♦ Edizione italiana a cura di LED
Marie Sexton, acquistabile qui ♦
Vent’anni dopo il brutale assassinio della reginetta del ballo Cassie Kennedy, sei adolescenti s’intrufolano nella casa in cui è stata uccisa per tenere una seduta spiritica. Haven sa che sua cugina Elise vuole solo spaventare a morte lui e i suoi amici, ma è pronto a sopportare un altro dei suoi scherzi, pur di avere la possibilità di trascorrere qualche ora con Pierce Hunter, il ragazzo arrivato in città da poco.
Ma la mattina seguente, Elise è scomparsa senza lasciare traccia.
Dodici anni più tardi, Pierce e suo fratello gemello Jordan sono diventati investigatori professionisti del paranormale e conducono una trasmissione televisiva in cui vanno a caccia di fantasmi. Quando Pierce chiama Haven per convincerlo a tornare un’ultima volta nella casa apparentemente infestata, Haven accetta la sua proposta con riluttanza. È agitato al pensiero di incontrare di nuovo Pierce, ma è determinato a ottenere delle risposte. Quella lontana notte, durante la seduta spiritica, hanno parlato davvero con il fantasma di Cassie? Che cosa è successo a Elise? E il mistero più grande di tutti: come faceva sua cugina a sapere del segreto celato nel pozzo?
Marie Sexton. Non avevo mai letto nulla di suo, perciò quando mi è capitato sotto mano un romanzo paranormale/thriller non ho resistito. Posso solo confermare tutto quello che mi si è sempre stato detto: scrive benissimo, tesse trame originali e ti fa rimanere incollata alle pagine fino alla fine.
“In fondo al pozzo” si svolge tra il passato con i protagonisti adolescenti e il presente diventati adulti.
Chi di voi non ha mai voluto provare il brivido di una seduta spiritica in una casa abbandonata, dove leggende metropolitane narrano di omicidi e persone morte all’interno? Io sì, un sacco di volte. Inutile dire quanto possano contare la suggestione, gli amici più o meno pazzi con cui ti trovi e le condizioni psichiche del momento. Però, c’è un però: il dubbio che quella lancetta sulla tavoletta Ouija si sia mossa per merito di uno spirito, rimane. Sempre. Tutt’ora, quando ci penso, il dubbio mi accompagna.
Ebbene, qui siamo davanti a una seduta spiritica con i controfiocchi, con tanto di personaggio posseduto che dà voce a quella che dovrebbe essere l’entità uccisa nella casa.
“Spiriti del passato, venite verso la luce. Muovetevi fra di noi in questa notte di pace.”
Elise, è una ragazza amante del brivido, racconta storie per spaventare chiunque le passi sottomano e si diverte tantissimo nell’aggiungere dettagli terrificanti sconosciuti, ovviamente, ai più.
Suo cugino Haven è la preda perfetta: di pochi anni più piccolo, si lascia impressionare facilmente. Ma Elise affascina, conquista e quando propone l’avventura paranormale, la sua compagnia, composta da sua sorella Linsey, suo cugino Haven, gli amici Jordan, Pierce (gemelli) e Craig, non può fare altro che darle corda e partecipare.
Durante questa folle notte, accade l’imprevisto: Elise scompare. Non si trova da nessuna parte, non si sa se sia morta oppure se si tratti di una fuga. L’unico indizio che lascia è la storia di un pozzo.
Passano dodici anni, gli amici di un tempo sono ormai adulti, ognuno con la propria vita lontano da quel paesino, ma nessuno dimentica ciò che è accaduto.
Jordan e Pierce fondano un programma televisivo volto a smascherare, o confermare, l’esistenza di presenze paranormali. Insieme alla loro troupe decidono di tornare in quella casa, per capire cosa effettivamente sia accaduto in quella misteriosa notte e tentare di risolvere il caso di Elise. Coinvolgono, ovviamente, Haven diventato una famoso autore di romanzi horror, il quale, pur tentennando, decide di partecipare.
Tra mille supposizioni, segreti svelati e omertà, arrivano a capire ciò che quel pozzo nasconde e soprattutto chi, o cosa, c’è dietro agli omicidi che di tanto in tanto affiorano in città.
“Perfino quando provi un’esperienza in prima persona, ciò che che ti resta sono più domande che risposte e nemmeno uno straccio di prova.”
“In fondo al pozzo” però non è solo questo; tra le righe leggiamo la storia di un amore finito ancor prima di iniziare tra Pierce e Haven, nato proprio in quella casa dodici anni prima e segnato per sempre dagli avvenimenti di quella maledetta notte. I due si ritrovano da adulti ed è come se tutto si fosse fermato. I sentimenti non sono cambiati così come le paure che li affliggevano in gioventù.
Paure che vengono prese di petto da entrambi, scoprendosi più forti di quanto mai abbiano potuto pensare. E alla fine, beh, Haven il ragazzo che si spaventava con semplicità, si dimostra più coraggioso e impavido che mai. Salva se stesso, salva i suoi amici e in un certo senso salva Elise.
Il punto di forza del romanzo sono le strade, gli incroci e le direzioni che vanno prese per raggiungere l’obiettivo finale. Ero titubante per quanto riguarda gli intrecci tra paranormale e realtà, sono elementi difficili da districare anche per gli autori più esperti del genere. Marie Sexton mi ha piacevolmente sorpreso anche se in un punto (vuoi per distrazione, vuoi per una spiegazione poco accurata) c’è un’incongruenza che salta all’occhio di un lettore attento. Niente di fondamentale a livello della trama, solo un po’ fastidioso…
La sensazione che ti lascia, porta a riflettere sull’eterno conflitto: esistono o non esistono i fantasmi? Dobbiamo resistere allo scetticismo oppure far forza su di esso per cercare spiegazioni plausibili? A me piace l’idea che qualcuno che amiamo ci accompagni e ci aiuti nei momenti di difficoltà, perciò spetta a voi scegliere da che parte stare.
“Un altro vicolo cieco”
Faccio una premessa: da tempo avevo voglia di leggere un thriller che ti lasciasse inchiodato alle pagine e che allo stesso tempo ti facesse avere la necessità di staccare per allentare la tensione.
Appena letta la trama ho pensato “devo leggerlo”, ma mi sono approcciata in modo titubante, e forse un po’ prevenuto, perché l’autrice, Marie Sexton, la conoscevo principalmente per il genere romance e non ero certa che fosse in grado di districarsi nei meandri del thriller.
Scacciate ogni dubbio, mai scelta fu più azzeccata!
La Sexton intesse una trama ricca di particolari, che si intreccia tra presente e passato e che mai, assolutamente mai, risulta banale o scontata.
La storia si apre ai giorni nostri con l’unica voce narrante dell’intera vicenda, Haven – noto scrittore di romanzi horror con un trauma che lo accompagna da dodici anni – che viene contattato da Pierce per partecipare alla trasmissione televisiva che conduce assieme al fratello e che si occupa di misteri e paranormale.
Ma chi è Pierce? La prima cotta adolescenziale di Haven, ma anche un amico e membro del gruppo di amici che, una notte di dodici anni prima, partecipò alla seduta spiritica che avrebbe drasticamente cambiato le loro vite.
“Spiriti del passato, venite verso la luce. Muovetevi fra di noi in questa notte di pace”
Elise, cugina di Haven e sorella di Lindsay, ha un’ossessione per le storie horror e adora terrorizzare la gente, così invita il suo gruppo di amici a dormire una notte in una casa in cui si è consumato molti anni prima un efferato omicidio/suicidio, proponendo loro di fare una seduta spiritica per evocare il fantasma di Cassie.
Quella notte riserverà loro delle rivelazioni che porteranno ad eventi nefasti, tutto precipiterà e per anni e anni i giovani di allora rimarranno con più dubbi che certezze.
Non posso e non voglio svelare oltre, perché questo libro è tutto da gustare. Si affronteranno assieme a Haven le incertezze su cosa è accaduto e il rimpianto per quel tenero sentimento spezzato sul nascere; si spererà di avere risposte e si cercheranno con determinazione e coraggio le verità che quella vecchia casa tiene celate.
Quali oscuri segreti nasconde il pozzo della tenuta Gustafson? Come poteva Elise sapere della sua esistenza? Esiste davvero la connessione con l’aldilà o è solo frutto della suggestione e della leggenda che è sempre più potente della verità?
«Perfino quando provi un’esperienza in prima persona, ciò che ti resta sono più domande che risposte e nemmeno uno straccio di prova.»
Personalmente non ho notato sbavature, la trama è solida e ben descritta, con i giusti momenti suspense. Forse in un paio di punti si poteva essere più chiari, visto che già lo svolgersi tra passato e presente costringe il lettore a mantenere sempre altissima l’attenzione, ma tutto sommato ho adorato l’intera storia e la capacità dell’autrice di non far scoprire con largo anticipo chi è il mostro che si nasconde in quella cittadina.
Promosso a pieni voti, non perdetelo se siete amanti del genere.
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