’90s Coming of Age: la storia di Peter…
* Traduzione a cura di Paolo Costa
Quixote Edizioni – acquistabile qui *
Crescere come un ragazzo gay non è facile. Crescere come un ragazzo gay a Knoxville, in Tennessee, è ancora più difficile.
Il diciottenne Peter Mandel, all’ultimo anno di una scuola privata – classe 1991 – è appassionato di fotografia. Peter non ha molti amici e preferisce scattare foto rimanendo in disparte, nascondendo la sua omosessualità.
A un certo punto compare sulla scena Adam Algedi, un ragazzo affascinante e sofisticato, che non vuole etichette ma vuole Peter.
Incapace di credere che un ragazzo stupendo come Adam voglia proprio lui, il nerd allampanato, Peter viene trascinato in un viaggio alla scoperta del primo amore e del sesso. Ma quando la loro rete di bugie si stringe sempre di più, riuscirà Peter a trovare la sicurezza necessaria per prendere la decisione giusta? E la sua cotta per Daniel, un amico del college, aprirà una nuova strada?
La vita non è mai giusta, Petey-boy.
È solo un mucchio di cazzate contorte.
Era moltissimo tempo che non leggevo un romanzo con un’ambientazione scolastica; all’inizio ho temuto di non riuscire ad apprezzare a pieno i personaggi proprio per la distanza tra me (lettore-adulto) e loro (adolescenti con mille problemi), invece la scrittura scorrevole, le vicende narrate e i sentimenti suscitati sono stati talmente travolgenti da avermi lasciato triste sul divano, con l’ansia per l’attesa del prossimo volume di questa serie che promette un viaggio epico.
Sollevai la mia Leica, puntandola nella sua direzione, e scattai una foto.
L’obiettivo lo catturò a sogghignare verso la mia direzione, un’altra volta mentre veniva verso di me, e una quarta volta mentre il suo occhio, castano-ambrato in primo piano, guardava nel mio obiettivo.
“Ehi, signor Paparazzo, perché mi stai fotografando?”
Peter è un adolescente, nel 1990 frequenta l’ultimo anno di liceo, e si ritrova in una nuova scuola, costretto a fuggire da quella vecchia dopo essere stato picchiato diverse volte da compagni arroganti, convinti di aver scoperto il suo segreto: l’essere gay. Peter non se ne preoccupa più di tanto, sa già che anche in questo nuovo istituto verrà messo da parte, non farà parte dei gruppi popolari e non avrà amici.
Poi Peter incontra Adam.
Adam è una forza della natura, impossibile non stargli accanto e farsi travolgere dalla sua energia costante, dalle sue tante esperienze e dall’attrazione che nasce immediata. Adam ha girato il mondo, ha scoperto cosa vuol dire avere un padre che non ti accetta e, di conseguenza, averne paura. Ma Adam sa cosa vuole, almeno all’inizio.
Peter non ha mai baciato un ragazzo, non ha mai fatto sesso, non ha mai detto a nessuno cosa vuole fare della sua vita, Peter si rifugia dietro la sua macchina fotografia, rubando attimi e persone.
“Lo odio. Ti odio.” Feci una pausa. “Davvero, odio il modo in cui mi fai sentire.”
“Peter?” Adam si chinò su di me, con gli occhi puntati sui miei.
“Sì?”
“Io amo questo.” Mi fece correre la mano lungo il corpo e rabbrividii sotto il suo tocco. “Ti amo.”
All’inizio li ho amati: Peter e Adam insieme sono una scoperta continua come solo gli adolescenti possono essere. Per loro è tutto nuovo, tutto bello, tutto così intenso da togliere il fiato.
Poi, però, tutto cambia.
Peter sta percorrendo un cammino arduo, in salita, pieno di ostacoli che supera a testa alta, dimostrando di non essere il ragazzino incapace che tutti credono.
Adam è l’uomo alle sue spalle che fa schioccare la fusta, che lo costringe a fare un passo dopo l’altro, che lo premia con un biscottino per poi fargli di nuovo male.
Stare con Adam mi feriva tanto quanto mi faceva star bene.
Adam, ad un certo punto della storia, ha suscitato in me un’ondata di odio profondo per il suo comportamento e le decisioni prese, per la sua mancanza di rispetto e l’arroganza dimostrata. Allo stesso tempo però, è difficile non amare tutte le attenzioni e le azioni che mette in atto per proteggere Peter.
Peter vive una crescita esemplare. Il ragazzino che incontriamo all’inizio non è quello che esce dal libro alla fine, dopo il diploma. Peter, lungo la strada, diventa un uomo: soffre, si mette in gioco, accetta e rifiuta, si apre alla scoperta del mondo e di se stesso.
Ho amato Peter, tanto, tantissimo. È un personaggio splendido, tondo e reale.
L’arco di tempo che avevo davanti era un grande rullino da riempire, e sarei stato dannato se ci fosse stato solo altro dolore.
Con o senza Adam.
La storia narrata è a tratti dura, ma sempre bellissima. Quello che maggiormente ho apprezzato è la “realtà” presente. Si parla di due ragazzi gay in un periodo e in un luogo in cui l’omosessualità non era accettata, si parla di violenze, si parla di morte, di dolore, ma anche di amore, di amicizia, di scoperta.
Taglio corto… è bellissimo!
Aspetto fremente il prossimo capitolo perché voglio scoprire di più su un personaggio appena accennato e vedere come Peter deciderà di continuare la sua vita.
Recensione a cura di:
Editing:
Commenti
Nessun commento ancora.