♦ Traduzione a cura di Claudia Nogara
Dreamspinner Press, acquistabile qui ♦
A volte, il giorno più bello della tua vita è quello che non avresti mai potuto immaginare.
Joe Cohen ha dedicato gli ultimi due anni a una cosa sola: accudire e nutrire Kade Bosa, suo socio nella loro agenzia investigativa, coinquilino e migliore amico. Per lui Kade rappresenta il mondo, anche se alla loro relazione manca ciò che Joe desidera di più. Ma non vuole fare pressioni: Kade ha un passato travagliato, e Joe è abbastanza certo di essere l’unica cosa che gli impedisce di crollare.
Allontanato dalla sua stessa famiglia, Joe sa bene quanto sia importante tenere strette le persone a cui si vuole bene, ma non si sarebbe mai aspettato che il suo passato e il suo presente si scontrassero, e che la stessa cosa succedesse a Kade. La prova in cui si sono imbattuti potrebbe cambiare le loro vite, dal tragico passato di Kade al loro lavoro. E potrebbe persino regalare loro il futuro che Joe non avrebbe mai osato desiderare…
(καιρός) […] parola che nell’antica Grecia significava “momento giusto o opportuno” o “momento supremo”.
Nell’arco di un giorno, la vita di Joe e Kade viene sconvolta dalle proprie fondamenta: amici, coinquilini e soci, i due hanno ricostruito le loro esistenze negli ultimi due anni, lavorando insieme e cercando di dimenticare il passato. E, nel caso di Joe, soffocando un amore che non avrebbe posto nel delicato equilibrio che hanno costruito.
Sebbene Kade non mi volesse, non nel modo che desideravo, aveva bisogno di me nella sua vita e in quel momento mi bastava, era più di quanto avessi da chiunque altro. Rendermi conto che tutti venivano dopo Kade era stata la goccia che aveva fatto concludere la mia storia con Evan. Fino a quando qualcuno non fosse venuto per primo, non sarebbe valso il mio impegno.
Kade, con il suo passato da poliziotto sotto copertura rovinato dalla dipendenza dalla droga, ha perso ogni cosa e ha trovato un nuovo porto sicuro nell’amicizia di Joe, ma l’incontro con un giovane testimone ribalterà tutte le sue certezze. Nuove verità fanno luce sul suo passato e i due amici, con il testimone al seguito, sono costretti a lasciare Chicago, in attesa che le loro vite non siano più in pericolo. A questo punto la storia prende una svolta, allontanandosi dalle iniziali atmosfere poliziesche e concentrandosi sulla riconquista degli affetti familiari, nello specifico del ritorno di Joe in seno alla famiglia. Messi di fronte a nuove realtà, Joe e Kade trovano il coraggio di essere sinceri l’uno con l’altro, gettandosi l’uno tra le braccia dell’altro.
“Tesoro?”
Mi rispose con uno sbuffo, ma non aprì gli occhi. “Tesoro? Davvero?”
Mi era scappato. Ero terribilmente mortificato e terrorizzato allo stesso tempo. Mi sarei voluto prendere cura di lui in tutti i modi possibili: mente, cuore, corpo… E sapevo che nessuno avrebbe potuto farlo meglio, perché nessuno lo amava più di me. Ero il migliore ad amarlo. Avrei riempito ogni spazio vuoto della sua anima di luce, calore e felicità, e per quanto sdolcinato suonasse, ne aveva disperatamente bisogno.
Mary Calmes ha indubbiamente delle tematiche a lei care, che inserisce con una certa insistenza nei suoi romanzi, come gli amici innamorati da tempo che non si erano mai confessati la verità, le famiglie amorevoli separate da banali fraintendimenti, gli intrecci criminali complicati che, inspiegabilmente, sembrano essere a conoscenza di tutti i personaggi. In questo romanzo, nello specifico, la concentrazione di tutti questi fattori non permette ai singoli aspetti della vicenda di svilupparsi in modo completo e molti particolari restano soltanto accennati, spiegati forse un po’ troppo in fretta in un paio di dialoghi senza che il lettore riesca a comprenderli fino in fondo. Questa eccessiva concentrazione di dettagli rende la prima metà del libro un po’ rapida, come se i personaggi dovessero correre verso la parte in cui potranno respirare con maggiore tranquillità e confessarsi un amore che era palese fin dal primo istante.
Non sono orgoglioso del bacio che gli diedi. Avrei voluto che fosse migliore, più grande, più romantico, non un semplice attacco, ma il mio cervello aveva smesso di funzionare e un istinto primordiale di marcarlo come mio mi aveva sopraffatto. L’unica cosa che mi premeva era di baciarlo fino a rincretinirlo in modo che non pensasse più di scappare da me. La mia mente era in sciopero, mi guidava soltanto un puro istinto animale. Dovevo mostrargli che era tutto quello che avevo, ed esprimergli con ogni bacio famelico e divorante che mi trovavo esattamente come lui, nella stessa barca, stesso tutto. Era tutto, l’inizio, il centro e la fine di quello che dovevo avere nella mia vita.
Nonostante questi difetti, il romanzo resta una lettura piacevole, una celebrazione dell’amore familiare e dell’accettazione, con una madre pronta ad accogliere nel proprio abbraccio tutti gli orfani emotivi bisognosi del suo affetto. Joe e Kade hanno un bel rapporto di complicità, funzionano come amici e soci, il loro legame di codipendenza strappa più di un sorriso così come l’evidente gelosia di Kade nei confronti dell’ex di Joe, che regala alcuni momenti esilaranti tra furti d’auto e telefonate interrotte. Una buona lettura estiva, forse non memorabile ma certamente godibile.
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