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Kathleen Lawford è subentrata al padre alla guida della Lawford’s Petrol e per conto della società viaggia ovunque, seguendo il richiamo dell’oro nero. Durante uno di questi viaggi la sua vita subisce un brusco stravolgimento che la porta a dover ripensare completamente alla propria esistenza. E ad accettare di buon grado l’assillante ansia protettiva dei genitori. Per fortuna, al suo fianco, ha le sue sei preziose migliori amiche, che rappresentano la famiglia che si è scelta, e soprattutto la sua adorata bambina: Scarlett.
Quando però ricompare l’uomo che dice di essere il padre di Scarlett, il passato si riaffaccia doloroso e violento nella vita di Kath, che vuole evitare a tutti i costi che quell’uomo senza scrupoli irrompa nell’esistenza della figlia.
Le serve una strategia legale che preveda un avvocato pronto a tutelarla, un matrimonio e molto coraggio.
William Marks, il Giaguaro, è l’avvocato che fa al caso suo. E si presta anche ad assecondare il suo piano.
Will e Kath sembrano incompatibili, ma la frequentazione obbligata li porta a scoprire un gioco di seduzione ed erotismo di cui a poco a poco perdono il controllo e che si trasforma in una passione irrefrenabile. Ma i fatti precipitano di nuovo in maniera inaspettata sconvolgendo le vite di tutti.
Le serie sono difficili.
Non è facile per gli autori mantenere vivo l’interesse sul lungo percorso, garantire uno standard che privo della casualità diventa maestria: la fortuna, “l’otto in buca”, può capitare con un romanzo singolo, ma se la storia è organizzata su più libri il rischio di perdere via via lettori è alto.
E non è facile per i lettori restare fedeli: sia nel caso si abbia amato il romanzo di apertura di una serie sia lo si abbia amato poco. Nel primo caso, il rischio di restare delusi dal confronto con quelli successivi è reale; nel secondo, interviene la domanda lecita del perché concedere fiducia a chi prima non ci ha convinti del tutto.
Partiamo da qui: chi ha amato Lady O (recensione QUI) ritroverà piccoli camei che aprono spiragli sulla vita di Olyvia e Gerard dopo averli lasciati al lieto fine dell’ultima pagina e questo placherà un po’ il senso di abbandono che un lettore prova spesso al termine di una lettura piacevole o intrigante.
Se qualcuno, invece, non ha amato, o amato poco, Lady O, può tranquillamente leggere “Miss Oro Nero” non solo perché come il primo, anche questo, è autoconclusivo, ma perché viaggiamo su un ritmo completamente diverso.
E, qui, un plauso a Charlotte Lays perché in questa seconda prova si conferma all’altezza della precedente, aumentando la tensione drammatica e rendendola ancora più credibile.
Chi è, però, questa Miss Oro Nero? È Kathleen Lawford, che i lettori hanno già conosciuto in Lady O in qualità di storica amica di Olyvia, nonché proprietaria dell’immobile dove tutte le ragazze di quella “famiglia per scelta” vivono.
Kathleen, erede di una famiglia di petrolieri, è al timone della Lawford’s Petrol che dirige con un’inamovibile spregiudicatezza tanto da essere conosciuta nell’ambiente come “lo squalo”. Il lavoro, gli affetti delle sue sei migliori amiche, e l’amore di sua figlia Scarlett: questo è il perimetro della vita di Katie. Agiata, ma non fortunata come molti credono.
Un segreto finora ben custodito sta per essere rivelato, portando con sé vecchi dolori e nuove paure. E l’amicizia, l’affetto, non basta. Serve necessariamente correre ai ripari, trovare un legale pronto a ingaggiare una strenua battaglia legale perché in ballo c’è la vera ricchezza di Katie: Scarlett.
Per questo la scelta ricade sul migliore avvocato familiarista, William Marks. E se non bastasse? Se in una causa di affidamento esclusivo il dato che Katie è una ragazza madre single pesasse più del tenore di vita che ha da sempre assicurato alla figlia, quale potrebbe essere la giusta strategia di difesa preventiva? Potrebbe un matrimonio “finto” salvare le apparenze e dare una chance in più al processo? E quale candidato migliore se non lo stesso William può esserci, dal momento che è stato messo al corrente di tutti i retroscena della vita privata di Kathleen, compreso chi sia il padre naturale di Scarlett, quell’uomo “nero dai capelli gialli” che nell’immaginario della bambina assume le caratteristiche di un mostro da cui la mamma e le zie non riescono a salvarla.
Tra buchi d’anima e tentativi di difesa, tra un passato che pesa e un futuro incasellabile, Katie e William si troveranno a fronteggiare le proprie paure mai realmente ammesse, mai davvero raccontate a nessuno, cercando di proteggere una bambina di quattro anni da un’avidità dissennata e loro stessi da un amore che non sanno chiamare per nome.
Miss Oro Nero è una storia che si legge con piacere, più “probabile” rispetto a Lady O e, quindi, più dura; lascia nel lettore la soddisfazione di una conquista sudata, paga, ma non scontata.
Per questo, a volte, disturbano nel testo certi dialoghi tra le sette amiche, messi lì per rinsaldare l’idea del loro profondo legame e che, però, stridono tanto da apparire stereotipati.
Nel complesso un bel romanzo, scritto da una penna cui si chiede di confermare la propria bravura nel prossimo libro della serie.
A chi piacerà: alle lettrici che si affezionano alle vite di carta e amano ritrovare gli stessi personaggi in più romanzi; a chi ama le seconde possibilità e le storie di resilienza.
A chi non piacerà: alle lettrici pragmatiche che elaborano razionalmente ogni lettura e si infastidiscono davanti a battute forzate o caratterizzazioni studiate per veicolare modelli e messaggi.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
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