Nella vita di tutti giorni, Dylan è uno studente modello senza amici, con abilità sociali disastrose, il sospetto di essere gay e una faida con Kaden, un vecchio compagno di classe che gli ha rovinato l’adolescenza.
Sul nuovo forum è Dan, ragazzo riservato che riesce a trovare in Adrian una guida e un amico con cui aprirsi.
Nella vita di tutti i giorni, Kaden è un universitario gay dichiarato, popolare e dai modi taglienti, che si diverte a collezionare amanti e a dimenticarsene nell’arco di una giornata.
Sul nuovo forum è Adrian, una voce ironica intenzionata a dare fastidio e a seminare il caos, almeno finché non conosce Dan. Malgrado i propri propositi, Kaden comincia a sentirsi protettivo nei confronti di questo nuovo amico, in cui rivede tutti i dubbi e le paure del se stesso adolescente; Dan è divertente, gentile e con i suoi stessi gusti. Il minimo che può fare è aiutarlo, assumendo il ruolo di consulente per la sua vita amorosa.
Quale catastrofe li travolgerà nel momento in cui il rapporto d’amicizia basato sulle chiacchiere via chat non basterà più e “Dan” vorrà incontrare il suo “Adrian”?
Non avere idea di chi si trovasse dall’altro capo della tastiera o dello schermo era al tempo stesso una fortuna e un fastidio.
La bellezza e la maledizione del mondo moderno, in cui si può essere chiunque senza mostrare il proprio volto, in cui si può amare e temere il prossimo perché si conoscono solo le sue parole. Ma il volto, le espressioni, la voce, il corpo? Siamo esseri umani, ci facciamo travolgere dai sentimenti, siamo istintivi, prendiamo decisioni in base a ciò che i nostri cinque sensi percepiscono nel mondo.
È quello che fanno Dylan e Kaden. Ascoltano, guardano, digrignano i denti e si lasciano travolgere da quello che “pensano” di sapere, da ciò che hanno sentito, dai falsi sorrisi e dagli sguardi taglienti.
Ogni volta che ripensava a Rakes la rabbia non bastava mai a cancellare l’asprezza dell’umiliazione e quel pulsare tagliente che accompagnava ogni respiro.
Dylan è bello, alto, con un fisico scolpito, una mente acuta e una timidezza sconcertante. È pieno di etichette perché è troppo intelligente, dedica troppo tempo allo studio, non riesce ad aprirsi con i compagni e teme di non essere abbastanza sveglio per vivere in questo mondo di avvoltoi.
Kaden è travolgente, carismatico, spesso pungente, bello e ricercato, popolare per la sua simpatia ma anche per la facilità con cui si concede agli altri per ottenere piacere. Kaden indossa una maschera, si protegge dal dolore, dal tradimento e dall’inganno. Meglio essere una sveltina senza impegno che ritrovarsi a soffrire con il cuore spezzato e ogni certezza distrutta.
Dylan e Kaden erano amici, inseparabili, affini.
Ora sono nemici.
Dylan si è chiuso da anni in se stesso, non ha più permesso a nessuno di fare breccia nelle alte difese che ha creato. Ma usare questa nuova app gli permette di mostrarsi senza mostrarsi davvero. Un nome fittizio, nessun dato personale, nessun volto… niente pregiudizi, niente etichette, parte da zero.
Perché non esci con me?
Ma il destino si prende gioco di Dylan.
Nessun volto, nessun nome, ma Kaden lo trova comunque.
⇔
Per tutto il tempo il lettore osserva i protagonisti interagire in modo diverso in base al nome che indossano in quel preciso momento. È snervante e accattivante allo stesso tempo. Vien voglia di insultarli per la testardaggine dimostrata, ma viene anche voglia di abbracciarli e consolarli e spingerli avanti affinché affrontino a viso aperto i propri demoni e ne escano vincitori.
La scrittura è semplice e la lettura veloce.
La storia è ben articolata e suscita la curiosità del lettore; i protagonisti sono ben caratterizzati e facilmente amabili; il personaggi secondari hanno lo scopo preciso di fungere, nel momento opportuno, da aiutanti.
Leggero, a tratti frizzante, non privo di una punta di dolore.
Una lettura che consiglio.
Recensione a cura di:
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