♦ Traduzione a cura di Emanuela Cardarelli
Dreamspinner Press, acquistabile qui ♦
Serie Graffi, fusa e felini, Libro 2
L’aria fresca del mattino, un giardino pieno di uccellini e un micio in missione. Cosa può desiderare di più un gatto mannaro? Il beta Heller Wirth ha tutto, tranne un compagno. Un compagno mutaforma, a essere precisi. L’ultima cosa che desidera è uno di quei pericolosi umani che uccidono senza rimorso. Heller lo sa perché ci è passato. Che cosa fa allora la dea Bast? Gli dà proprio quello che non vuole: un umano, Lawson Dupre.
Lawson non ha capito cosa sia successo nel suo negozio. Un istante prima un cliente attraente sta per svenire, quello dopo si riprende e inizia a flirtare, poi fugge via come se fosse inseguito dai demoni dell’inferno. Non è la natura speciale di Heller a spaventare Lawson, che è uno dei pochi umani al corrente dell’esistenza delle creature sovrannaturali, dato che ne ha due come coinquilini. A Heller e Lawson ne succederanno delle belle mentre affrontano vecchie ferite, antichi pregiudizi e un cambio di potere nella colonia felina.
Heller è un mutaforma gatto, è uno dei Beta della sua colonia e diciamo che nel primo libro della serie non è risultato proprio simpatico a causa della sua ostilità verso gli umani, e del suo comportamento nei confronti del compagno umano di Dolf, suo migliore amico e figlio dell’alpha della colonia.
In questo secondo libro lo conosciamo meglio, e scopriamo alcune cose sul suo passato che ci fanno comprendere le motivazioni alla base del suo profondo odio verso gli umani.
Il destino e la Dea Bast gli giocano un brutto tiro mettendo sulla sua strada Lawson, un ragazzo non del tutto estraneo al mondo magico che vive con due Vetala (esseri sovrannaturali serpentini) che considera la sua famiglia e che quindi sa bene cosa significhi trovare il proprio compagno predestinato. Così il nostro micetto si ritrova con un compagno umano faticando ad accettare la situazione; per fortuna Lawson, nonostante il suo comportamento, gli apre il suo cuore e decide di lottare per lui.
Il vento aveva dissipato tutti gli odori, perciò riuscii ad annusare meglio l’uomo che si chiamava Lawson, che era un umano. Un umano.
Quella rivelazione mi colpì con la forza di una trave catapultata da un uragano.
La testa iniziò a martellarmi e lo stomaco a rivoltarsi. Come avevo fatto, in nome della dea, a non accorgermene? Certo, ero scosso ed eccitato, ma non si trattava di un dettaglio insignificante.
Oh no. No, no, no. Non questo. Non può essere. Non può proprio essere. Non un umano. Non. Un. Umano. Qualsiasi altro sarebbe andato bene.
La bocca mi si riempì di saliva e deglutii, sperando di non vomitare in mezzo al negozio.
L’inizio della loro relazione non è semplice, ma pian piano i due ragazzi si avvicinano e iniziano a capirsi e ad amarsi, complice anche una minaccia che mette a rischio l’incolumità di Lawson e risveglia gli istinti protettivi di Heller.
Il libro è ben scritto, la storia è interessante e c’è anche un pizzico di mistero che ci accompagna fino al termine della lettura e che probabilmente ritroveremo anche nel prossimo libro della serie.
I personaggi sono ben caratterizzati e coerenti nelle loro scelte. Il loro amore nasce lentamente e anche se essendo compagni predestinati si sentono subito attratti l’uno dall’altro, imparano a conoscersi e a capirsi prima di legarsi realmente.
I personaggi secondari sono molto interessanti, soprattutto Remi e Marshell, sono veramente curiosa di leggere la loro storia che dovrebbe essere la prossima della serie.
“Camera,” mormorò, quindi mi mordicchiò l’orecchio.
Mi alzai e venni percorso da un brivido. A Lawson piaceva mordere?
Non sarebbe stata un’esperienza sgradita perché anch’io volevo morderlo.
Gli afferrai la mano e lo condussi attraverso il corridoio fino alla mia stanza.
Accesi i faretti e poi presi il telecomando da sopra al tavolino e feci partire il fuoco nel camino.
“Porca miseria, Heller!” Lawson si guardò intorno. “Il caminetto, le luci, il calore… È meraviglioso e… e…” Si voltò verso di me. “Romantico.
Comincio a pensare che in te ci sia un lato nascosto.”
Era un bene, no? Doveva esserlo. A meno che non fosse stato un male.
Ero un po’ confuso. “È… è una brutta cosa?” chiesi.
Lawson mi tolse la maglia e la lasciò cadere a terra. “Assolutamente no. Intendevo solo dire che in te c’è più di quello che appare a prima vista.”
Mi sentii avvampare. Probabilmente ero arrossito. Forse lui mi vedeva per quello che ero. “Sono in pochi a pensarla così.”
Mi tolse i capelli dal viso e mi fissò. “Credo che tu preferisca tenere le cose per te.”
Avrei voluto distogliere lo sguardo, ma non ci riuscii. I suoi occhi non me lo permisero. “Davvero? Quasi tutti pensano che io sia difficile da accontentare.”
Lawson mi poggiò una mano sul cuore. “Non dubito che in te ci sia una diva, ma va bene. Posso gestirla. Io però riesco a vedere anche te, Heller.”
“E non scappi?” scherzai, anche se in realtà dicevo sul serio.
“Non scappo,” rispose lui aprendomi la cerniera. “E neanche tu.”
Purtroppo ho trovato lo stile dell’autrice abbastanza prolisso: la descrizione di ogni più piccolo particolare della loro vita, giorno per giorno, ha reso la storia un po’ noiosa e in alcuni momenti abbastanza lenta.
È comunque un romanzo molto carino e con la giusta dose di dramma. Lo consiglio a chi ama i libri molto romantici e con il giusto equilibrio tra sofferenza e dolcezza.
Recensione:
Editing:
Commenti
Nessun commento ancora.