♦ Traduzione a cura di Valentina Andreose
Dreamspinner Press, acquistabile qui ♦
Eddie Graber sogna di fondare un rifugio per animali bisognosi, ma quel sogno è messo a rischio quando il suo partner lo pianta in asso. Ora Eddie rischia di perdere la fattoria che ha appena comprato nella contea di Lancaster e di veder sfumare le sue speranze prima ancora di aver avviato il progetto. Ha bisogno di aiuto, ha bisogno di soldi ma, più di ogni altra cosa, ha bisogno di ritrovare la fede in quel fine superiore che lo aveva motivato fin dall’inizio.
Malgrado la propria disabilità fisica, Samuel Miller si è spezzato la schiena per integrarsi nella comunità amish in cui vive. Quando suo padre scopre che è gay, lo frusta e lo caccia via. Con nient’altro che una manciata di banconote in tasca, Samuel risponde a un annuncio e si ritrova in una fattoria gestita da un forestiero. L’uomo tratta gli animali in modo bizzarro, non ha la minima idea di come si mandi avanti una fattoria ma possiede un cuore grande e gentile.
Samuel non è l’unica anima sperduta che il destino ha condotto alla Meadow Lake Farm. Ci sono anche le mucche Fred e Ginger – che vivevano rinchiuse in un garage – un gruppetto di pecore e un maialino di nome Benny, che potrebbe dare una lezioncina agli umani sul segreto della vita, dell’amore e della felicità. E potrebbe essere proprio lui a mostrare a Eddie e a Samuel la via per il lieto fine.
Dopo “Il secondo raccolto”, Eli Easton torna nella contea di Lancaster e, sebbene all’inizio questo secondo romanzo possa sembrare del tutto diverso dal precedente, proseguendo con la lettura si comprende che entrambi toccano alcuni temi simili, come il vivere adeguandosi alle regole del mondo che ci circonda anche se questo ci condanna a soffrire e reprimere noi stessi.
“… Ho imparato che ogni cultura al mondo ha le sue regole, come gli amish, come i mennoniti. Ma le regole non sono altro che l’espressione di ciò che la gente crede sia giusto, di ciò che rende facile controllare le persone, di ciò che fa funzionare la società. Ma il fatto di uniformarsi a quelle regole e lasciare che definiscano la nostra vita, quella è una scelta personale. Ci sono altri modi di vivere, ma è difficile vederli quando si vive in comunità tanto chiuse.”
Devo confessare che Eddie, con il suo sogno di fondare un rifugio per animali, non mi ha convinto fino in fondo come personaggio: ho trovato leggermente assurdo che avesse investito quasi tutto ciò che possedeva e contratto persino dei debiti per acquistare una fattoria, pur non sapendo assolutamente niente di quello che serviva per mantenerla e farla funzionare. Non importa se il suo compagno avrebbe dovuto essere al suo fianco, perché nemmeno lui aveva esperienza di vita agreste. Guidato da principi lodevoli e una caparbietà che in certi frangenti sfiora l’esagerazione – per esempio non ho capito il suo netto rifiuto persino a mungere le mucche – Eddie fonda il santuario ma sin dall’inizio dentro di sé tentenna, consapevole di non avere la più pallida idea di cosa fare, quindi non ho potuto fare a meno di pensare più di una volta che il suo comportamento fosse poco credibile.
D’altro canto, invece, il giovane amish Samuel è tratteggiato con una dolcezza e una fragilità che compensano quelle che io ho giudicato delle falle nell’altro protagonista. Grande lavoratore, a dispetto del piede deformato che i genitori non si sono mai preoccupati di far curare, Samuel commuove e tocca le corde del cuore, mentre insieme a lui scopriamo che quel mondo che aveva solamente osato sognare dentro di sé, un mondo in cui avrebbe potuto vivere felice con un marito al fianco, è una concreta possibilità al di fuori della comunità amish.
A volte Samuel desiderava essere come gli animali e andare avanti aspettandosi nient’altro che cibo, raggi di sole e un giorno in più da vivere. Gli animali non provavano quel dolore al cuore quando desideravano ciò che non potevano avere.
La timida scoperta del mondo da parte di Samuel, supportato da Eddie che lo guida e protegge persino dai propri stessi sentimenti, rende alcuni passaggi del romanzo molto commoventi, quando attraverso i suoi occhi capiamo le infinite possibilità offerte da una vita libera dai pregiudizi. I due uomini si desiderano ma non osano avvicinarsi, trattenuti da remore che lentamente si sgretoleranno, lasciandoli liberi di scoprirsi a vicenda.
Tuttavia, Samuel aveva un bisogno disperato di essere toccato, o sentiva che sarebbe morto. Non gli importava se era un contatto sessuale o no… voleva solo sentirsi degno di essere abbracciato, voleva sapere di essere visibile, reale, giovane e vivo. Di non essere brutto, impossibile da amare, dimenticato.
A fare da sfondo alla storia d’amore, c’è la fattoria con i suoi animali, dolci e a volte buffi, con le difficoltà economiche di mandare avanti il santuario e lo spettro del fallimento che incombe su entrambi i filoni narrativi. La risoluzione arriva quando Samuel trova il coraggio di essere forte ed Eddie quello di mostrarsi debole, quando entrambi comprendono che in amore le due metà di una coppia devono essere sincere e completarsi a vicenda.
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