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Se il sogno di molte persone è riuscire a emergere e avere successo, quello di Sveva, quando inizia a muovere i primi passi nell’universo di internet, è semplicemente evadere. Evadere da una vita costellata di delusioni, da un padre che non si comporta da genitore, dalla precarietà economica in cui è costretta a vivere con sua madre e sua nonna.
A soli diciassette anni, e con una vita monotona ad aspettarla, le è davvero difficile credere che il suo mondo possa cambiare. Tuttavia Sveva ha una passione, la moda, e due qualità rare, il coraggio e la tenacia: le sue carte vincenti. Quelle con cui parte alla volta dell’America, vivendo davvero per la prima volta. Ed emergere adesso è possibile. Ci crede davvero.
Finché non si innamora. E si perde.
L’amore è una cosa che Sveva non può proprio permettersi: non è come quello descritto nei romanzi, che riempie e annulla ogni problema, ma è sofferenza e rinuncia alle proprie passioni.
O forse no?
Ciao a tutti, oggi ho il piacere di parlarvi di una lettura che ho fatto in anteprima: Parlami di un sogno, di Charlotte Lays.
Sveva è una ragazza italiana, cresciuta tra i sacrifici della famiglia per farla studiare e la sua difficoltà a socializzare.
Una studentessa modello, che però agli occhi del padre ha un piccolissimo difetto, un difetto insormontabile: è femmina! Lui, agente sportivo, è assolutamente ossessionato dallo sport e non perde occasione per rimarcare alla figlia quanto lei e la madre siano il suo più grande errore e una continua delusione.
Sveva si impegna, cerca di attirare l’attenzione del padre in ogni modo, ma niente ripaga i suoi sforzi e un giorno tutte le sue speranze svaniscono, dopo aver aperto la porta di casa al suono del campanello.
Suo padre non è il principe azzurro che lei ha sempre idealizzato, non è un esempio di uomo che lei vuole nella sua vita e si ritrova a sprofondare nel risentimento per il genitore e a vivere con la mamma e la nonna.
Nonostante tutte e tre le donne cerchino di fare il massimo, le spese sono tante e Sveva riesce a trovare rifugio nei primi social e blog che cominciavano a comparire online. Lì può parlare e mostrare la vera sé, gridare e venire ascoltata.
Grazie a questo suo intuito e alla passione per la fotografia, ben presto si trova a lasciare l’Italia, con poco più di una valigia di cartone piena di sogni e tanta speranza.
Oltre alle costanti difficoltà economiche, Sveva fatica a socializzare: per lei fidarsi delle persone risulta difficile, soprattutto quando la persona che ti ha concepita non fa altro che deluderti e sminuirti di continuo.
“Non è facile amare quando nessuno ti dà il buon esempio e quindi non è neppure facile tornare a casa se nessuno ti insegna la via.”
Durante uno scalo su San Francisco, si ritrova a incontrare il padre, che le sbatte in faccia l’ennesima delusione e, grazie a lui, in una caffetteria dell’aeroporto, incontra Pete.
Il padre lo presenta come un campione di calcio famosissimo – ovviamente Sveva non solo non segue il calcio, ma non vuole nemmeno avere a che fare con persone che ruotano attorno a quel mondo – eppure basta uno sguardo, un piccolo gesto e tra loro si crea una connessione.
Mentre la carriera di Sveva sui social inizia a prendere lentamente piede, con l’aiuto di alcuni amici che collaborano con lei, non c’è tempo per le distrazioni e, nonostante lui la tartassi di messaggi ovunque, lei cancella sempre tutto.
Di nuovo sarà il caso, o un aiutante speciale del destino, a farli rincontrare e questa volta non ci sarà spazio per scappare o foto dietro la quale nascondersi.
“Ed è per questo che Pete è la mia nemesi, perché parla direttamente alla parte di me che è repressa e affamata di affetto. Una parte che tengo nascosta e chiusa a chiave, perché non ho potere decisionale con lei.”
Come si può iniziare ad amare una persona della quale si conosce poco e niente? Come si fa a imparare a fidarsi di qualcuno che si può vedere solo attraverso un pc, e che vive a ore e ore di volo da te?
“Stavolta all’incrocio dei pali ci siamo noi, a porta vuota, e con tutta la potenza delle parole che non abbiamo mai avuto il coraggio di dirci.”
Questo romanzo è senza alcun dubbio curato, ha una bella storia e soprattutto è coinvolgente!
Leggendo questa storia mi è parso di vedere su carta la rivisitazione della favola contemporanea social dei Ferragnez, e mi pare evidente, anche se non proprio confermato dall’autrice, che le modalità attraverso cui Sveva giunge al successo sono simili a quelle di Chiara Ferragni, che grazie al suo intuito, qualche soldo (che però la nostra protagonista non ha) e la fortuna di aver anticipato i tempi, è riuscita a crearsi una carriera partendo da un blog. Per quanto riguarda Pete, beh direi che, a parte la faccenda tatuaggi, non ha praticamente nulla a che fare con il rapper nostrano.
In ogni caso questa lettura non è niente di già visto!
Da una parte abbiamo Sveva che non riesce a lasciarsi le delusioni e i dolori del passato alle spalle, dall’altra abbiamo Pete che ha avuto un passato davvero duro e che, con costanza e perseveranza, si impegna nel suo lavoro perché sa che è proprio quello che gli ha salvato la vita.
“Non importa quello che deciderai di fare. Fallo al meglio delle tue possibilità. Fallo cercando di diventare il migliore tra i migliori.”
Devo ammettere che Pete è un personaggio davvero dolce, un ragazzo attento, semplice, quasi d’altri tempi, per il rispetto che dimostra nei confronti di Sveva.
Sveva è per me una piccola contraddizione e, per quanto mi risulti oggettivamente impossibile non comprendere le motivazioni che stanno alla base delle sue scelte, non riesco dall’altro lato a comprenderla fino in fondo. La vita è fatta per essere vissuta, non si può farsi frenare dalla paura di qualcosa che è successo in passato!
“… due randagi si riconoscono a miglia di distanza. Hanno negli occhi lo smarrimento e il bisogno di cercare continuamente un punto fermo attorno a cui ruotare o a cui fare sempre ritorno”
Ho apprezzato molto l’equilibrio che l’autrice è riuscita a creare, aggiungendo anche qualche personaggio davvero esilarante che mi ha fatto sorridere.
Questa è senza dubbio una favola moderna, il racconto di un sogno che molti ragazzi oggi inseguono e ho davvero gradito che fosse messo bene in chiaro che dietro a un grande traguardo ci son davvero tanti, tantissimi sacrifici. Dietro alle foto che Sveva posta sui social in posa perfetta, c’è una persona che in quel momento magari sta lottando per pagare l’affitto o è combattuta rispetto alle scelte da fare. L’umanità dei due personaggi e le loro debolezze sono senza dubbio quello che mi resta da questo romanzo.
“«Non c’è niente di impossibile, basta volerlo» sussurra tornando a catturarmi. «Proprio perché le nostre vite sono bussole impazzite, abbiamo bisogno di un nord.»”
Non riesco però a dare il punteggio pieno, perché purtroppo personalmente ho alcuni dubbi sulle scelte fatta da Sveva, perché contare su se stessi è fondamentale, ma imparare a fidarsi e accettare che qualcuno ti voglia bene senza aspettarsi nulla in cambio è sintomo di maturità e, diciamolo, potevi mollare un tantino prima eh!
“… e si arriva alla vetta con le proprie gambe e il proprio coraggio, è vero, ma solo se si ha qualcuno che ti spinge e ti sostiene quando sei allo stremo delle forze.”
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