «Tra te col tuo segreto gigantesco e me con i miei problemi di fidanzato morto e tutto.»
Bellissimi i primi incontri/scontri tra i due, con i divertentissimi pensieri di Noah a commentare il tutto e alcuni momenti di cruda sensualità che lasciano letteralmente senza fiato. River Jaymes ancora una volta è abile a sfruttare l’ironia per alleggerire situazioni rese angoscianti dalla sofferenza interiore dei suoi personaggi, facendoceli amare per la loro dolce fragilità.
«So che ogni tanto sono eccessivo e casinista e…» Noah gli afferrò i lembi della camicia e lo guardò dal basso sbattendo le ciglia e, Dio onnipotente, quegli occhi erano troppo, troppo vicini, troppo onesti e sinceri. «E a volte un po’ checca.»
A quelle parole fu costretto a sorridere. «Checca?»
«In modo raffinato e delizioso, chiaramente.»
«Chiaramente.»
Noah inclinò la testa incuriosito. «Lo dici come se lo pensassi sul serio.»
«È così,» confermò lui con fermezza.
Intorno a Noah e Ky ritroviamo le coppie dei romanzi precedenti, quel gruppo di amici che non si abbandonano a vicenda e si sostengono, anche quando significa obbligare qualcuno ad affrontare verità spiacevoli. Memphis con le sue premure, Tyler finalmente felice, Alec alle prese con un nido da costruire e Dylan, che era il migliore amico di Rick e soffre più di tutti, insieme a Noah, per alcune ferite che è tempo di risanare.
Splendida conclusione per una trilogia che tocca il cuore grazie a dei protagonisti indimenticabili.
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