♦ Traduzione a cura di Valentina Chioma
Triskell Edizioni, acquistabile qui ♦
Sembra che Boone Daniels faccia fatica a finire le cose. Oltre alla mezza dozzina di romanzi che ha iniziato, solo per abbandonarli a metà, la sua vita amorosa potrebbe essere descritta come una serie di mordi e fuggi.
Boone ha passato l’ultima settimana in una baita nella piccola cittadina montana di Summit City. Ha usato il periodo di solitudine per scrivere, aspettando l’arrivo del suo ragazzo per il loro anniversario.
Cosa succede a Boone quando viene scaricato proprio la vigilia del suo primo anniversario, e si ritrova in un bar a bere qualche cocktail di troppo? Incontra Wade Walker.
Succede così ogni maledetta volta che bevo. Perché non posso lasciare una bella mancia come una persona normale? Sul serio, Boone, devi sempre offrirgli il culo? Sei davvero così tirchio?
Questo è il protagonista di “Incontro sulla neve”, che vi farà ripetutamente piangere dal ridere e nel medesimo tempo arrossire e sospirare, in un perfetto mix di emozioni. Se avete bisogno di divertirvi con una bollente storia d’amore, questo è il libro che fa per voi: narrato dalla voce irriverente del simpaticissimo Boone Daniels, è un tuffo nella sua mente un po’ aggrovigliata e tra le lenzuola del bellissimo Wade Walker.
Sembrava una specie di supereroe dello sci con i suoi pantaloni rosso fuoco e il giaccone. Mi stava guardando da capo a piedi con quella che era indubbiamente un’espressione che significava “so come sei nudo.”
Scaricato mentre è in vacanza in montagna, Boone si risveglia dopo una sbronza colossale nel letto di uno sconosciuto che gli cambierà la vita, se solo oserà accettare quello che ha da offrire. Le sue insicurezze sfociano in battute esilaranti, che quasi gli scappano dalla bocca senza controllo e lo ficcano nelle situazioni più imbarazzanti. Wade gli tiene testa, in un continuo scambio di punzecchiature che detta il ritmo incalzante della vicenda, da leggere tutto d’un fiato.
Sembrava in grado di leggermi dentro, arrivando all’anima o alla mia essenza, qualsiasi nome avesse. Avevo visto quel fenomeno rappresentato nei film e descritto nei libri. Lo avevano sempre fatto sembrare incredibile e romantico. In realtà era molto inquietante. Perché diavolo avrei voluto che qualcuno guardasse la mia essenza? Non l’avevo mai vista neppure io. E se la mia essenza fosse stata là fuori ben visibile e illuminata male? E se la mia essenza non fosse particolarmente bella da vedere, o non fosse degna di essere amata?
La pittoresca cittadina di Summit City con i suoi bizzarri abitanti è lo sfondo perfetto per lo scontro incandescente tra i due protagonisti: dai terribili nipoti di Wade al Quartetto, le zie di sangue e non dell’uomo, fino al tassista che dona consigli e al barista che dispensa letali Irish Coffee, ognuno dei personaggi arricchisce con un tocco di colore la storia e strappa un sorriso. Dopo le risate e i numerosi capitomboli roventi tra le lenzuola, il finale arriva a riportare un tocco di sobria realtà, lanciandoci verso il prosieguo della storia tra Boone e Wade e dandoci appuntamento al secondo volume della serie.
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