Compagno, famiglia, branco, casa… riusciranno Quinn e Kellan ad avere tutto quanto?
Quinn è cresciuto con la sensazione di essere fuori posto nella piccola città che chiama casa. Si strugge per il desiderio di qualcosa a cui non riesce a dare un nome, e si è sempre sentito diverso, ma senza mai sapere il perché.
Kellan fa parte di un branco di mutaforma nomadi. Quando si accampano nei boschi vicino alla città di Quinn trovano degli umani poco amichevoli, e sospettosi nei confronti dei nuovi arrivati. Nell’istante in cui Kellan vede Quinn, e soprattutto lo fiuta, capisce che è speciale. Ma per la prima volta in vita sua non si può fidare dei propri istinti. Quinn è umano, e lui è un lupo mutaforma, quindi come potranno mai essere compagni?
I due legano in maniera immediata ed esaltante, e a Quinn si spezza il cuore nel sapere che il loro rapporto può soltanto essere temporaneo. L’amore non è abbastanza, dato che le leggi del branco proibiscono ai mutaforma di accoppiarsi con gli umani. Fra il branco e gli umani esplode la tensione, e quando scopre su se stesso una sconvolgente verità in grado di cambiare ogni cosa, Quinn teme che gli toccherà scegliere fra l’unica vita che abbia mai conosciuto e l’uomo che ama.
Di libri sui mutaforma ne sono stati scritti a centinaia (e io ne ho letti a decine) e capisco che sia oggettivamente complicato inventarsi qualcosa di nuovo. Proprio per questo, secondo me, l’autore ha deciso di conformarsi allo schema classico della mitologia a cui siamo abituati, ma lo ha personalizzato con degli interessanti spunti che ne hanno fatto una lettura davvero stimolante.
Iniziando dall’ambientazione. Inutile dire che leggere di mutaforma che si spostano tra i territori del Galles o delle Highlands mi ha piacevolmente stupita, ammetto che non mi era mai capitato. I branchi migrano da un luogo all’altro conducendo una vita nomade e lontana dagli esseri umani. Ci viene spiegato che in passato ci sono stati dei conflitti piuttosto gravi e, da allora, le due specie vivono separate e sono vietati gli accoppiamenti misti.
Quando un branco si stabilisce nei pressi di una cittadina, spesso sorgono problemi. Gli umani guardano con sospetto ai mutaforma e al loro stile di vita: hanno paura della loro diversità, temono che rubino o sporchino e cercano in ogni modo di farli allontanare. Non è facile per il giovane Kellan girare in cerca di un lavoro, quando tutti gli abitanti della città lo guardano male e lo evitano come la peste.
Vi ricorda qualcosa questo tipo di situazione? Difficile non pensare alla paura del diverso e dello straniero che affligge la nostra società, e credo sia stato proprio questo l’intento dell’autore.
Come ho scritto sopra, ho letto molti libri sui mutaforma e beh, è la prima volta che mi imbatto in un’Alpha donna. Una piacevole scoperta, anche perché Alanna, la madre di Kellan, è un personaggio equilibrato e positivo. Ancora una volta l’autore ha voluto diversificare il suo lavoro, anche solo con piccoli particolari, che però non passano inosservati. E che dire dei tanti omegaverse mandati a farsi benedire? E già, perché qui il cattivo di turno è proprio un omega e non è né fragile né delicato.
Di sicuro, quello che ho apprezzato di più è lo sviluppo della storia d’amore tra i due protagonisti. Lo schema è quello classico: il legame fatato è presente, l’odore unico del proprio compagno pure, così come il bisogno di reclamarlo al più presto, ma la forza dei sentimenti dei due ragazzi non scatta con una semplice “sniffata” e questo mi è piaciuto. Quinn e Kellan si frequentano, si piacciono, sono giovani e desiderosi di esplorarsi a vicenda, ma il loro amore – benché benedetto dalla magia – è il frutto di un insieme di emozioni che si evolvono gradualmente, fino a fargli capire di non poter fare più a meno l’uno dell’altro.
Riguardo a Quinn, già dal titolo capiamo che in lui c’è qualcosa di particolare, ma è anche vero che fin dalla prima pillola che ingoia intuiamo il perché e il percome sia ancora umano e sappiamo a chi dare la colpa della sua mancata trasformazione. Avrei preferito non scoprirlo subito e che ci fosse un po’ più di mistero sull’intera faccenda.
In conclusione, Mezzolupo è un romanzo che lascia poco spazio alla sorpresa, ma che nella sua semplicità ci coinvolge e ci spinge a voler arrivare all’ultima pagina per scoprire come finirà.
Una lettura gradevole, impreziosita da un’ottima resa in italiano, che mi sento di consigliare a tutti gli amanti dei mutaforma e dell’urban fantasy M/M.
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