♦ Traduzione a cura di Ilaria D’Alimonte
Triskell Edizioni, acquistabile qui ♦
A Rav Miller basta un solo sguardo agli occhi del Labrador color cioccolato che incontra al canile (e che sta per essere soppresso) per sapere che farebbe di tutto per salvarlo. Quando il cane, Sammy, fugge e si dirige verso Mad Creek, Rav lo insegue. La città è divenuta leggendaria per lui, dopo il suo incontro dell’anno precedente con un gruppetto a dir poco bizzarro. Allora Rav aveva messo da parte i suoi pensieri pazzeschi, ma quando arriva a Mad Creek, si rende conto che è tutto vero. I mutanti esistono e, a quanto pare, vivono sulle montagne della California. Ce n’è abbastanza per mandare un ragazzaccio come lui fuori di testa.
Sammy ha qualcosa in comune con Rav: come lui, non si fida delle persone. Da cane, Sammy ha subito molti abusi e diffida in particolare degli uomini grandi e grossi come Rav. Ma quando ha l’occasione di lavorare con i cani al nuovo rifugio di Mad Creek, il suo profondo bisogno di aiutare gli altri lo aiuta a superare la paura. Sammy e Rav trovano un punto in comune nel salvare cani randagi: se riescono a trovare il coraggio di lasciar avvicinare qualcuno, forse potranno anche trovare la strada per l’amore.
Allo sceriffo Lance Beaufort non piace che gli umani si trasferiscano a Mad Creek, specialmente se sono grossi e insolenti come Rav. Quando Rav apre un rifugio per cani, i cittadini pensano sia meraviglioso! Ma Lance non si lascia ingannare. Non abbocca nemmeno per un secondo all’apparente innocenza di Rav. Quanto ne sa delle mutazioni? Qual è il suo gioco? E perché si è presentato proprio in quel momento, quando Lance e le autorità cittadine sono sopraffatti da tutti i mutanti arrivati?
Rav sa come salvare una vita. Ma può salvare un’intera città? Può salvare Mad Creek?
Un’avvertenza importante: assicuratevi di non essere i soli svegli nel cuore della notte, prima di iniziare questo libro, perché sveglierete di sicuro qualcuno con il suono delle vostre risate. Eli Easton è riuscita ancora una volta a scrivere una bellissima storia, aggiungendo altre pennellate al piccolo e buffo mondo di Mad Creek, giocando con le caratteristiche canine per integrarle con quelle umane e generando risultati a volte esilaranti, altre dolci e altre struggenti. I cani mutanti di questa cittadina rappresentano tutto ciò che amiamo dei cani, con la loro lealtà e fiducia smisurate, ma riescono a diventare umani anche migliori, guardando il mondo con occhi a volte ingenui eppure sempre sinceri.
Scoprì che gli piacevano tutti loro. Gli. Piacevano. Tutti loro. Era bizzarro. Non era mai stato il tipo a cui piaceva la gente, mai in tutta la sua vita. Persino prima di diventare un cinico disilluso, aveva sempre preferito la compagnia di se stesso, o dei cani, a quella delle altre persone. Ma i mutanti gli piacevano.
Era interessante cercare di indovinare le varie razze, veder emergere il cane nei lineamenti di ognuno come i delfini dal mare.
Il personaggio di Sammy, giovane labrador che finisce in un canile e poi in un rifugio per cani, è toccante: all’inizio si soffre insieme a lui, si vive la sua paura e poi la speranza, con la “scintilla” che gli permette di mutare e la sua nuova vita a Mad Creek. È impossibile non percepire l’amore che l’autrice nutre per i cani attraverso il percorso di Sammy, che pur acquisendo la capacità di assumere tratti umani non perde mai il cuore amorevole e coraggioso del cucciolo che è stato.
Sammy lo guardò per un lungo istante, come riflettendo. Era rimasto immobile. Quando parlò, la sua voce era così roca e tremante che le parole sembravano scaturire direttamente dalla sua anima.
«Sono venuto qui perché… so cosa vuol dire amare qualcuno e perderlo, e finire in un brutto posto perché… perché non sei abbastanza bravo. So come si sentono quei cani in gabbia, sapendo che per loro non verrà mai nessuno. Sapere che ti capiterà qualcosa di terribile e non poter fuggire. Vedere altri essere portati via a morire e non poter fare niente per loro. So cosa vuol dire voler amare, voler dare amore, con tutto il tuo cuore e la tua testa e i tuoi denti e tutto il resto, ma aver paura di provarci perché fa male.» Sammy trasse un respiro tremante. «È così che voglio aiutare i cani.»
Al fianco di Sammy, prima sulle sue tracce e poi come suo datore di lavoro, ritroviamo Rav, il proprietario del rifugio per animali che avevamo conosciuto nel precedente libro della serie. Già insospettito dopo le bizzarrie a cui aveva assistito, Rav segue un cane in fuga e si imbatte in una cittadina ancora più strana, dove nessuno è ciò che sembra. Ma a lui sta bene così, il suo passato l’ha portato a diffidare degli uomini e tra i mutanti si trova benissimo, anche se lo sceriffo sembra deciso a contrastarlo a ogni passo. I dialoghi tra Rav e Lance sono esilaranti, uno più divertente dell’altro, ma è insieme a Sammy che l’umano troverà la propria strada: si innamorano quasi senza accorgersene, diventando compagni a dispetto dell’assoluta ingenuità di Sammy. E quando la sua si dimostrerà essere molto più che ingenuità, supereranno anche quell’ostacolo con dolcezza, trovando la passione nei gesti più naturali.
Quel giorno, Rav era stato non solo sicuro di aver fatto la scelta giusta assumendo Sammy, ma aveva anche iniziato a innamorarsi di lui. Non ne era solo affascinato, non era semplicemente attratto da Sammy. No, aveva cominciato a vedere il suo cuore. Ed era un po’ come guardare il sole.
Tutti i membri della comunità di Mad Creek tornano in questo libro, è bellissimo rivederli e riconoscere le loro particolarità anche solo in piccoli gesti o negli sguardi d’intesa che due innamorati si scambiano. Alla fine, quando Rav troverà il modo di salvare non solo le vite dei cani del suo rifugio ma anche quelle di tutti i mutanti, sarà il loro turno di fidarsi. Anche se per qualcuno sarà più difficile che per altri.
Rav si reclinò all’indietro. «Sono contento che ci siamo fatti questa chiacchierata,» scherzò, per alleggerire l’atmosfera.
Lance sbuffò, divertito. «Mia madre dice che noi due siamo molto simili.»
Rav socchiuse gli occhi. «Beh, non direi proprio.»
Lance si strinse nelle spalle. «Tu proteggi il tuo branco, salvi i cani. Io proteggo Mad Creek.»
«Immagino di sì.»
«Cerchiamo ossessivamente di risolvere i loro problemi, prendercene cura.»
«Vero.»
«Eravamo in una posizione di comando.»
«E va bene, siamo gemelli del cazzo.» Rav ghignò. «A parte per il fatto che tu puoi trasformarti in un Border Collie.»
Lance si reclinò sulla panca e appoggiò le braccia sullo schienale, gonfiando il petto. «Beh, sai com’è. Geni superiori. Spiacente.»
Rav si mise a ridere.
Tornate a Mad Creek pronti a sorridere e ricordatevi la parola “valium”, perché quando sveglierete mezza casa con le vostre risate e vi servirà un fazzoletto per asciugare le lacrime, dovrete trovare una spiegazione credibile.
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