Buondì, Feelers!
Oggi, nel salotto virtuale di Feel the Book, ospitiamo Sara Fusco per un’intervista esclusiva!
Buona lettura!
Quanto la scrittura influenza la tua vita? E quanto la tua vita influenza la scrittura?
La scrittura influenza la mia vita sotto ogni suo aspetto, perché mi ritrovo a guardare il mondo che mi circonda e ogni cosa che mi capita con occhi diversi. Mi domando se posso scrivere di certi avvenimenti nei romanzi, come posso renderli al meglio, cosa posso aggiungere e cosa togliere. Basta poco, un piccolo dettaglio, e mentre vivo la vita di tutti i giorni mi ritrovo in una storia nuova da raccontare. Questo già fa capire quanto anche la vita influenza la mia scrittura.
Quindi potrei riassumere così: “La scrittura influenza la mia vita in positivo, perché mi salva in ogni momento, e la vita di tutti i giorni influenza la scrittura aiutandomi a rendere tutto più reale e concreto.”
Cosa ti ha spinto a iniziare a scrivere?
Fin da bambina ho sempre avuto molto da dire. Mi sentivo diversa, spesso sola e incompresa, e la scrittura mi ha salvato. All’inizio abbozzavo delle storie brevi, anche delle fan-fiction o poesie, ma, con il tempo, il bisogno di scrivere altro è diventato prepotente, così mi sono dedicata ai romanzi. Senza la scrittura non sarei me stessa, è davvero vitale, fonte di ossigeno. Che io sia triste o felice, ho sempre bisogno di carta e penna.
Quando ti senti ispirata per scrivere? C’è un momento preciso della giornata che dedichi alla tua passione?
Mi sento ispirata soprattutto durante la notte, quando di solito tendiamo a pensare molto di più. Tutto poi dipende da cosa sto scrivendo, ma, a essere sincera, mi sono resa conto che sono molto più ispirata quando sono giù di morale. Esorcizzo il dolore scrivendo e, spesso, mi sono resa conto che ciò che scrivo in quegli attimi lo trovo molto più valido di tutto il resto.
La scrittura è veramente magica.
Tre aggettivi per descriverti e tre per descrivere quello che hai cercato di trasmettere con la tua ultima opera pubblicata.
Sono puntigliosa, curiosa e solitaria.
Per la mia ultima opera pubblicata: sensibile, speranzosa, dolce.
Com’è stata la sensazione di avere un seguito, un pubblico che ti leggeva e ti rispondeva sui social?
È una sensazione molto strana. È una cosa che mi terrorizza e, allo stesso tempo, mi fa stare bene. Terrorizza perché sai che qualcuno sta leggendo la storia per cui tu hai lavorato duramente e in cui c’è tantissimo di te stessa, e non hai la minima idea di cosa possa pensarne al riguardo. Ma quando poi i lettori ti contattano per ringraziarti (e anche maledirti con affetto, quando li fai soffrire) è davvero meraviglioso. Il contatto con i lettori è fondamentale, per noi autori. Ci dà la carica per andare avanti e non fermarci mai. Bastano poche parole.
Puoi concederci un piccolo spoiler su qualcosa alla quale stai lavorando o alla quale vorresti lavorare?
Sto lavorando a due storie, di due generi completamente differenti su cui in realtà non posso dire molto. Sono un fantasy dark e un contemporary romance, ed entrambi mi hanno permesso di scoprire lati di me stessa, del mio essere autrice, che non sapevo esistessero. Sono due storie molto diverse ma, entrambe, avranno al loro centro l’amore. Da una parte un amore tormentato e deviato, dall’altra parte un amore dolce e a tratti anche frizzante. Insomma, la parola d’ordine è sempre amore.
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