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Jimmy O’Brien non ha avuto una vita facile.
Nato in una famiglia molto povera e picchiato quotidianamente dal padre violento, da ragazzino riesce a scappare a morte certa piombando letteralmente tra le mani di George Finn, boss irlandese di Chicago, braccio destro di Bugs Moran, famoso rivale di Al Capone. Da quel momento in poi, Jimmy entra a far parte di un mondo fatto di violenza e cieca fedeltà al capo.
Jimmy è abituato a non esternare i propri sentimenti, l’ha imparato fin da bambino. Ma la vicinanza con il figlio di George, Henry, gli rende la vita difficile e ancora più tormentata.
L’incontro con un ragazzo di strada, poi, complica ulteriormente le cose, soprattutto quando proprio Henry decide inspiegabilmente di ospitarlo nella sua villa.
Il Natale è ormai alle porte, e l’arrivo imminente di un carico di alcolici dall’Europa potrebbe essere l’occasione tanto attesa dal clan Moran per avere la meglio su Capone.
Per assicurarsi che tutto vada per il meglio, Jimmy si affida a un poliziotto che ha sempre ricattato dopo averlo incontrato in un locale per omosessuali, David Sheena. David è luce, tanto quanto Jimmy è ombra.
In un mondo in bianco e nero, dove non c’è spazio per le debolezze, Jimmy si troverà a dover lottare per la propria vita e per quella delle persone a cui tiene, cercando di tenere a bada ciò che si agita nel suo petto e che non avrebbe mai pensato che potesse farlo sentire così vivo.
Prima o poi scoprirò chi sei davvero. Eppure la gente a quanto pare ti ama. Quelle due voci distinte sussurrarono nella sua mente e fu come ricevere un doppio schiaffo in piena faccia. David e Henry. Il bene e il male. La luce e il buio. L’uomo che sembrava volerlo e l’uomo che sembrava averlo voluto. E nel mezzo c’era lui, inadeguato per entrambi.
Cosa fa di un uomo un “uomo buono”? È davvero così facile etichettare una persona in base alle sue azioni, o forse dietro a sguardi glaciali e atteggiamenti duri, dietro a onore e violenza, possono nascondersi sentimenti, pulsioni e affetti più profondi dei semplici legami di sangue e dovere?
Questo è quello che ci mostra l’autrice in questa storia, dove raccontandoci pochi mesi della vita di due uomini d’onore, alla vigilia di una della stragi mafiose più famose della Storia americana, in realtà riesce a raccontarci della loro intera vita, passata a nascondere il proprio vero io dietro strati di autocontrollo e cieca fedeltà a un capo, passata a nascondere persino a se stessi i profondi e complessi sentimenti che ne legano a doppio filo e indissolubilmente le vite.
Da una parte c’è Jimmy, il protagonista, che ha creato per se stesso una corazza fatta di ghiaccio dietro cui chiudere il proprio essere e i propri desideri, cosa che gli ha permesso di divenire l’imperscrutabile, solido e affidabile braccio destro di George Finn, prima, e suo figlio Henry poi.
Jimmy era un ragazzo di ventitré anni, alto, muscoloso, con i capelli biondi e gli occhi scuri, la mascella definita e perennemente serrata. Vivere nella famiglia Finn l’aveva sì salvato dalle botte del padre, ma l’aveva portato a contatto con una parte della vita di Chicago che non era per niente rassicurante, né – ovviamente – legale. Il suo cuore si era indurito, sia per la consapevolezza che l’unico uomo per cui avesse nutrito dei sentimenti non l’avrebbe mai ricambiato, sia perché non c’era molto tempo per la tenerezza in quel mondo. Era vero che George Finn l’aveva salvato, ma era anche vero che si era fatto ripagare ampiamente rendendo Jimmy uno dei suoi scagnozzi e strappandogli via parte della sua umanità.
Dall’altra c’è Henry, figlio di George, che invece si è buttato nelle droghe e nell’alcol, per nascondere il dolore che si porta dentro, il dolore del rifiuto da parte del padre di accettarne la natura, il dolore di amare qualcuno che apparentemente neanche si accorge di lui.
Jimmy e Henry sono profondamente legati da sentimenti complessi, dove è ormai impossibile scindere l’odio dall’amore, il rancore dall’affetto, ma rimangono comunque fedeli l’uno all’altro fino in fondo. E sarà proprio questo legame che metterà in moto molte delle azioni che porteranno alle scelte finali di entrambi.
Jimmy sollevò le mani e le chiuse attorno ai polsi di Henry, senza però staccarle da sé. Restarono così per alcuni istanti finché Henry non si ritrasse e lasciò cadere braccia e testa in avanti con un sospiro. «Sei il mio migliore amico. Sei il mio braccio destro. Sei la persona di cui mi fido più al mondo.» Henry sollevò lo sguardo e lo piantò in quello di Jimmy. «Sei l’unico che non mi ha mai abbandonato, nonostante la mia pazzia.» Jimmy appoggiò la mano sulla sua spalla. «Non sei pazzo. Eri ferito. Hai cercato il modo di non lasciarti sopraffare dal dolore. E ora stai risalendo, stai diventando l’uomo che ho sempre pensato potessi essere.» Gli faceva male pronunciare quelle parole. Erano entrambi terrorizzati, anche se non l’avrebbero mai ammesso, perché quella poteva essere l’ultima volta che si sarebbero visti e si stavano dicendo cose che probabilmente non avrebbero mai pensato di dire altrimenti. «E poi ricorda, Martin ti aiuterà, qualsiasi cosa succeda, a restare questo tipo di uomo.» Henry arricciò l’angolo della bocca in un sorriso mesto. «Alla fine è anche lui merito tuo…» Si guardarono un’ultima volta negli occhi e l’amore che c’era stato un tempo, il male che si erano fatti, il sentimento forte che li univa erano ancora lì. Non servivano le parole per dire ciò che entrambi pensavano. «Devi tornare, va bene?» mormorò Henry serio. «Non scherzo, cazzo. Torna.»
In mezzo a tutto ciò naturalmente spiccano anche altri personaggi, primo tra tutti David Sheena, il detective “ricattato” da Jimmy, che diviene presto qualcosa di più (e forse lo è sempre stato), che entra piano piano nel cuore freddo di Jimmy, riscaldandolo e riportandolo alla vita col suo animo fatto di luce e “bontà”, con la sua calma accettazione di un amore che non dovrebbe essere ma che cresce comunque forte e luminoso.
«Dieci minuti non ti cambieranno la vita.» Jimmy avrebbe voluto controbattere, perché a dire il vero bastava una frazione di secondo per cambiarti la vita. Quella che ci metteva un proiettile a colpirti, un’auto a investirti o uno sguardo in una bettola a trovarti. Scelse il silenzio, giusto per restare fedele a se stesso, ma continuò a guardare David. «Cosa c’è?» chiese lui con un mezzo sorriso. «Mi stai guardando in modo strano.» «Mi sto chiedendo perché sono qui. Perché tu sei qui.» «Io ci abito. Tu… tu mi piace pensare che sia qui perché ci stai dando una possibilità.» Jimmy distolse lo sguardo. «David, non c’è modo che la nostra… qualsiasi cosa sia… possa funzionare. Io sono ciò che sono e tu sei ciò che sei. Non stiamo dalla stessa parte e non lo saremo mai, a meno che capiti una sorta di miracolo e sai benissimo che non sono io l’uomo di chiesa tra noi due.» La mano di David non smise di accarezzargli i capelli. Non era la prima volta che lo notava, ma era come se quell’uomo non vacillasse se non voleva farlo, non importava ciò che gli diceva, quanto crudamente gli presentava la realtà, quanto tentasse di spingerlo via. Lui continuava imperterrito sulla sua strada, ben intenzionato a farsi largo dentro Jimmy. «Sono convinto che nella vita niente accada per caso.» «Lo sono anch’io,» rispose Jimmy, «ma ci sono cose che possono funzionare e altre che, se anche hanno senso di esistere, non possono continuare.»
Non si può poi non nominare Martin, la cui presenza nella casa dei Finn, benché dovuta a un atto di ripicca, porta una ventata di purezza che da sola funziona quasi da fulcro intorno cui ruotano molte delle più o meno improvvise prese di coscienza dei protagonisti.
Martin tornò a guardare Henry e un attimo dopo posò il libro sul mobile accanto a sé e, senza il minimo preavviso, si lanciò tra le sue braccia e si strinse forte a lui. Jimmy sussultò lievemente e trattenne il fiato perché la scena che si stava svolgendo davanti a suoi occhi era tanto bella quanto surreale. Quando le braccia di Henry si strinsero attorno al corpo snello di Martin e la sua bocca si posò sulla sua tempia, Jimmy decise che quello era un altro dei momenti della sua vita che non avrebbe mai dimenticato. Certo, era possibile che la sua prospettiva di vita fosse alquanto breve, ma di certo era un ricordo che avrebbe custodito dentro di sé per sempre. Abbassò lo sguardo e si allontanò dai due, senza nemmeno essere notato. Avevano bisogno di stare soli. Sperava solo che Henry fosse in grado di rassicurare Martin e che riuscisse a restare in vita abbastanza per quel ragazzo. Perché, che lui ci credesse o meno, aveva la possibilità di ricominciare da capo con qualcuno che lo amava, nonostante sapesse tutto di lui.
Ciò che più mi è piaciuto di questa storia è il fatto che non ci sia una “redenzione” improvvisa, un mega pentimento o cose simili, ma semplicemente una scelta, perché è questo che fanno Jimmy e Henry alla fine: scelgono, per la prima volta senza obblighi, cosa fare delle loro vite.
In conclusione, un ottimo romanzo, originale e ben scritto, che vale sicuramente la pena leggere.
e ½
Recensione a cura di:
Editing:
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