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Il regno di Fuoco è in mano a Connor Barclay. Sono passati tre anni dalle vicende di Lasair e lo spietato sterminatore di draghi ha ormai abbandonato le catene che lo imprigionavano. Dalla dorata gabbia di controllo che si è costruito attorno, però, non riesce a vedere oltre il proprio bisogno di sesso e di violenza.
I consiglieri, soggiogati ai suoi capricci, non possono fare altro che osservare, impotenti, la decadenza del principino che conoscevano. Finn è diviso tra l’affetto che prova verso Connor e il terribile rapporto con suo fratello, Aiden. Quest’ultimo, dietro il suo opprimente cinismo, nasconde un passato che ogni notte infesta i suoi sogni e che, presto, tornerà a chiedere attenzione.
L’alleanza tra i regni si sgretola pian piano e, mentre re MacGregor porta avanti il suo piano di conquista, una coraggiosa soldatessa intraprende un viaggio per portare in salvo il piccolo erede del regno della Terra.
In realtà non sentiva nulla. Il tocco di Aiden, esperto sul suo corpo, non gli dava alcuna sensazione, come non gli davano alcuna sensazione quei baci o lo sguardo su di lui. Si sentiva una bambola vuota e tale era diventato, senza neanche accorgersene. Gli anni erano passati in fretta a quel modo, crudeli, e si erano portati dietro sempre più parti di lui, sempre più emozioni fino a lasciargli solo il dolore dei ricordi.
Questo secondo capitolo della serie è intriso di sofferenza, di un profondo dolore che sembra insuperabile, indimenticabile, indistruttibile.
Ritroviamo i personaggi del primo romanzo, tre anni dopo gli avvenimenti che li hanno visti protagonisti, con emozioni e comportamenti molto diversi.
Connor, il ragazzino ingenuo e dolce che abbiamo imparato a conoscere, è diventato un uomo dal cuore fatto di pietra, portatore di una sofferenza che lo ha corroso nel profondo e che lo costringe a vivere senza vivere davvero. Combatte e sfoga i suoi impulsi con il sesso, ma non vive, non prova emozioni, non riesce a farsi coinvolgere da nulla se non dalla rabbia e dal senso di tradimento. Il suo unico scopo è dare la caccia ai draghi e ucciderli tutti.
Néal, il potente drago che ha riavuto il suo cuore, si strugge per l’amore trovato e subito perduto. Dilaniato dal desiderio di riconciliarsi con la metà della sua anima, Connor, e l’obbligo di stare lontano da lui. Come nel primo romanzo, questo personaggio è quello che ho amato di più, quello che maggiormente ha conquistato le mie attenzioni.
Numerosi altri personaggi prendono la parola, mostrandosi al lettore, dando un senso alle loro azioni passate e presenti, intrecciando sempre più la storia narrata.
I corpi erano in simbiosi ma i cuori, pur portatori delle stesse, latenti emozioni, erano imprigionati in gabbie diverse, soli nella sofferenza.
Le vicende si susseguono e molte domande, lasciate in sospeso nel primo romanzo, trovano risposta, ma molte altre, nuove, sorgono sempre più insistenti.
La lettura è complessa, spesso poco scorrevole. I personaggi sono molti e talvolta, purtroppo, mi sono dovuta fermare e fare mente locale per capire chi stava parlando e perché era in quella situazione.
L’ambientazione è ricca e ben descritta, forse troppo vasta da comprendere senza una mappa da poter osservare.
Il passaggio da un punto di vista a un altro è rapido e, spesso, privo di un collegamento evidente. Solo avanzando nella lettura, i punti oscuri vengono illuminati, ma nel frattempo la frustrazione è grande.
Nel complesso, un romanzo piacevole ma arricchito con troppe informazioni che talvolta confondono il lettore e rallentano la lettura.
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Qui l’autrice su Feel.
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