Quando Yanni Tomaras viene sbattuto fuori di casa, le ultime parole dei suoi genitori sono insulti religiosi e l’ordine di non tornare mai più. Disperato e senza un tetto sopra la testa, viene adescato da Lance – un uomo all’apparenza perfetto, ma con un predatore perverso celato nell’animo – che abusa di lui fino a quando Yanni non trova il coraggio di andarsene.
Yanni dovrebbe sentirsi libero. Ma quando Spencer Cohen lo trova, si rassegna all’idea di essere riportato da Lance e vivere ancora una volta nella paura.
Iniziare il college e un lavoro part-time permette a Yanni di tornare a vivere. Ma è la passione per i film muti a condurlo a Peter Hannikov, una persona dall’animo gentile ma con il doppio dei suoi anni.
Un’improbabile amicizia tra i due sboccia in qualcosa di più grande. Nemmeno l’uomo sa cosa vuole, all’inizio. Capirà in seguito che ciò di cui ha bisogno è proprio la storia di Yanni.
“Spencer Cohen mi ha salvato la vita”
Leggere questo romanzo è difficile e straziante, ma vale ogni lacrima versata.
Yanni è segnato nel profondo, ha subito sofferenze enormi per mano di quelle persone che avrebbero dovuto amarlo, sostenerlo e incoraggiarlo a essere l’uomo che voleva diventare e questo, forse, è stato ciò che mi ha fatto soffrire di più. Perché nonostante tale dolore sia ben tangibile, nonostante le sue sofferenze, Yanni risulta essere il ragazzo più dolce, buono e generoso del mondo e questo mi ha portato a provare subito una certa empatia per lui.
Yanni, dopo essere scappato da una relazione violenta col suo ragazzo, Lance, vive per strada nella paura di essere rintracciato. Arranca come può, ma fortunatamente il destino sceglie di metterlo sul cammino del nostro Spencer che, una volta incontrato il ragazzo, avrà l’intelligenza e la sensibilità giusta per capire che Yanni non se la sta passando bene. Decide così di dargli una casa e affidarlo a due persone straordinarie, i genitori di Andrew, che lo prenderanno sotto la loro ala e gli permetteranno di curare le sue ferite, che non sono solo fisiche, ma anche e soprattutto psicologiche.
Parte proprio qui il lungo percorso di Yanni verso una nuova vita, attraverso queste persone che saranno le prime a credere in lui dopo tanto tempo, persone che lo aiuteranno a rimettere insieme i pezzi, offrendogli il loro supporto e sostenendolo anche grazie alla passione comune per la recitazione.
Questo libro, però, non è solo sofferenza. Questo libro ci regala anche la possibilità di vivere una bellissima storia d’amore, quella che nasce gradualmente tra Yanni e Peter, un uomo più grande di lui conosciuto attraverso Spencer, e che sarà un ulteriore elemento di profonda rinascita per il nostro protagonista.
Ci tengo a precisare che il loro non è un amore-fulmine, non è una passione che brucia all’istante e che si consuma con altrettanta velocità, perché il passato di Yanni è qualcosa di ingombrante con cui convivere, sempre. Gli abusi subìti condizioneranno per lungo tempo le sue interazioni con gli altri e quindi anche quella con Peter, che però si rivelerà un uomo attento e sensibile alla serenità di Yanni. Nel corso della storia infatti, Peter svelerà il suo profondo animo buono e paziente, si innamorerà a poco a poco di questo giovane ragazzo e per lui prendersi cura di ogni suo bisogno diverrà quasi fondamentale.
La Walker paragona spesso il rapporto tra Yanni e Peter a quello di “padre e figlio”, ma in realtà è un paragone abbastanza mite che tocca sì, in parte, anche la sfera sessuale, ma che non sfocia mai in comportamenti grotteschi o indelicati che potrebbero infastidire il lettore. O almeno io ho trovato il tutto verosimile e mai fastidioso, visto che l’autrice ha spiegato molto bene, e con profonda delicatezza, l’esigenza di Peter di prendersi cura di qualcuno in tutta la sua interezza nonché il bisogno di Yanni di sentirsi al sicuro, “curato” da una figura più grande, capace di farlo sentire totalmente amato.
Questa storia non aveva bisogno grandi tira e molla per arrivare a un lieto fine: non bisogna mai perdere di vista che, in primis, questo è un libro che racconta la storia di un ragazzo ferito, prigioniero della paura e dell’insicurezza. E poi racconta della sua lenta rinascita, che avverrà attraverso le interazioni con gli altri, grazie alla fiducia che si instaura con il prossimo e ai piccoli passi che, talvolta, saranno difficilissimi da percorrere. Tuttavia la perseveranza aiuterà Yanni a tornare integro e non più protagonista di una vita a metà; questo è un libro che ricorda quanto la vita possa metterti alla prova e quanto l’amore sia un mezzo potentissimo per lenire ogni sofferenza.
Tutto il romanzo è un inno all’amore: quello che si riceve, sì, ma anche, e soprattutto, quello che si sceglie di donare agli altri, che è importante e può fare la differenza.
“Per anni ho vissuto come un uccellino in trappola, dapprima con i miei genitori e in seguito con Lance, con le ali tarpate, schernito, torturato e picchiato.
Credevo di essere fuggito lasciando Lance, ma con il senno di poi avevo capito di essere ancora prigioniero, stavolta però della paura e dell’insicurezza.
Spencer e Andrew, insieme ai suoi genitori, avevano spalancato la porta della gabbia in cui ero rinchiuso.
Ma e stato Peter che mi ha insegnato a volare”
e 1\2
Recensione a cura di:
Editing:
Qui le recensioni dei primi tre romanzi della serie.
Spencer Cohen: Book One
Spencer Cohen: Book Two
Spencer Cohen: Book Three
Spencer Cohen: Yanni’s Story, La storia di Yanni
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