Feel The Book | Recensione – “Parte di noi” di Abigail Roux (#3 Sidewinder * #9.1 Cut & Run, Armi & Bagagli)

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Nick O’Flaherty e Kelly Abbott stavano per avere il loro lieto fine, quando la chiamata di un amico li ha quasi portati a perderlo per colpa di una lama di coltello. Adesso, nel periodo successivo allo scampato disastro, entrambi gli uomini stanno cercando di guarire e andare avanti.

Farlo insieme, però, è più difficile di quanto avevano immaginato. Kelly ha problemi a comportarsi da semplice innamorato e non da “Doc”, mentre Nick fatica a riprendersi fisicamente. La distanza tra loro viene colmata un centimetro dopo l’altro in un silenzio innaturale.

Cercando disperatamente conforto, Nick finalmente raccoglie il coraggio necessario a esaminare i beni che Elias Sanchez, suo caro amico e compagno nei Sidewinder, gli ha lasciato morendo. Invece di ricordi consolanti, Nick e Kelly trovano un fascio di lettere e delle rigide istruzioni scritte da Eli che li inducono a richiedere prontamente assistenza. Con le lettere di Eli in mano, i Sidewinder si imbarcano nella loro ultima missione insieme, alla ricerca di pace e assoluzione proveniente dall’oltretomba. E da loro stessi.

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«Ci vediamo presto, fratello,» sussurrò.

Sono qui a riflettere da ore su come descrivere ciò che ho sentito e non ci riesco.
La malinconia struggente che permea tutto il testo è qualcosa di palpabile: a volte ti fa sorridere, altre ti spezza il cuore, altre ancora ti lascia impotente di fronte a un passato che ha segnato tutti e che non si può cambiare.
Ritroviamo i nostri eroi al capezzale di Nick, gravemente ferito in quel di Miami e non ancora cosciente, con Kelly a tenerlo per mano e tutti i Sidewinder a pregare un Dio che forse non esiste, affinché il loro compagno si risvegli.
Il ritorno alla vita sarà sì una gioia, ma anche un lungo percorso interiore – e riabilitativo – per venire a patti con le verità che sono emerse, con le bugie e i sensi di colpa.

Nick non riesce a perdonare se stesso, Kelly non è più lui – non più un fidanzato, ma solo un medico preoccupato – ed è solo il legame che li unisce che li porta a tacere, per timore di perdersi. Ma è davvero questo il modo giusto per cementare un’unione? Il “non detto” è una soluzione?

Un fascio di lettere lasciate a Nick dal compagno d’arme, EZ, darà il la a un cammino introspettivo che coinvolgerà tutta la squadra:

«Che c’è dentro?» chiese il compagno.
«Lettere. Un fascio di lettere sigillate e tutte numerate, come se dovessimo aprirle in sequenza. Sanchez del cazzo,» sbottò Nick, la voce esitante. Era riuscito ad arrivare solo alla prima pagina della lettera trovata nella busta indirizzata a lui. «Lo stronzo sapeva che sua madre mi avrebbe consegnato questa roba. Ne ha lasciata dentro una per me, attaccata con lo scotch a quel pacchetto.»

Tutti i fratelli saranno richiamati, perché Elias Sanchez era un bel tipo, uno a cui piaceva ridere e giocare, che arriva a ironizzare sulla sua dipartita, ma che fondamentalmente ama, più di se stesso, tutti i suoi compagni, uno a uno, con i loro difetti e i loro pregi; uso il passato e il presente per lui, perché in fondo Eli è un personaggio che conosciamo, che nessuno dei nostri protagonisti riesce a lasciare andare, che è sempre presente in molti ricordi del passato e che, in questo libro, è una sorta di protagonista invisibile.

C’è sesso bollente e poca azione in questo romanzo, cosa che ho apprezzato moltissimo, visto che l’emotività per ciò che hanno perduto lungo il cammino è fondamentale, affinché tutti possano andare avanti. Gli ostacoli però si affrontano e quindi Eli, con un gioco particolare, riesce a far elaborare molti lutti: il suo, ovviamente, ma anche quello della distruzione della loro famiglia, i Sidewinder.

Ricominciò a leggere, recitando le parole di Eli per lui. «Di tutte le cose che abbiamo fatto insieme, di tutti i momenti condivisi, quel viaggio è stato il mio preferito. È il periodo che ricordo quando sono al buio, quando i sogni sono troppo tristi e le cicatrici troppo dolorose. Perché rappresenta tutto quel che di buono c’è stato nel periodo migliore delle nostre vite, e tutti dobbiamo ricordarlo. Insieme. È per questo che scrivo questa lettera. Perché voi, ragazzi, dovete ricordare i Sidewinder come li ricordo io. Come eravamo quando gettammo le sacche da marinaio nel bagagliaio della Bronco di Ty e andammo in giro per il Paese senza la più vaga idea di quel che stessimo facendo.»
Nick si fermò per deglutire, e tossicchiò. «Gesù, eravamo folli.»

Nick e Kelly, però, hanno davvero molte questioni in sospeso, che minacciano di allontanarli come mai avrebbero creduto e, pur lottando perché ciò non avvenga, i dubbi prendono il sopravvento portandoli a scontri dolorosi, crudeli, senza che riescano a venirne a capo. Solo affrontando ogni fantasma potrebbero salvare il loro amore, ma riusciranno davvero a venire a patti con le loro parti più buie e a far risaltare quelle più luminose?

«Non posso tornare indietro e rimediare ai miei errori, o rifare le mie scelte! Proprio come tu non puoi tornare indietro e rifare le tue! Se potessi, pensi davvero che sarei qua adesso? Pensi che mi troverei in questa ruota incessante di rimpianto e senso di colpa, bloccato qua mentre cerco disperatamente di guadagnarmi il perdono?»
«Nick,» sussurrò lui, e nessuno lo sentì tranne Nick stesso, che camminava avanti e indietro, mormorando tra sé.
«Pensi che non ci sia un secondo della mia vita che non vorrei cambiare, se potessi?» Nick afferrò una bottiglia di birra da un tavolo mentre ci passava accanto, poi si portò l’altra mano al petto e si voltò verso di lui, sul viso un’espressione addolorata, come se lo implorasse di starlo a sentire. «Pensi che non tornerei indietro? Pensi che non ricordi ogni momento del nostro passato insieme, ogni attimo in cui mi hai guardato in quel modo? Ogni volta che qualcun altro mi ha guardato in quel modo!» Gli agitò la bottiglia davanti al viso, poi si girò sui tacchi e la scagliò contro il muro.

Come detto, il percorso sarà duro, doloroso, a volte straziante, ma così abilmente descritto da trascinarti con loro dentro “Helen”, in cerca di una bandierina da conquistare e a far foto a Seymour, perché lui “deve vedere di più”.

Ty e Zane saranno presenti, così come Owen e Digger, tutti a rivivere il loro passato, tutti a condividere ciò che erano e ciò che sono, a riconoscersi e a comprendere che, senza il loro vissuto insieme, non sarebbero gli uomini di adesso.

Il mio cuore ha pianto per loro, tutti, per l’assenza di Elias, per il loro dolore, per le perdite e per quanto sono stati segnati dalla vita. Il mio cuore ha pianto per Kelly e i suoi sensi di colpa per voler qualcosa e non avere il coraggio di reclamarla. Il mio cuore ha pianto per Nick – oh, quanto ha pianto! – per il bambino picchiato, per l’adolescente smarrito, per il giovane che si è nascosto e che ha lottato per diventare un uomo migliore, e per l’uomo che cerca perdono, per la sua anima in pezzi – donati tutti ai suoi fratelli senza chiedere nulla in cambio –, per l’essere umano che, prima di tutto, dovrebbe perdonare se stesso.

Questo è “Parte di noi” per me: un percorso doloroso e sofferto, un cammino di scoperta e rinascita, un sentiero che porta alla consapevolezza di sé, dei propri limiti, dei propri errori e all’accettazione data dall’amore.

Consigliato, come sempre, perché, semplicemente, questi personaggi sono vivi dentro di me e non posso non amarli immensamente.

Nick sollevò di nuovo il capo e Zane si sentì la gola stringersi come per solidarietà per quell’uomo che stava andando a pezzi. Non aveva mai capito del tutto cosa intendevano i ragazzi chiamandosi a vicenda fratello, ma osservandoli stava cominciando a comprendere.

Voto da 5 stelle