Quixote Edizioni (14 dicembre 2018), acquistabile qui.
Dopo quattro missioni in Afghanistan, Warren Groves non riesce a riabituarsi alla vita da civile. Negli ultimi dodici anni, si è guadagnato da vivere con lavori bizzarri, e spesso illegali, per conto dei meno fortunati di Denver. La sua vita privata è ugualmente insoddisfacente. Riesce a ricordare a stento l’ultima volta in cui ha fatto sesso, per non parlare di quando ha preso qualcuno in modo duro e veloce, come piace a lui. Il destino si mette in mezzo quando, per fare un favore a un amico, conosce un gigolò piuttosto giovane di nome Taylor Reynolds.
Taylor ha trascorso gli ultimi anni da solo, lavorando come gigolò, andando a casa di chiunque gli offrisse un pasto caldo e un posto dove dormire. Gli piace che usino un po’ di violenza su di lui e propone a Warren un’offerta che non può rifiutare: tutto il sesso che vuole, rude e sporco quanto vuole, in cambio di vitto e alloggio.
All’inizio Warren pensa di aver vinto la lotteria. Taylor è il coinquilino perfetto: cucina, pulisce ed è una bomba a letto. Tuttavia, nella testa di Taylor ci sono dei demoni oscuri e dei desideri ancora più oscuri. Innamorarsi di qualcuno instabile come Taylor è già abbastanza pericoloso, ma quando i bisogni del ragazzo diventano davvero autodistruttivi, starà a Warren decidere quanto lasciare che le cose si spingano in là.
Era un piccolo vaso nero di ceramica, con la base rotonda, a forma di bulbo come una cipolla, e la cima che si assottigliava fino all’apertura sottile. Taylor non gli aveva prestato molta attenzione, nella settimana che aveva trascorso da Warren, ma in quel frangente capì perché Bill si fosse fermato a guardarlo.
Era rotto e tuttavia…
Era stato aggiustato.
Lo prese con attenzione dallo scaffale, studiandolo. Il fondo rotondo stava perfettamente nel palmo della mano. Qualcuno aveva incollato insieme i cocci, ma invece di usare la super colla e di cercare di nascondere le crepe, aveva utilizzato un qualche tipo di resina metallica dorata. Così si erano formate delle linee spesse e brillanti, che evidenziavano ogni linea di giunzione.
Era bellissimo e nella casa stranamente vuota di Warren sembrava importante. Invece di rovinare il vaso, le crepe erano diventate la peculiarità che lo rendeva speciale e Taylor si ritrovò a pensare alle cicatrici sul viso di Warren. Aveva notato che, al negozio di alimentari, le persone si allontanavano da lui. A volte evitavano il contatto visivo. Warren sfruttava quelle cicatrici a suo vantaggio, quando aveva a che fare con gente come Ted, ma lui avrebbe voluto solo farle sparire, per vedere come Warren avrebbe potuto essere, se non se le fosse mai procurate.
Si sarebbe comunque portato a casa una puttana e gli avrebbe dato un posto in cui vivere?
Forse, dopotutto, era meglio che Warren avesse le cicatrici.
#1 One Man’s Trash, Un uomo da buttare – Warren e Taylor
#2 Terms of Service – Phil
#3 Spare the Rod (titolo provvisorio), inedito – Gray
#4 – Charlie
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