Theresa “Mac” MacLeod ha imparato che nella vita i guai la seguono ovunque vada e che fare l’archeologa non è solo una professione per lei, è una ragione di vita. Mac è disposta a tutto pur di salvare la sua ultima scoperta dalle avide mani dei trafficanti. Quello che le serve è solo una buona dose di scaltrezza e qualcuno che le regga il gioco al Museo Nazionale di Scozia.
Sin dal primo sguardo, Sean Campbell intuisce che Theresa porta con sé una buona dose di grattacapi e anche qualche probabile sciagura. Quando poi capisce che sta tramando qualcosa con la famigerata Amalia Rossetti, non ha più alcun dubbio: il karma sta preparando per lui una piccola apocalisse personale.
Tra teste mummificate, tesori nascosti, tombe antichissime e inconvenienti del mestiere, il direttore dell’equipe di restauro riuscirà a resistere al desiderio sempre più ardente che prova nei confronti dell’avventurosa archeologa?
Theresa “Mac” MacLeod dovrebbe girare con un cartello sulla fronte che dice: Attenzione! Mettetevi al riparo, Mac è in città!
E il professor Sean Campbell, capo dell’equipe di restauro del Museo Nazionale di Scozia, questo lo sente nelle ossa. Gli basta un’occhiata all’intraprendente archeologa e tutto si rimescola, il mondo scricchiola sul suo asse e lui sa che niente, dopo, sarà più lo stesso.
Perché quella “Lara Croft un po’ più vestita e con meno armi” è vento e pioggia e dolcezza e malinconia. È terribilmente testarda e meravigliosamente calda, è sorriso sfacciato e occhi attenti e comprensivi. Mac è un pericolo, per il cuore e per la mente di Sean. E se poi ci si mette la complicità che si instaura tra lei e la Rossetti, una testa mummificata e il fatto che Mac sia la piccolina del Clan MacLeod, il prof è spacciato…
Non avrebbe potuto dire chi si mosse per primo, ma quando toccò le labbra di lei gli sembrò di essere tornato a respirare. Eppure non era sufficiente, il bisogno che lo divorava era frenetico. E non era semplice desiderio sessuale, era qualcosa di più violento e profondo, come se quella fosse la sua unica vera occasione di essere… integro.
Perché Sean, sotto la scorza brillante e fascinosa, è spezzato. E Mac, in una sarabanda folle di situazioni a volte comiche, a volte decisamente pericolose, lo rimetterà insieme.
Che piacere, questa lettura! Che piacere, ritrovare i personaggi che ci avevano fatto compagnia nei precedenti volumi! E che piacere che irrompano in scena altri personaggi, preludio di storie tutte da scrivere, vero, Giuditta Ross?
Che dire, come sempre la penna dell’autrice tratteggia le imperfezioni alla… perfezione.
Sean, scopriamo, ma ne avevamo avuto sentore nei precedenti romanzi, nasconde un mondo doloroso dentro di sé, ma Theresa, l’impavida, incosciente, generosa, intelligente Theresa, ne smussa gli angoli taglienti.
Perché non c’è balsamo o coltello affilato migliore dell’amore, vero, lettrici?
Ed ora mi crogiolo nella certezza che altre due anime, non affini ma complementari, hanno trovato la loro strada per la felicità, sebbene… non credo sia finita.
Voi cosa dite? Leggetelo e fatemi sapere.
Recensione a cura di:
Editing:
Qui le recensioni dei romanzi precedenti della serie.
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