♦ Traduzione a cura di Sara Benatti
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A ventisei anni, Gordon Stafford pensa di avere i giorni contati. O almeno spera che lo siano. Prostrato dal senso di colpa e dal rammarico che scaturiscono dal terribile incidente d’auto di due anni prima in cui è rimasto ucciso un uomo, si sveglia ogni mattina con idee suicide. Anche se la legge gli ha assegnato un lavoro perché possa espiare le sue colpe, la redenzione personale è molto più difficile da raggiungere.
Poi Squirt – un semplice senzatetto che ha la sua croce da portare – lo salva da un destino terribile. Nel corso di quella notte, Gordon trova non solo una nuova luce da seguire, e forse persino uno scopo nella vita, ma anche la possibilità di un amore che lo aspetta alla fine del tunnel.
Gordon non avrebbe mai immaginato che sarebbe riuscito in qualche modo a perdonare se stesso, aprendo così il cuore abbastanza da ricevere accettazione e amore… proprio dalla persona a cui ha fatto più male.
La morte avrebbe dovuto essere l’ultima cosa che si dovesse avere in mente sotto quel glorioso cielo color cobalto. Ma Gordon sapeva altrimenti. Lo sapeva più di chiunque altro.
La morte era sempre lì, in attesa, semplicemente in attesa. Pronta a strapparti dall’esistenza, o a rovinare l’esistenza che avevi avuto. Se non era la tua morte, era quella di qualcun altro. Qualcuno che ti era vicino. O magari un perfetto estraneo.
Oh, sì. Gordon sapeva tutto della morte. Sapeva tutto quello che c’era da sapere al riguardo.
Non è facile provare simpatia per il protagonista, Gordon, all’inizio di questa storia, nemmeno vederlo distrutto dai sensi di colpa per ciò che ha fatto e indirizzato su una strada di autodistruzione basta a muovere completamente a pietà. Perché l’errore che ha commesso è tremendo e lui non ha alcuna scusante: il rimorso che sente è del tutto motivato.
Barcollando nella vita, Gordon incontra Squirt, un giovane senzatetto dall’aspetto fragile – del quale inizialmente si fatica a comprendere se sia del tutto mentalmente presente o meno – ma che ispira da subito un forte istinto di protezione in lui.
“Tu mi hai dato da mangiare,” disse. “Mi hai trattato come se fossi vero.”
Gordon rimase confuso da quelle parole, e pensò che forse aveva capito male. Prima che potesse pensare a una risposta, Squirt parlò di nuovo.
“Tu lo sei?” chiese.
Gordon era più confuso che mai. “Sono cosa?”
“Vero.”
L’incontro con Squirt costituisce per Gordon una svolta, un impatto è proprio il caso di dire, molto simile a quello rappresentato dall’incidente che ha dato il via a tutto quanto, perché il gesto coraggioso compiuto dal giovane lo fa risvegliare di colpo dal proprio torpore e gli infonde la volontà di provare a cambiare, finalmente. A questo punto Gordon, che dava l’impressione di essere ben oltre la soglia dell’alcolismo, supera il problema in modo forse un po’ troppo rapido e indolore, un dettaglio che secondo me meritava un maggiore approfondimento per risultare più realistico.
Prima amici e poi timidamente innamorati, i due sembrano destinati a una felicità che prima sembrava impossibile, fino a quando il destino che li ha fatti incontrare svela verità inimmaginabili e li costringe a fare i conti col passato.
Attorno a Squirt c’era ancora un’aura di delicatezza. Anche nel bel mezzo delle risate aveva un’aria di… fragilità. Come se potesse spezzarsi facilmente. Il danno che gli era stato inferto, quale che fosse stato, aveva lasciato la sua vita eterea. Tenue. A volte sembrava che faticasse a tenersi aggrappato alla vita. O almeno alla felicità.
Le promettenti premesse della vicenda, a mio avviso, non sono rispettate dal dipanarsi della trama: ci sono molti passaggi in cui la narrazione accelera di colpo, raccontando parti della storia di Gordon e Squirt che forse sarebbe stato il caso di veder accadere, per conferire ai due personaggi e al loro innamorarsi la giusta profondità. Negli ultimi capitoli, poi, tutti i misteri che circondavano Squirt si svelano di colpo, in modo quasi troppo semplicistico, lasciando soddisfatti per il finale ma anche desiderosi di quel qualcosina in più che avrebbe reso il romanzo più completo.
Nonostante questi piccoli difetti, resta una storia interessante, un cammino di redenzione tramite l’amore.
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