…Questo catalogo non ha la pretesa enciclopedica di fare giustizia dell’amnesia collettiva che ha privato la storia di una parte essenziale del suo albero genealogico, ma vuol solo farvi ‘assaggiare’ quell’epopea sommersa. Se il mondo dei ‘padri’ illustri ha fatto cilecca in molti campi, per fortuna abbiamo ancora un terreno inesplorato di ‘madri’ eccellenti e autorevoli a cui rivolgerci con un nuovo entusiasmo – cattive maestre comprese, che non guastano mai in una corretta educazione. Una delle scrittrici più importanti e amate d’Italia scrive un libro appassionante e necessario, restituendo ai lettori le vite di donne formidabili, per alimentarne la memoria e perché possano essere di esempio per le nuove generazioni.
Questa breve antologia di donne valorose, una raccolta di biografie più o meno note, nasce, per stessa ammissione dell’autrice, a causa della sua passione per il giardinaggio.
La nostra Serena Dandini scopre, frequentando roseti e giardini, che molti appassionati hanno creato nuovi ibridi di rose, dando loro il nome di donne particolari, valorose le chiama, e con grande soddisfazione ce ne fa conoscere alcune.
Una … semplice provocazione floro-vivaistica… la chiama, con l’ironia che le è tipica.
Le donne, e le rose, sono in tutto trentaquattro. Affascinanti, geniali, ribelli, silenziose, provocatorie, cattive, buonissime, queste donne attraversano i continenti e la storia, ci affascinano per la loro naturalezza, per la loro capacità di decidere di e per se stesse, spesso andando incontro al biasimo del resto del mondo, ma a testa alta. E non è triste e insieme meraviglioso, che a ricordarle ci sia un fiore, simbolico e amato, come la rosa?
Tra i nomi: Ilaria Alpi, Nellie Bly, Cristina Di Belgioioso, Emma Hamilton, Ipazia, Mimma (Irma Bandiera), Chavela Vargas, Betty Boop…
Donne intraprendenti, ignote o notissime, perseguitate o felicemente se stesse, che hanno un tratto in comune: aver saputo ribaltare il proprio destino.
Mi sono limitata a dissodare un terreno, speriamo fertile… Perché si sa, le donne come le rose mettono radici, sono resistenti, sopportano le avversità e nonostante la mancanza di cure rifioriscono baldanzose a ogni primavera.
Una lettura interessante e leggera, pur nell’intensità dei sentimenti che suscita, che è riuscita a farmi sentire un po’ meno sola, nella mia vita quotidiana di donna. E questo non è poco.
Ho amato particolarmente la dedica finale alla nonna Leonarda, che lei definisce intrepida e visionaria (e ti vien subito voglia di una nonna così) e l’introduzione con Saffo, altra valorosa, che recita:
Qualcuno, io dico, si ricorderà di noi nel futuro.
Buona lettura, valorose!
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