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Nesta Archeron non è quel che si dice un tipo facile: fiera del suo carattere spigoloso, è particolarmente facile alla rabbia e poco incline al perdono. E da quando è stata costretta a entrare nel Calderone ed è diventata una Fae contro la sua volontà, ha cercato in ogni modo di allontanarsi dalla sorella e dalla corte della Notte per trovare un posto per sé all’interno dello strano mondo in cui è costretta a vivere. Quel che è peggio è che non sembra essere ancora riuscita a superare l’orrore della guerra con Hybern. Di certo non ha dimenticato tutto ciò che ha perso per colpa sua.
A rendere ancora più irritante la sua situazione, poi, ci pensa Cassian, apparentemente dotato di una naturale predisposizione a farle perdere il controllo. Ogni occasione è buona per stuzzicarla e provocarla, rendendo però allo stesso tempo evidente la natura del focoso legame che, loro malgrado, li unisce.
Nel frattempo, le quattro infide regine, che durante l’ultima guerra si erano rifugiate sul Continente, hanno siglato una nuova e pericolosa alleanza, una grave minaccia alla pace stabilita tra i regni. E la chiave per arrestare le loro mire potrebbe risiedere nella capacità di Cassian e Nesta di affrontare una volta per tutte il loro passato.
Sullo sfondo di un mondo marchiato dalla guerra e afflitto dall’incertezza, i due Fae tenteranno di venire a patti con i loro personali mostri, con la certezza di trovare, l’uno nell’altra, quel qualcuno che li accetta così come sono e che li può aiutare a lenire tutte le ferite.
Ci troviamo di fronte al quarto libro di questa saga che personalmente ho amato molto. Al personaggio che è stato più discusso, ma che, anche se controverso ed estremamente complesso, ho apprezzato da subito, e la Maas non mi ha delusa.
La storia riprende dove era terminata ne “La corte di ali e rovina”, dove Nesta ne è uscita oltre che Fae, anche profondamente cambiata dalla guerra. Per molti versi è nel pieno di un disturbo post traumatico da stress, la portata dei suoi poteri nessuno la conosce, nemmeno lei stessa. Non è stato il Calderone a cedere i poteri a Nesta, è stata lei stessa a strapparglieli con la forza della determinazione, perché, sì, Nesta è un personaggio determinato, con un carattere anche micidiale. Oggi tutti quei poteri sono sopiti dalla forza di volontà della stessa, ma ribollono sotto la superficie, e tutto questo porta la protagonista a lasciarsi andare, a cercare nella dissolutezza un sistema per far tacere tutto quello che ha dentro.
Per cercare di aiutarla, e porle dei freni, la sorella Feyre, la mette davanti a una scelta: trasferirsi nella Casa del Vento, allenarsi insieme a Cassian e lavorare in biblioteca con le sacerdotesse, oppure ritornare nelle terre degli umani.
Cassian è un personaggio complesso, che è impossibile non amare, il signore dei bastardi, si ritrova in una lotta quotidiana con Nesta. Una parte lui cerca in tutti i modi di avvicinarsi a lei, mentre quest’ultima non vuole avere nessun tipo di rapporto, anzi cerca in tutti i modi di farsi odiare e di allontanarlo, ed è in questo spaccato si vede la vera Nesta. Il tormento, gli incubi, la difficoltà a perdonarsi e perdonare. Il potere che la divora da dentro. L’orgoglio che la sostiene ma le impedisce di essere vera, una persona tormentata e piena di rimpianti. Proprio per questo ha celato tutti i suoi sentimenti, tutte le sue emozioni dietro una corazza, un muro che la rende inavvicinabile; un muro che tiene lontani tutti e in particolare Cassian, perché non si sente alla sua altezza, perché è malvagia.
Cassian era buono. Nell’anima, nel suo cuore di guerriero, era buono come poche altre persone al mondo, Nesta lo sapeva bene. Come lei non lo era e non lo sarebbe mai stata
Cassian, non è tipo da arrendersi e con pazienza, riesce ad avvicinarla, rispondendo anche colpo su colpo, grazie all’allenamento e agli incontri infuocati tra le lenzuola. Cassian non è semplice o banale, anzi, ma Nesta è un mondo a parte.
Nel libro la parte fantasy e gli agganci verso i romanzi successivi passano in secondo piano, rispetto alla loro storia. Storia che non ha nulla di semplice o facile, anzi, è una vera altalena emotiva, ma il sentimento che nascerà sarà profondo.
Ho adorato la crescita di Nesta e di Cassian, del rapporto che ha con Az, personaggio che spero sarà protagonista del prossimo libro, sono invece rimasta sinceramente delusa da come la Maas ha deciso di giocarsi il personaggio di Amren e allo stesso tempo sono stata abbastanza infastidita da alcuni comportamenti di Rhys e Feyre, ma non avendo il loro POV probabilmente si capisce di meno il perché di alcune scelte.
Alla fine, comunque si riprendono alla grande, ma soprattutto ho amato che Nesta sia riuscita a creare una vera relazione di amicizia con due nuovi personaggi: Gwyn ed Emerie. Quest’ultime diventano fondamentali nella storia, portano con loro un vissuto fatto di sofferenze e di dolore, abusi e maltrattamenti, che però riescono a superare insieme grazie all’amicizia.
È un libro che parla di sorellanza, di dolore e di seconde opportunità. Unica nota dolente è qualche errore di traduzione che probabilmente si è perso nella revisione, ma a parte questo ho sinceramente amato questo libro, che è molto più di un fantasy.
Leggetelo, non ve ne pentirete.
Cassian ordinava combinazione su combinazione e lei obbediva lasciandole scorrere dentro di sé. Ogni nemico che aveva detestato, ogni attimo in cui si era sentita perduta riaffiorarono prepotenti in superficie. E a ogni movimento della spada, a ogni respiro, dentro di lei prendeva forma un pensiero. Riecheggiava dentro di sé a ogni affondo e a ogni colpo bloccato. Mai più. Mai più si sarebbe mostrata debole. Mai più sarebbe finita alla mercé di qualcun altro. Mai più avrebbe fallito. Mai più, mai più, mai più. La voce di Cassian si silenziò e il mondo parve fermarsi. Non c’era altro che lui, il suo sorriso fiero, come se avesse capito che cosa le ruggiva nel sangue, come se solo lui avesse compreso che quella lama era uno strumento in cui canalizzare il fuoco rabbioso che le divampava in corpo. Le altre rimasero in silenzio. Esitazione e shock riempivano l’aria. Pian piano Nesta distolse lo sguardo da Cassian e lo puntò su Emerie e Gwyn che si erano incamminate verso di lui. Cassian aveva in mano due spade di legno e gliele consegnò. Non c’era paura nei loro occhi. Come se anche loro avessero capito quello che Cassian era riuscito a fare. Come se anche loro avessero sentito le parole nella testa di Nesta. Mai più.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
1. La corte di rose e spine – Potete leggere la nostra recensione QUI
2. La corte di nebbia e furia – Potete leggere la nostra recensione QUI
3. La corte di ali e rovina – Potete leggere la nostra recensione QUI
4 La corte di fiamme e argento
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