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Lawson Gale, geniale lepidotterologo introverso e nerd, è un esperto di farfalle. Si trova in una piccola cittadina della Tasmania a cercare, per conto di un vecchio professore, una specie sfuggente che potrebbe anche non esistere.
La guardia forestale Jack Brighton è un tipo normalissimo che ama la sua vita nella sonnolenta cittadina di Scottsdale. Tra la sua Border collie, Rosemary, il lavoro e qualche buon amico, ha quanto gli basta per non sentirsi solo.
Ma poi conosce Lawson, e capisce di aver incontrato una persona speciale. Catturare farfalle è più interessante di quanto pensasse. A volte le creature più sfuggenti indossano cravattini e a volte non si possono catturare affatto.
In poco tempo, Lawson scopre che ci sono farfalle che non puoi studiare sui libri. Esistono solo in un tocco, in un bacio, in un sorriso. Deve soltanto decidersi a lasciare la presa così potranno volare.
Imago è la storia di due persone che trovano l’amore, cravattini e farfalle.
“Lepidotterologo” è una delle tante professioni sconosciute ai molti che, grazie a questo libro, conosciamo più da vicino attraverso la figura di Lawson, un ragazzo che approda in questa piccola cittadina della Tasmania per un progetto di studio/lavoro. Lawson è, infatti, un esperto di lepidotteri, più noti come farfalle, e si ritrova a dover cercarne un tipo specifico, che un buon vecchio professore giura esistere ma di cui effettivamente nessuno ha mai visto traccia. Parte da qui la sua storia, su un volo da Melbourne per la Tasmania, che lo farà incontrare/scontrare con Jack Brighton, una guardia forestale del posto che si dedica alla salvaguardia e alla protezione dei parchi naturali locali.
A prima vista, Lawson e Jack possono sembrare molto diversi tra loro e in parte lo sono, perché se il primo rappresenta il classico nerd introverso, dal QI sopra la norma e dal linguaggio forbito, Jack irrompe nella storia per la sua fisicità mozzafiato che risulta quasi “intimidatoria”. In realtà invece per Jack trovarsi davanti a Lawson è una sorta di colpo di fulmine: lo vede lì davanti a lui con quella sua parvenza di timidezza, quel suo look insolito dove il cravattino portato perfettamente riesce a risultare sexy e non sa negare la forte attrazione che prova. Le circostanze aiutano favorevolmente Jack perché quando Lawson scopre di non avere una macchina a noleggio disponibile per raggiungere la cittadina, quest’ultimo si offre di accompagnarlo. Nasce così una conoscenza che svelerà dei tratti caratteriali molto simili, interessi comuni e una perfetta sintonia con la natura, grazie alla quale Jack comprende profondamente l’importanza del lavoro di Lawson e che li porterà a risolvere il mistero della famosa farfalla della Tasmania.
Era diverso da qualunque altro uomo avessi mai conosciuto. Pazzescamente intelligente – un genio, pareva – e del tutto ignaro della propria bellezza. Si vestiva come se fossimo negli anni Venti e, con una pronuncia perfetta, parlava come se avesse appena inghiottito il dizionario di Oxford.
Cristo. Mi faceva sentire il petto troppo piccolo per contenere il cuore.
Ho trovato la genialità di Lawson incredibile; è adorabile come si pone nei confronti di un altrettanto fantastico Jack che si rivela un’anima gentile e amorevole. Ho adorato i dialoghi serrati e ironici tra i due, i loro appuntamenti, il rituale dei fiori, i picnic; ho amato il loro avvicinarsi a poco a poco, un corteggiamento che li porterà a non poter più stare lontano l’uno dall’altro, e la consapevolezza di avere forse trovato la persona con cui voler passare il proprio tempo, con cui condividere le proprie passioni e a cui donarsi con anima e corpo.
«Sono venuto in Tasmania in cerca di una specie sfuggente. E l’ho trovata. Ma neanche nei miei sogni più sfrenati avrei mai pensato di trovare te. E credo di aver scoperto alcune farfalle che vivono solo nel mio stomaco e si fanno sentire solo quando penso a te. Anche se a volte, quando ti vedo, mi si incastrano nella gola e rendono un po’ difficile il respiro.»
C’è da dire che sì, la storia si svolge all’interno di un lasso di tempo molto piccolo, ma è vero che la Walker è stata brava a creare quella connessione perfetta che non risulta per niente forzata e, anzi, ben delineata, tanto da dare subito la sensazione che questi personaggi siano anime affini. Credo che abbia solo scalfito la superficie di questa bellissima storia d’amore. Lawson e Jack hanno ancora tantissimo da raccontare.
Imago è l’ultimo stadio della vita di un insetto adulto, in questo caso quando un bruco emerge sotto forma di farfalla. Mi è piaciuto come l’autrice fa di questa definizione qualcosa che può essere applicata non solo alle farfalle, ma a tutti coloro che, se messi nel loro giusto elemento e mentre hanno la fortuna di fare quello per cui sono nati, tirano fuori quella bellezza che incanta e lascia senza fiato, proprio come quando alzi gli occhi e vedi una farfalla dai colori meravigliosi.
Questo libro è semplicemente bellissimo, adorabile sotto molti punti di vista; se cercate il dramma, il dolore, l’angoscia qui non ne troverete, ma se volete un consiglio vale la pena leggerlo solo per quella sensazione di appagamento che ho ricevuto una volta chiuso il libro. È come se fossi stata avvolta da una coperta calda e coccolata per tutta la durata della lettura. È stata una bella sensazione.
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