♦ Traduzione a cura di Veronica Zana
Dreamspinner Press, acquistabile qui ♦
Le giornate di Gibson Keller sono piuttosto monotone: si sveglia presto, fa qualche lavoretto, beve litri di caffè, e si prende cura del fratello maggiore Ellis, intrappolato nella sua forma di lupo da quando è tornato dalla guerra. È una vita semplice, fatta di lunghe corse su due gambe – o quattro – e serate tranquille… finché Ellis non insegue un bell’uomo giù da un dirupo, facendolo cadere nelle acque gelate vicino alla loro baita, e la vita di Gibson cambia per sempre.
Per Zach Thomas, comprare un vecchio B&B è un nuovo inizio. Dopo essersi lasciato alle spalle la vita di città, desidera trovare solo pace e tranquillità, e fare delle escursioni lungo i sentieri dietro la sua proprietà sembra abbastanza sicuro; almeno finché un enorme lupo nero non lo insegue fino al lago, dove rischia quasi di affogare. Scoprire che i licantropi esistono davvero lo sconvolge, ma non quanto l’uomo che lo salva dalle acque gelide per poi accomodarsi nel suo cuore come se fosse casa propria.
Amare un licantropo – amare Gibson con tutti i suoi segreti – presenta delle difficoltà, ma Zach è convinto che valga la pena lottare per il loro amore, soprattutto perché il suo cuore sa che sotto la maschera del grande lupo cattivo si nasconde un principe.
Rhys Ford si tuffa nell’urban fantasy e ci regala questo breve romanzo con la sua interpretazione dei lupi mannari, proponendo una propria interessante versione di questa figura classica. L’inizio del romanzo ci catapulta direttamente nell’azione, con Zach che corre tra gli alberi del bosco inseguito da un enorme lupo nero: seguiamo la sua fuga con il cuore in gola e sentiamo il dolore dei colpi che subisce quando sbatte contro rocce e alberi, tanta è la bravura dell’autrice di descrivere le sue sensazioni ed emozioni. Bello l’incontro con Gibson, che rompe molti dei cliché legati ai licantropi solo dicendo che l’uomo può parlare con chi vuole di ciò che ha scoperto, perché nessuno gli crederebbe.
La forma umana di Gibson era una maledizione a volte: più controllata dalla ragione, i suoi sensi erano più annebbiati rispetto a quelli del lupo. La sua mente sapeva che con una semplice spinta di volontà contro la pelle sottile che ricopriva le sue ossa e i suoi muscoli avrebbe potuto trasformare il suo mondo, acuire gli odori nell’aria e sul terreno, e rimuovere la pellicola scura che ricopriva tutto ciò che lo circondava in quella forma. Tenere un bello sconosciuto tra le braccia era frustrante ed esasperante, risvegliava i suoi istinti primitivi.
Gibson si è rifugiato nel cuore delle montagne per proteggere il fratello Ellis, un veterano traumatizzato che ha ceduto al lupo per sfuggire ai ricordi, rifiutandosi di tornare umano da molto tempo. L’amore di Gibson per il fratello è straziante: alcuni dei momenti tra loro permettono alla poeticità dello stile di Rhys Ford di emergere, così come altri scambi ci mostrano la sua ironia, con l’umano che dialoga col lupo e l’animale che reagisce a modo suo. Ellis è quasi un terzo protagonista ed è impossibile non desiderare che abbia anche lui la propria storia, prima o poi, un libro tutto suo in cui potersi commuovere per la sua fragilità e ridere del senso dell’umorismo che riesce a manifestare persino in forma di lupo.
Gibson si ancorò al divano e avvolse le braccia attorno al petto del lupo, trascinandolo verso di sé. Suo fratello si dimenò nell’abbraccio; era una creatura brusca, tesa come una molla, spinta alla pazzia dalla furia che incombeva sopra di loro. Spalancò la mascella, mostrando quasi tutte le zanne, e Gibson dovette spostare il braccio e agganciarglielo sotto la gola.
“Ti tengo, fratello,” sussurrò nell’orecchio del lupo.
Tramite l’incontro con il licantropo, Zach ritrova una parte di se stesso e si apre all’amore, stupendosi di averlo trovato dove meno se l’aspettava. Un incidente ha sconvolto la sua esistenza, mettendolo di fronte a una realtà spiacevole riguardo alla sua famiglia: adeguarsi alle loro aspettative gli ha portato solo infelicità e adesso ha deciso di vivere per se stesso, finalmente. Forte nonostante l’angoscia che si porta dentro, l’umano riuscirà a far breccia nel cuore di Gibson.
“Non so perché è importante. È solo che in questo momento, qui con te, ho l’impressione di non essere più solo,” sussurrò l’uomo, e la sua voce si affievolì. “Mi sentivo isolato in un fiume di gente, in una casa piena di amici e membri della mia famiglia, ma qui, in una baita a malapena in grado di contenere due esseri umani e un lupo, sento che tu mi vedi, mi senti: non sto più solo a urlare nelle tenebre, nella speranza di non sparire. Quindi sì, ho bisogno che tu me lo prometta, perché non voglio rinunciare a questa sensazione. Per quanto io sia dolorante, non mi sono mai sentito così vivo.”
La trama non è molto complessa, l’autrice sembra aver scritto il libro con il chiaro intento di mantenerlo entro un certo numero di pagine e per questo motivo in alcuni punti ci sono delle accelerazioni improvvise, che fanno avanzare la vicenda al passo successivo. È un peccato, secondo me, perché la storia aveva tutte le caratteristiche giuste per svilupparsi in modo più ampio, permettendo ai personaggi, sia principali che secondari, di acquisire maggiore profondità. Resta una buona lettura, comunque, perché Rhys Ford sa incantare, qualsiasi genere scelga di scrivere.
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