CE: Newton Comtpon
GENERE: Narrativa erotica
Tyra Masters ha avuto la sua dose di infelicità nella vita, e ora che è riuscita a rimettersi in carreggiata desidera solo godersi la tranquillità. Almeno finché non incontra l’uomo dei suoi sogni. Sexy, tatuaggi, muscoli, moto e il miglior sesso della sua vita: tutto ciò che Tyra ha sempre cercato. Purtroppo il “lui” in questione è anche il suo nuovo capo. Kane “Tack” Allen ha una regola: mai lavorare con qualcuno con cui si è andati a letto. Così quando scopre che Tyra, la ragazza con cui ha passato la notte, è stata appena assunta nel suo ufficio, non vede altra soluzione che licenziarla. Ma non ha fatto i conti con la determinazione di Tyra, che non intende perdere il lavoro e sfodera tutta la sua professionalità e una buona dose di sfacciataggine. Tack è colpito e decide di darle una possibilità. Tyra potrà restare a un’unica condizione: niente sesso. Mai più. Quando però l’atmosfera tra loro diventa rovente, Tack scoprirà che non è così semplice rispettare i limiti che lui stesso ha imposto…
«Tyra, ascoltami. Non metti un film d’amore e redenzione e piangi accanto me… per poi andartene. Non mi scopi in quel modo, ansimando e chiedendo di più… per poi portarmelo via. Non ti scontrerai con me, non mi affronterai con quel caratterino quando gran parte delle donne si spaventano solo a vedermi… per poi portarmelo via. Non mi mostrerai quel lato dolce che mi piace e che voglio proteggere per poi portarmelo via. Piccola, te l’ho detto, non hai capito e io ho bisogno che tu capisca». Le sue dita premettero più forte sulla mia pelle. «Tu sei il Chaos ora. Io sono il Chaos. Pensi di avere scelta, ma non è così. Non si torna indietro. Io ti ho rivendicata».
Ogni tanto i titoli non ingannano. Capita sempre più raramente, ma a volte succede.
Vi ho appena presentato Tack, il boss dei Chaos MC, un gruppo di Biker che si mantengono lontani dai guai lavorando in un garage: riparazione, restauro, rivendita, tutto ciò insomma che gira al mondo dei motori.
Tyra, la protagonista, in una notte di follia, conosce l’uomo dei sogni, Tack ovviamente; lo “incontra biblicamente” (fuoco e fiamme!) e poi, il giorno successivo, scopre che è il suo nuovo datore di lavoro, lavoro di cui ha un estremo bisogno perché è quasi al verde. Quando Tack le espone chiaramente la regola “sesso uguale fuori dal mio libro paga”, lei con estrema tenacia e anche un po’ di aggressività fa valere la sua posizione: ha un dannato bisogno di quel lavoro e ciò che è successo non si ripeterà mai più.
Come no?! Vai Tyra! Sei credibile come una tigre che si mette lo smalto.
Poverina, lei più che guardare e sognare non fa, è il suo capo a metterle decisamente le “brugole fra le ruote”. Non perde occasione, infatti, di dimostrare l’interesse nei suoi confronti, ostacolandola in tutto e facendo in modo, così, di doverla sempre aiutare per evitare che lei combini pasticci.
Questa sua cocciutaggine e sfacciataggine rende Tyra una donna tutta da scoprire, e cosa c’è di più intrigante di una donna che, con il suo fascino inconsapevole, attira più sguardi di una top model sulla passerella?
Tack inizia a corteggiarla, anzi no, il termine è decisamente inappropriato, inizia a perseguitarla fino a che, una sera, si presenta a casa di Tyra, con un bel… un bel… cartone di pizza e tris di birre!
I due iniziano a conoscersi, a punzecchiarsi, a studiarsi, ma il biker, con la sua quadrupla personalità, la sua arroganza, il suo maschilismo e la sua prepotenza, sembra essere un uomo totalmente diverso da quello di cui si è follemente innamorata quella prima e unica notte. Un uomo che continua a dirle che tutto ciò che lui vuole lo ottiene, un uomo che le dice che la vuole rivendicare a tutti i costi come sua donna (avete capito bene, è lui il primo a voler infrangere le regole!); ecco, nella realtà sarebbe da prendere a randellate sui denti, ma… siamo in un libro, chissene, no?
E andiamo avanti con la recensione!
Oh my God!
Cosa non è questo biker? Splendido, possente, immane, tatuato, stupendo, con gli occhi del colore del mare e un’aura pericolosa come una bomba atomica. Chi non si innamorerebbe subito di uno così?
Tyra no di sicuro. Questo peperino dai capelli color fuoco, tanto è vero che viene chiamata Rossa da Tack, e Cherry (ciliegia) dal resto della cricca, è estremamente combattuta. Se da un lato, la sua vita è stata segnata da una monotonia, da un grigiore che le conferiva però una certa stabilità, dall’altro, il “Ciclone Tack” e tutto il suo mondo la travolgono completamente.
L’ambiente dei biker è maschilista e pericoloso e, nonostante questo, Tyra riesce a entrare in punta di piedi e a farsi rispettare, non solo come collega, ma come donna. Gli amici del Boss, non faranno sì che lei si senta non solo parte di quella grande famiglia, ma inizieranno addirittura a rispettarla e a proteggerla, questo per due motivi: primo fra tutti è che lei è la donna – o lo diventerà ben presto – del capo; e, secondo, per una cosa che lei fa nei confronti della figlia di Tack, Tabby.
Ebbene sì, il nostro bel biker è un papà: ha due figli e non potrei fare una recensione accurata senza parlarvi del rapporto che ha con loro e che questi instaurano con Tyra.
Come scrivevo prima, il mondo di Kane, questo il vero nome del protagonista, stravolge quello di Rossa, ma non necessariamente in senso negativo. Come spiega Tack:
«La vita è un ottovolante. La migliore attrazione del luna park. Non chiudi gli occhi, non ti reggi aspettando che sia finita, piccola, tieni gli occhi aperti, alzi le mani e ti diverti finché dura».
E con queste parole, è fatta. La protagonista si è innamorata dell’arrogante biker e il mio cervello mi ha detto addio.
È vero, siamo dinanzi a un maschilista per quanto riguarda il senso di possesso e protezione estrema verso la donna che ama, ma è un uomo che non manca mai di rispetto alla sua donna, anzi. Siamo dinanzi a una persona che dice frasi come: “Ti bacio quando dico io e dovunque voglio”, ma che quando si arriva a parlare di convivenza dimostra un’intelligenza che mai ci saremmo aspettati da uno come lui. Già, perché quando le chiede di condividere il resto della vita con lui, di svegliarsi e addormentarsi accanto a lui e ai suoi figli ogni giorno, le dice anche che la casa che lei ha comprato con tanti sacrifici, dovrà venderla se e quando di sentirà sicura della scelta compiuta.
Ecco, io credo che, al di là delle frasi fatte sull’uomo bello e macho dei libri, bisogna soffermarsi su quelle due o tre frasi che fanno comprendere ciò che il protagonista è realmente. In questo caso è un uomo innamorato che vuole la donna dei suoi sogni, ma senza che questa rinunci per sempre a ciò che è e, soprattutto, a ciò che è sempre stata.
Tanto è vero che, Tyra ci fornisce una descrizione accurata di ciò che Tack rappresenta per lei:
«Mi piace tutto di te, tesoro. Tutto. Mi sembra di aver vissuto in bianco e nero tutta la mia vita finora. Non me n’ero mai accorta. Non finché tu le hai ridato colore».
Colore. Credo di aver letto raramente una dichiarazione così vera, viva. Ecco che cosa ci dà l’amore: il rosso del fuoco che ci fa bruciare di passione, il giallo che rappresenta il sole che porta nelle nostre vite l’altra persona, il verde speranza (che arrivi finalmente una gioia), e via discorrendo. Basta nero, apriamo gli occhi e guardiamo tutti i meravigliosi colori che ci circondano!
Non è tutto rose e fiori come sembra. Siamo in una serie in qui compaiono biker, poliziotti e rapimenti, e anche questo quarto libro non è da meno. Accadranno dei fatti, per cui la vita di Rossa verrà messa in pericolo e tutti i protagonisti si adopereranno affinché la donna di Tack torni a casa, sana e salva, dal suo uomo e dai suoi ragazzoni, che l’aspettano con un affetto che hanno solo i figli, anche se in realtà lo sono in senso lato.
E infine, arrivo alla “pecca” del romanzo. Nel finale, la Ashley ha fatto una cosa che in tanti anni non ho mai visto: nelle pagine, per così dire d’azione, utilizza tutti i POV dei protagonisti dei libri precedenti, Gwen e Hawk, Tess e Brock, Mara e Lawson ed Elvira. A mio avviso quelle sono state le pagine più emozionanti, però, l’autrice non ci ha creduto abbastanza, perché ha dedicato loro un solo capitolo e basta, e questa è la pecca. È inusuale leggere una scena in cui tutti i personaggi, ormai felici e sereni, sono protagonisti dello stesso avvenimento nel libro che chiude definitivamente la serie, e avrei voluto qualcosa in più. Davvero un peccato, perché è stato veramente originale.
Un elogio per l’epilogo, sia in termini di approfondimento delle vite di tutti i protagonisti della serie, e quando dico tutti intendo proprio tutti, sia in termini dei #TackCherry e del tocco di Tack sulla nuca di tutti coloro che ama. Che cos’è questo tocco? Leggete e scopritelo.
Recensione
Editing
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